Nel distretto di Irob, nell’ area nord orientale del Tigray, continua l’occupazione degli eritrei. Dopo 2 anni di guerra dai risvolti genocidi ed etnici, oggi, dopo 10 mesi passati dalla firma dell’accordo di cessazione ostilità, tali forze continuano con atti violenti, blocco all’accesso umanitario, rapimenti e stupri.
Lo riporta Addis Standard attraverso le recenti testimonianze del popolo tigrino.
Le autorità del distretto hanno denunciato il rapimento di 28 giovani negli ultimi 10 mesi.
Irob è una tra le più piccole minoranze etniche (conta circa 41000 persone) tra le più di 80 presenti in Etiopia. Mai come oggi, dopo 3 anni (tra pandemia e guerra) continua a rischiare di sparire insieme alla sua storia, cultura e lingua, il Saho.
Eyasu Misgina, amministratore dell’ Irob goesda, ha dichiarato che le attività di rapimento sono iniziate con lo scoppio della guerra genocida il 4 novembre 2020. Una madre di Irob ha denunciato che alcuni suoi figli sono stati rapiti nel novembre 2022 dalle forze eritree, subito dopo i negoziati di tregua sostenuti a Pretoria.
“Un certo numero di forze armate sono venuti a casa nostra e hanno preso mio figlio. Hanno detto che volevano che li aiutasse a trasportare le merci. Non è mai tornato a casa e non so dove sia mio figlio”
La donna ha aggiunto che nel giro di una settimana sono stati portati via altri 6 giovani dal loro villaggio. Queste persone non possedevano né armi né facevano parte di milizie o gruppi armati e che se avessero saputo dei rapimenti precedenti, sarebbero fuggiti in luoghi più sicuri. L’occupazione attuale delle forze eritree nel villaggio impedisce ai civili di spostarsi e lavorare.
Altri due residenti hanno condiviso tali affermazioni denunciando il governo federale e quello regionale perché non li tutelano da queste violazioni e crimini, aggiungendo che chi cerca di fuggire dal distretto di Irob rischia di essere arrestato con l’ ipotesi di essere spia eritrea.
Un altro testimone ha dichiarato:
“La pulizia etnica viene portata avanti attraverso diverse tattiche e almeno 36 giovani sono stati rapiti dalle forze eritree, nonostante l’accordo di pace”, ha detto. “La gravità della situazione viene ignorata, con le persone che soffrono la fame, la mancanza di forniture mediche e l’impossibilità di accedere agli aiuti umanitari.”
Secondo i residenti di Irob, le comunicazioni e i servizi pubblici rimangono interrotti. Eccezione della sede dell’amministrazione wereda [distrettuale], Dawhan.
Il corridoio umanitario è ancora bloccato dalle truppe eritree, soprattutto nei quattro kebeles sotto il controllo eritreo: Eindalgeda, Agerlekema, Weratile e Alitena.
Eyasu ha confermato casi di rapimenti e violenze sessuali nella regione. Ha rivelato che più di 30 ragazze e donne sono state violentate sessualmente, con 4 casi di rapimento ufficialmente segnalati.
Tuttavia, a causa di problemi di sicurezza e influenze culturali, molti altri casi potrebbero non essere stati segnalati.
“La mancanza di resoconti accurati rende difficile determinare il numero esatto di ragazze e donne che hanno subito violenza sessuale e schiavitù.”
La situazione a Irob è profondamente preoccupante
La situazione a Irob è profondamente preoccupante, con rapimenti dilaganti e violenze sessuali che si verificano insieme alla fame, che ha causato numerose vittime.
Come riporta Addis Standard:
“La maggior parte della comunità fa affidamento sull’agricoltura per il proprio sostentamento, ma forze esterne hanno ostacolato la loro capacità di farlo. Inoltre c’è una grave carenza di aiuti umanitari e medicinali.”
Eyasu ha rivelato che, a seguito di un accordo di pace, oltre 65 residenti sono morti di fame e per mancanza di accesso medico, e altre 162 persone sono attualmente a rischio.
La strada principale che collega Irob alla città di Adigrat è completamente bloccata dalle forze eritree.
A causa delle restrizioni imposte dalle forze eritree, gli Irob sono stati isolati dalle loro famiglie e parenti che risiedono in diverse aree sotto il controllo eritreo. Questa mancanza di mobilità e le intimidazioni hanno impedito loro di ricevere qualsiasi aiuto umanitario, nonostante i numerosi appelli.
Nell’agosto 2023, la Irob Advocacy Association ha inviato una lettera con richiesta urgente al primo ministro etiope Abiy Ahmed per assistenza umanitaria verso la popolazione di Irob. La lettera sottolinea la terribile crisi umanitaria nella regione, compresi i problemi di fame, malnutrizione, malattie e sfollamenti. Richiesta di dialogo con le autorità eritree per porre fine all’occupazione e riaprire la strada di accesso da Adigrat a Irob.
Questa strada consentirebbe il facile accesso verso il distretto di Irob da parte del supporto umanitario per fornire aiuti come cibo di emergenza, acqua, medicine, ripari e altri beni necessari alla sopravvivenza del popolo di Irob.
Irob Advocacy Association ha inolte condiviso un report in cui denuncia e documenta le atrocità commesse contro la comunità Irob dallo scoppio, durante la guerra e nel periodo post bellico in Tigray: il rapporto evidenzia numerose atrocità, tra cui esecuzioni sommarie di donne e bambini, uccisioni di civili e distruzione e saccheggio di proprietà, tutte perpetrate dalle forze eritree.
La settimana scorsa, i corpi di 25 civili che hanno tragicamente perso la vita durante il violento conflitto a Irob sono stati finalmente sepolti all’interno di una chiesa dopo essere stati riesumati, precedentemente sepolti in maniera sparsa in terreni agricoli (Foto: Amministrazione Irob Woreda)
Families of victims quest for justice in Irob district in Eastern # Tigrai
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia