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Davide Tommasin ዳዊት

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Dov’è il Tigray? Dentro la crisi dimenticata che scuote l’Etiopia

Pubblicato il 29/10/25, 4:50 pm

Dov’è il Tigray? Dentro la crisi dimenticata che scuote l’Etiopia

Tigray, lo stato regionale in Etiopia a confine con Eritrea e Sudan.

L’Eritrea si è fatta protagonista col suo esercito affiancato all’ENDF – esercito nazionale etiope, di crimini di guerra e contro l’umanità durante la guerra tra il nov2020 e nov2022 in cui si stimano 800.000 morti in un teatro infernale in cui c’è stato il blocco d’accesso a giornalisti, media, commissioni investigative ONU, comparto umanitario in una regione da quasi 7 milioni di persone e in cui il sistema sanitario è stato distrutto per il 90% come le infrastrutture scolastiche, utilizzate come rifugi per i milioni di sfolati.

Il Sudan è ancora casa per tutti i circa 70.000 tigrini riusciti a scappare alle prime bombe e attacchi del no2020 e che oggi sono ancora rifugiati in quei campi profughi sudanesi, mentre in questo Paese si sta combattendo un’altra orribile guerra dal 23apr2023.

Oggi il sistema regionale socio economico e politico è ancora in crisi. Sanità e scuola stentano a risollevarsi, nonostante il nov2022 si sia firmato a Pretoria l'”accordo per cessazione ostilità” per il Tigray: a novembre 2025 saranno passati 3 anni e 5 dallo scoppio della guerra genocida.


Un archivio di 5 anni di aggiornamenti sul Tigray dimenticato.


Tensioni politiche e la mancanza di risorse

Il 21ott2025 un’unità dell’esercito regionale del Tigray, identificata come “Army 22”, ha presentato le proprie scuse pubblicamente per aver bloc­cato strade e inter­rotto i trasporti durante una protesta recente nella capitale regionale Mekelle. 

l comandante dell’unità, Gebreselassie Belay, ha dichiarato che la manifestazione era dovuta “alla mancanza di linee guida chiare” sulla tutela e i benefici per il personale militare, ma ha ammesso che bloccare le vie di comunicazione non è stato un metodo accettabile.

Il governo regionale ad interim del Tigray ha approvato un bilancio volto a coprire “cibo e altri benefici” per i membri delle forze regionali ed ha promesso che verranno emanate direttive attuative a breve.

Le proteste erano durate circa cinque giorni, durante i quali erano state bloccate arterie strategiche come la strada Mekelle – Wukro – Adigrat e Mekelle – Alamata.

FONTE: https://addisstandard.com/tigray-forces-apologize-for-road-blockades-during-recent-protest-admit-actions-were-improper-despite-valid-grievances/


Come la guerra ha intensificato la discriminazione, soprattutto verso le donne disabili

Nel Tigray la guerra non ha solo distrutto le case, ma ha anche aggravato le disuguaglianze pregresse. Le donne con disabilità stanno affrontando la battaglia più dura: sopravvivere a strati di esclusione.

La regione del Tigray ha una prevalenza di disabilità nelle famiglie molto più alta che la media nazionale etiope: circa 30,1% contro il 20,5% del paese.

Il conflitto ha aggravato le disuguaglianze esistenti e creato nuove vulnerabilità, in particolare per donne e ragazze con disabilità: distruzione infrastrutture, sfollamento massiccio, blocchi umanitari. Le forme di discriminazione sono molteplici e intersecate (genere + disabilità + etnia + stato di conflitto/dislocazione). In parole semplici: essere donna, essere disabile e vivere in un’area di guerra = tripla esclusione.

VIDEO opinione di Batseba Kassahun: https://www.youtube.com/watch?v=O-K3k8R0-Yg

  • In ambito educativo, sanitario, economico e lavorativo le barriere sono gravi:
  • Le scuole distrutte, mancanza di materiali accessibili per disabilità, formazione inadeguata.
  • Il sistema sanitario quasi distrutto, personale, accessi, attrezzature inadeguate, mancanza dei necessari “accommodations” per disabili.
  • Opportunità di lavoro quasi inesistenti: infrastrutture economiche distrutte, stigma sociale verso persona con disabilità.

Dati e statistiche disaggregati (per genere + disabilità + sfollamento) sono in gran parte assenti, il che significa che le politiche e gli interventi non sono adeguatamente mirati.

Vengono identificate tre categorie particolarmente vulnerabili:

  • Persone disabili sfollate (IDPs)
  • Donne/disabili nelle aree rurali
  • Ex combattenti o feriti di guerra con disabilità permanenti

FONTE: https://addisstandard.com/layers-of-exclusion-how-war-intensifies-discrimination-in-tigray-women-with-disabilities-hit-hardest/


Quasi 300 trafficanti di esseri umani catturati in tre mesi

La polizia a Mekelle afferma che negli ultimi tre mesi sono stati arrestati quasi 300 trafficanti di esseri umani, mentre le autorità intensificano gli sforzi per frenare l’immigrazione illegale che continua a mettere in pericolo la vita dei giovani.

Il comandante della polizia della zona sud-orientale del Tigray, Abraha Werede, ha dichiarato a Tigray Television che le reti di trafficanti stanno adottando nuove tattiche per eludere i controlli.

“Ci sono auto sotto controllo, e anche i trafficanti. Il caso peggiore che abbiamo incontrato questo mese è stato quello di bambini di appena 12 anni rapiti mentre andavano a scuola”, ha detto. “Prima usavano i minibus per il traffico, ma oggi usano camion e tecniche diverse”.

Il 22 ottobre, la Commissione di Polizia del Tigray ha annunciato che oltre 75 giovani, compresi minorenni, erano stati intercettati mentre tentavano di emigrare illegalmente. L’operazione è stata condotta congiuntamente dalla polizia del distretto di Enderta e dalle Forze di Sicurezza del Tigray.

Le autorità hanno anche arrestato tre sospettati, tra cui un meccanico accusato di aver offerto rifugio ai migranti durante la notte. I sospettati sono sotto inchiesta.

Secondo la Commissione di Polizia del Tigray, il gruppo era stato ingannato dai trafficanti e aveva iniziato il viaggio “a rischio della propria vita”. La Commissione ha invitato genitori, amministrazioni locali e comunità a collaborare per affrontare il crescente problema dell’immigrazione clandestina, che, a suo dire, “sta consumando la vita dei giovani del Tigray”.

FONTE: https://www.facebook.com/AddisstandardEng/posts/pfbid035e…


Nuovo partito fondato da ex membri del TPLF e la presidenza di Getachew Reda

Il neocostituito Partito della Solidarietà Democratica del Tigray (Simret), fondato da ex alti dirigenti del Fronte Popolare di Liberazione del Tigray ( TPLF ), ha eletto Ato Getachew Reda come suo presidente durante la conferenza di fondazione tenutasi ad Addis Abeba il 24 ottobre 2025.

Alla conferenza hanno partecipato i membri fondatori del partito, i rappresentanti del partito al governo Prosperity Party e alcuni ospiti invitati.

Ato Getachew ha sottolineato che “dobbiamo lavorare per proteggere l’esistenza del popolo del Tigray”, aggiungendo che il partito si impegnerà a difendere gli interessi nazionali e ad attuare efficacemente i suoi piani strategici.

FONTE: https://x.com/addisstandard/status/1982017194654322997


Il TPLF accusa il governo federale di “inganno politico” sulla gestione di sfollati e occupazione dle Tigray occidentale

Il Tigray People’s Liberation Front (TPLF) ha accusato il governo federale di “inganno politico” e di non aver attuato le disposizioni chiave dell’accordo di Pretoria riguardanti il ​​rimpatrio degli sfollati interni ( IDP ) dal Tigray occidentale.

L’accusa è stata mossa dopo che funzionari federali e regionali hanno discusso a Humera sui piani per facilitare il ritorno degli sfollati “in un modo che promuova la pace e l’unità pubblica”, secondo un rapporto del 26 ottobre 2025 dei media locali.

Tra i partecipanti all’incontro avrebbero partecipato Mohammed Idris, Ministro della Pace, Getachew Reda, Consigliere del Primo Ministro per gli Affari dell’Africa orientale, e funzionari locali.

Getachew ha affermato che il ritorno degli sfollati interni è fondamentale per l’unità e la coesione sociale, sottolineando la necessità di proseguire gli sforzi di riabilitazione per coloro che sono già tornati.

In una dichiarazione rilasciata il 27ott2025, il TPLF ha accusato il governo federale e ha affermato:

“Per cinque anni, la popolazione della zona occidentale del Tigray ha dovuto affrontare quotidianamente morte e sofferenza”.

Nell’agosto 2025 l’Addis Standard ha riferito che il tenente generale Tadesse Werede, presidente dell’amministrazione provvisoria del Tigray, ha avvertito che i tentativi di facilitare il ritorno degli sfollati interni (IDP) nel Tigray occidentale senza risolvere le questioni costituzionali e senza lavorare dietro le quinte dell’amministrazione rischiano di riaccendere il conflitto.

FONTE: https://addisstandard.com/tplf-accuses-federal-government-of-political-deception-over-return-of-western-tigray-idps-as-officials-hold-talks-in-humera/


Il partito di opposizione tigrino accusa il governo federale di non aver dato priorità agli sfollati e alla giustizia

Il partito di opposizione Salsay Weyane Tigray (SWT) ha accusato il governo federale etiope di non aver garantito il ritorno sicuro e volontario degli sfollati e rifugiati tigrini, e di tollerare il controllo del Tigray occidentale da parte di individui implicati in crimini di guerra e contro l’umanità.

Secondo SWT, Addis Abeba non avrebbe smantellato le amministrazioni illegali presenti nell’area occupata, aggravando invece le tensioni. Il partito denuncia che i responsabili di uccisioni di massa e pulizia etnica continuano ad avere autorità sul territorio.

Le accuse arrivano dopo una dichiarazione simile del TPLF, che ha parlato di “inganno politico” da parte del governo per non aver rispettato gli accordi di Pretoria sul ritorno degli sfollati del Tigray occidentale.

Il tutto segue un incontro tra funzionari federali e regionali a Humera, dove si è discusso del rientro degli sfollati “in modo da promuovere la pace e l’unità pubblica”, secondo i media locali.

FONTE: https://addisstandard.com/salsay-weyane-tigray-accuses-federal-government-of-failing-to-prioritize-idps-allowing-perpetrators-of-crimes-against-humanity-to-exercise-power/


Tigray e un nuovo partito: Tigray Generation Party

La National Election Board of Ethiopia (NEBE) ha annunciato di aver ricevuto la richiesta di registrazione di un nuovo partito politico regionale nel Tigray, chiamato “Wudb Weldo Tigray (Woldo)”, o in inglese Tigray Generation Party (TGP).

La domanda, presentata da Guesh Gedey, è stata depositata in base alla Proclamazione elettorale n. 1162/2011, e la NEBE ha invitato cittadini e istituzioni a presentare eventuali obiezioni su nome o simbolo del partito entro 14 giorni dall’annuncio (28 ottobre 2025).

Il Tigray Generation Party è stato fondato da ex membri fuoriusciti dal TPLF, dopo divisioni interne al movimento storico del Tigray. Il nuovo partito ha tenuto la sua conferenza inaugurale a Mekelle il 20 settembre e ha dichiarato l’intenzione di partecipare alle prossime elezioni regionali e nazionali.

FONTE: https://x.com/addisstandard/status/1983195021445673275


Il Premier etiope Abiy Ahmed Ali accusa il TPLF di violazione dell’accordo cessazione ostilità – CoHA

Il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed ha accusato il Tigray People’s Liberation Front (TPLF) di violare l’accordo di pace di Pretoria, sostenendo che il partito avrebbe dirottato fondi federali destinati allo sviluppo verso attività militanti.

Durante la sessione parlamentare del 28ott2025, Abiy ha affermato che il governo “non vuole più combattimenti nel Tigray”, ma che la priorità dev’essere lo sviluppo e la cooperazione nazionale.

Il premier ha inoltre accusato il TPLF di traffico illecito di armi e di condurre relazioni estere non autorizzate, azioni che, secondo lui, minano il processo di pace.

Abiy ha infine dichiarato che solo i firmatari diretti dell’accordo di Pretoria (tra cui Tsadkan Gebretensae, Getachew Reda e Assefa Abreha) hanno legittimità nel processo, criticando chi oggi invoca l’attuazione dell’accordo pur non avendo partecipato ai negoziati, usando una metafora ironica per sottolineare la sua posizione.

“A Pretoria abbiamo negoziato con il generale Tsadkan, Getachew Reda, Assefa Abreha e altri. Ma i principali sono questi: i firmatari dell’accordo”, ha detto Abiy ai legislatori. “Quando chiedo a queste persone, mi dicono cose. Ma coloro che non erano a Pretoria gridano per l’attuazione di Pretoria. È allora che nasce il detto: quando c’è la donna che ha partorito il bambino, quella che ha solo portato in grembo il bambino dice ‘Io sono la madre'”.

FONTE: https://addisstandard.com/pm-abiy-accuses-tplf-of-breaching-peace-deal-calls-for-development-over-conflict-in-tigray/


L’amministrazione ad interim del Tigray ha messo in guardia il governo federale etiope contro qualsiasi rientro unilaterale degli sfollati interni (IDPs), ribadendo che il ritorno e la tutela dell’integrità territoriale della regione devono avvenire esclusivamente nel quadro dell’accordo di Pretoria.

In una dichiarazione diffusa martedì sera, l’Ufficio per la comunicazione del Tigray ha accusato Addis Abeba di ritardare l’attuazione completa dell’accordo, firmato tre anni fa per porre fine alla guerra, e ha definito “inaccettabile” qualsiasi iniziativa del governo federale che ignori i meccanismi concordati o il consenso della popolazione e dell’amministrazione regionale.

Il comunicato segue un incontro tenutosi a Humera tra funzionari federali e regionali per discutere del ritorno degli sfollati “in modo da promuovere la pace e l’unità pubblica”, secondo i media locali (26 ottobre 2025).

Le dichiarazioni si allineano alle recenti accuse del TPLF, che ha parlato di “inganno politico” riguardo al mancato rispetto delle clausole di Pretoria, e del partito di opposizione Salsay Weyane Tigray, che ha denunciato l’inerzia federale nel garantire un ritorno sicuro e volontario degli sfollati tigrini.

FONTE: https://addisstandard.com/tigray-interim-admin-warns-against-unilateral-return-of-idps-without-pretoria-framework/


Etiopia oggi: solo il 12% dei bambini completa la scuola primaria

Solo il 12% dei bambini in Etiopia completa la scuola primaria e raggiunge un livello minimo di apprendimento.

Il rapporto, tra cui il UNESCO Global Education Monitoring Report e lo Spotlight Report del African Centre for School Leadership, evidenzia che il sistema scolastico etiope è “in gran parte al buio” per mancanza di dati efficaci e obiettivi chiari. Addis Standard+1

Nonostante l’Etiopia abbia adottato 4 su 6 politiche essenziali per la leadership scolastica, manca ancora l’obbligo di programmi di formazione per i nuovi presidi e l’inclusione di standard professionali nazionali per il loro ruolo.

Le regioni colpite da conflitti come , e mostrano scenari drammatici: scuole distrutte o usate come rifugi, insegnanti non pagati o sfollati, e milioni di bambini fuori dalla scuola.

Il rapporto sottolinea l’urgenza di rafforzare la leadership educativa, formare e supportare i dirigenti scolastici, impostare obiettivi di apprendimento misurabili e utilizzare dati per indirizzare le politiche.

FONTE: https://addisstandard.com/only-12-of-children-in-ethiopia-complete-primary-school-achieve-minimum-learning-proficiency-new-data-reveal/


L’Italia, il business per la ricostruzione & la giustizia dimenticata

Nonostante la persistente assenza di un percorso di giustizia per le vittime del conflitto, l’Italia, in linea con la strategia della comunità internazionale, ha scelto di concentrare il proprio impegno sulla ricostruzione e sullo sviluppo economico.

FONTE: https://www.facebook.com/AddisstandardEng/posts/…

palese etiopia tigray, finanzaimenti ricostruzione senza giustizia

Il recente accordo da 1,7 milioni di euro firmato tra Addis Abeba e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) finanzierà un progetto biennale per la rinascita del turismo e la conservazione del patrimonio culturale nella Wukro–Gheralta Belt, nel cuore del Tigray.

Presentato come un’iniziativa per “rafforzare la resilienza delle comunità e promuovere la pace attraverso il patrimonio e il lavoro”, il programma si inserisce nel quadro del Piano decennale di sviluppo etiope e delle priorità post-Pretoria, dove la “ripresa” viene sempre più tradotta in crescita economica e diplomazia culturale.

Ma tra siti storici da restaurare e rotte turistiche da riattivare, rimane aperta la domanda su chi ricostruirà la fiducia e la dignità delle persone sopravvissute alla guerra, una pace fatta di silenzi e di memorie sospese, in un Tigray che continua a chiedere giustizia.

Davide Tommasin
Davide Tommasin

Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia

http://www.tommasin.org

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