Smembrata la forza tigrina
Il vice dell’amministrazione ad interim Tadesse Werede (Gen.) afferma che oltre 50.000 ex combattenti del TDF – Tigray Defence Forces sono stati smobilitati come parte dell’accordo di pace – CoHA.
Tadesse Werede, deputato dell’IRA e capo del segretariato di gabinetto per la pace e la sicurezza, ha affermato che il processo fa parte dell’accordo di Pretoria e del piano esecutivo firmato a Nairobi come riferito da Tigrai TV.
Le forze del Tigray hanno iniziato a smobilitare i loro combattenti il 26 maggio, precedute dalla consegna delle loro armi alle forze di difesa nazionali etiopi – ENDF – Etiopian National Defence Forces.
Le forze tigrine hanno consegnato gli armamenti pesanti nel gennaio di quest’anno in una guarnigione ad Agulae, nel Tigray orientale.
La sopravvivenza degli sfollati in Tigray tra fame e alluvioni
Goyteom Gebreegziabher, Specialista della gestione dei bacini idrici e Programma di gestione sostenibile del territorio (SLMP) in Tigray, condivide foto e video degli sfollati interni del campo ad Abi Adi colpiti da forti piogge, alluvioni che hanno intaccato le scorte alimentari, lasciando così 7000 bambini “a pancia vuota”. (Video)
Arrivano anche testimonianze per mezzo video da un campo di sfollati interni – IDP di Mayweyni, Mekelle.
Proteste per mancanza di fertilizzanti
Gli agricoltori di diverse parti d’Etiopia continuano a protestare contro la mancata consegna tempestiva di fertilizzante, l’ultima avvenuta nella zona di Hadiya, ex regione delle Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud – SNNP (oggi Southern Ethiopia Regional State). Il Ministero dei Trasporti e della Logistica in risposta ha dichiarato che sta intensificando una campagna per il trasporto di fertilizzanti massicci accumulati al porto di Gibuti.
A seguito di una campagna lanciata la scorsa settimana, sono state trasportate più di 60mila tonnellate di fertilizzante dal porto di Gibuti tra il 21 e il 23 luglio. 439 autocarri pesanti transfrontalieri e 25 vagoni ferroviari sono stati dispiegati consentendo il trasporto quotidiano di oltre 20mila tonnellate di fertilizzanti ai centri di distribuzione nell’entroterra, secondo il ministero .
Lunedì 24 luglio sei contadini sono stati arrestati e molti sono rimasti feriti a seguito di colpi di pistola sparati dalla polizia per disperdere i manifestanti nella città di Hosanna.
Un contadino che ha partecipato alle proteste ha dichiarato ad Addis Standard che:
“Siamo in guai seri; se non prendiamo urgentemente fertilizzante, l’anno prossimo saremo mendicanti”
Un altro ha dichiarato:
“Non abbiamo visto alcun fertilizzante dalla primavera. Ma ci è stato detto dal governo che è stato distribuito.
Quando chiediamo, ci dicono di aspettare, ma non abbiamo ancora visto nulla.”
Altre parole da un altro agricoltore:
“Siamo in guai seri; se non riceviamo concime urgente, saremo mendicanti l’anno prossimo” aggiungendo che il fertilizzante che forniva il governo aveva un prezzo di 3800 birr a quintale, mentre quello sul mercato è di 12.000 birr, cifra che la maggior parte non può permettersi.
Aggiungendo delle considerazioni:
“Ci dicono che non c’è fertilizzante, da dove lo prendono i commercianti allora? Come finisce nelle loro mani?”
Sempre lunedì, la polizia della regione di Amhara ha intercettato un rimorchio illegale carico di 400 quintali di fertilizzante, partito dal porto di Gibuti e diretto a destinazione nella città di Wereta.
Gli agricoltori in molte parti della regione di Amhara hanno protestato per mesi contro la mancanza di fertilizzanti , ma la crisi della fornitura di fertilizzanti si estende ad altre regioni tra cui Oromia, Sidama e Tigray, ulteriormente aggravata dal diffuso commercio illegale.
Secondo la società statale Ethiopian Agricultural Businesses Corporation – EABC, che si occupa dell’approvvigionamento di fertilizzanti, ha acquistato quasi 14 milioni di quintali di fertilizzanti per l’attuale stagione agricola, di cui 11,9 milioni di quintali (85,5%) sono stati importati dall’estero.
Martedi 25 luglio, sempre secondo EABC, la nave chiamata MV Hamburg Eagle ha consegnato ulteriori 600mila quintali di NPS
Si prevede che altri 2 milioni 9mila 750 quintali di urea raggiungano il porto di Gibuti nei prossimi giorni.
Le condizioni della coltivazione rimane critica per molte aree d’Etiopia, considerando questo il periodo adatto alla coltivazione: se passa troppo tempo non ci sarà alcun raccolto.
Mentre il periodo di coltivazione sta passando…
Giovedì 27 Luglio 2023, Mentre il periodo di coltivazione per gli agricoltori del Tigray e del resto d’Etiopia sta passando, la delegazione dell’Europa in Etiopia comunica che:
“Siamo orgogliosi di lanciare il nostro progetto di sicurezza alimentare (FARM) con l’obiettivo di riavviare attività agricole diversificate e rafforzare la catena del valore delle sementi nelle regioni di Afar, Amhara e Tigray in #Ethiopia ! 533.000 piccoli agricoltori beneficeranno di questo progetto.”
USA, la posizione controversa in tutela di nuovi accordi economici
Molly Phee, assistente del Segretario di Stato degli USA per gli Affari Africani ha detto che non c’è ancora alcuna decisione riguardo la ripresa di accordi commerciali AGOA con l’Etiopia, ma è tema di confronto interno.
Tali dichiarazioni fatte pubblicamente in conferenza stampa presso il Centro Stampa Esteri del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti a Washington DC.
Molly Phee ha anche commentato l’impegno degli Stati Uniti sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la guerra del Tigray e i conflitti in corso nelle regioni Oromia e Amhara.
Approfondimenti
Tre membri del Congresso statunitense, in contrapposizione alla tutela di accorid economici USA all’ Etiopia, chiedono sanzioni contro i responsabili di violazioni dei diritti umani nel Tigray occidentale.
Brad Sherman, James P. McGovern e Lloyd Doggett hanno inviato una lettera al Segretario di Stato Antony Blinken e al Segretario del Tesoro Janet Yellen, chiedendo sanzioni per il blocco dei visti e per il controllo dei beni finanziari contro il colonnello Demeke Zewdu e Belay Ayalew. Human Rights Watch li ha identificati come figure centrali nella detenzione arbitraria in corso, tortura e pulizia etnica nella regione.
Il governo etiope ha respinto le accuse, etichettando il report “distorto e fuorviante” e accusando HRW di perseguire un’agenda politica sotto le spoglie dei diritti umani. Il governo ha utilizzato fin dal’inizio la strategia di screditare tutte le accuse di responsabilità di crimini di guerra e contro l’umanità in cui è stato implicato nella guerra iniziata nel novembre 2020 in Tigray.
Approfondimenti:
- Etiopia, la pulizia etnica persiste nonostante la tregua in Tigray
- Etiopia, legittimata da USA ed Europa, ostacola la giustizia per le vittime di guerra in Tigray
- Etiopia, la repressione continua – Padre Serekebirhan Weldesamuel, detenuto ad Addis Abeba
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia