Ieri, venerdì 20 Maggio 2016, ho organizzato come NAGAYE Project assieme la Gruppo Sportivo Aquileia una pedalata da Aquileia verso il cividalese per andare a guardarci la 13a tappa del Giro d’Italia 2016.
Partiti da centro Aquileia, Giuseppe, Dario ed il sottoscritto, due bici da corsa e uno scatto fisso: il meteo é stato strepitoso, sole e caldo il giusto.
Abbiamo iniziato a pedalare alle 11.00 da Aquileia direzione Terminal Nord, Udine dove ci aspettava Stefano che si sarebbe aggregato da li verso Faedis per poi salire insieme per prenderci il g.p.m. di Valle.
Detto fatto, pensando di ritardare o essere troppo in ritardo con la chiusura delle strade in zona Cividale e dintorni il terzetto, Giuseppe, Dario e Davide ha iniziato con una buona andatura fin da subito, 3/4 della strada a 33/35 km/h.
Siamo passati per il centro di Palmanova dove, tra ciclisti, gente e allegria abbiamo assaporato il clima del Giro.
Fatto sta che ad Udine pensavamo di arrivare per le 13.00/13.30 ed invece abbiamo avuto 3/4 d’ora abbondanti di anticipo.
Tutti contenti e dopo il cambio di copertone al volo sulla bici di Stefano eravamo pronti nuovamente per rimetterci in strada per partire alla volta di Faedis e Valle.
Superato il centro di Faedis, dove siamo stati accolti da qualcuno che alla nostra domanda
“Siamo giusti per Valle?”
ci ha risposto al volo con un caloroso
“Si, di la inizia la salita ma fermermatevi qua che abbiamo i beveraggi buoni”
Se ci fossimo fermati li come prima nostra “tappa”, io ero certo che non mi sarei più mosso 🙂
Abbiamo iniziato con la prima rampetta in mezzo alle fronde degli alberi, la strada bella asfaltata e scorrevole, la pendenza si é fatta subito sentire, nulla di importantissimo, ma tira su bene e fortunatamente la strada ti lascia respirare e riprendere fiato visto i suoi tornanti belli larghi.
Pian piano, con ritmo lento ma costante ci arrampicavamo e prendevamo sempre più metri verso lo scollinamento di Valle.
Ognuno poi ha preso il suo ritmo, sopra a tutti io che, visto la bici a pignone fisso che utilizzavo (con il classico mio 48/16) non potevo esimermi dal rallentare troppo per stare al passo degli altri, pena il raggiungimento della solglia di velocità minima con cui mi sarei letteralemtne fermato con le gambe per mettere giù il piedi e quindi… testa bassa e via avanti.
In salita é così, non serve la scia, bello stare in gruppo, ma se non si può… non si può e quindi amici come prima, ci si rivedrà in cima 🙂
Ad ogni tornante mi rendevo conto che, visto che spianava, mi permetteva di riprendere un po di avvio e di velocità per ripartire sul rettilineo successivo e nello stesso tempo mi rendevo conto che chi mi superava sul rettilineo precedente lo riprendevo all’ inizio del successivo e così avanti come un tira e molla tra ciclisti.
Più di qualcuno mi ha addocchiato, ha addocchiato il GialloMelone ed ha rabbrividito al solo pensiero ed alle sole mie parole “Si, é scatto fisso” 🙂
Io e Dario abbiamo raggiunto il g.p.m. di Valle, stradina stretta per gli ultimi 500mt il tanto che ci passava una macchina.
Abbiamo atteso trepidanti l’arrivo di Giuseppe e Stefano che non hanno mancato all’appuntamento dopo pochi minuti 🙂
Naturalmente abbiamo dovuto farci fare la foto di rito sulla linea dello scollinamento: colori NAGAYE Project e Gruppo Sportivo Aquileia pronti per lo scatto, sorrisi pronti e scatto! 🙂
Però, si c’é stato un però, un dubbio, se fermarci prorpio subito dopo la linea di scollinamento per aspettare i big del ciclismo oppure tornare un po più sotto a cercare un chiosco, anche perché ormai erano le 14.00 e ci era venuta un po di fame e sete, pensando che comunque dovevamo aspettare ancora sicuramente un paio d’ore per l’arrivo dei ciclisti in quel tratto.
Siamo ridiscesi per un paio di km dove abbiamo trovato il chiosco, in un bello spazio erboso, profumo di griglia, tanta gente e lo schermo che ci teneva al corrente sulla diretta della tappa.
Anche qui tra un panino con salsiccia e cipollae qualche birra, giusto per rimanere leggeri per la pedalata di ritorno a casa, abbiamo dovuto farci fare la foto di rito con la birra giusta 🙂
Il tempo é volato tra una risata e una chiacchera, e per non farci mancar proprio nulla, dopo aver visto l’elicottero sopra le nostre teste ed aver sentito dalla tv che i primi in testa si stavano avvicinando, abbiamo ripreso le bici, montati in sella per riprenderci per la seconda volta il nostro g.p.m. della giornata, del Giro 2016.
Stefano monta in sella, Giuseppe e Dario lo seguono, ultimo io, che passando davanti ad un gruppetto di ragazzi, uno di loro sento che fa al resto della combricola “Single speed, here?!?! Crazy” e io gli rispondo “It’s track bike” 🙂
Sto per mettermi in sella e vedo che questo mi segue e appena agganciato il pedale, lui inizia, come per4 i pro del ciclismo, quale io non sono, a spingermi visto che anche la partenza era in salita e mi grida “Go, go go!!!”
Altro che foto alle bici, foto dei primi piani alle facce dei ciclisti del’ Olimpo, questi sono i ricordi che mi porterò nel cuore: la gogliardia, la condivisione di stare insieme per una passione comune : il ciclismo.
Così, stomaco pieno, ho iniziato apedalare, a riprendere gli altri tre, Dario ha iniziato a starmi a ruota e poi ho dovuto riprendermi il g.p.m. con la mia andatura: o digerivo durante la salita o avrei scoppiato di botto, allora mi son detto che avrei dovuto dare il tutto per tutto per non andare in acido o gongestionarmi.
Un paio di loro sul ciglio della strada ormai erano stufi di rivedermi passare, altri, uno in particolare col cappello da alpino e pancia da buon degustatore di prodotti enogastronomici locali, nel tipicissimo accento friulano l’ho sentito griudarmi ad un tornante:
“Orco boe, dai su, mena!!!”
…e di sotto fondo col resto della compagnia appostati al tornante con gazebo, seggiole e camper, borbottare tra di loro:
“A l’ha giambis!!!” (“ha gambe!!!”)
Secondo g.p.m. di Davide, secondo arrivato dopo una 10ina di secondi Dario e poi… il nulla: purtroppo Giuseppe e Stefano non avevano fatto in tempo perché nel mentre che salivamo avevano chiuso le strade per il passaggio imminente dei ciclisti.
Non faccio la telecronaca di chi passa primo, in gruppo, ecc. ma dico solo che la prima decina di ciclisti tra cui Nibali, li ho visti passare con un’andatura da che ha fatto centinaia di km e già altri due g.p.m. Monte Maggiore e Porzus, ma che ancora regge il colpo, poi da li solo facce stremate da chi le salite le soffre, le pedala, ci va e da tutto il possibile ma che non arriva a stare al ritmo degli scalatori.
Detto questo, passate tutte le ammiraglie e il furgone di chiusura carovana e tappa, ecco che rispunta Giuseppe che con me e Dario ha scollinato per tornare verso casa passando da Cividale, inseguendo e percorrendo la strada dei ciclisti del Giro, mentre con Stefano ci siamo salutati visto che ha fatto ritorno verso Udine.
Il ritorno per me, fino almeno a fuori Cividale é stato abbastanza tranquillo, visto che in tre ci si dava il cambio per tirarci l’un l’altro, poi ho accusato il colpo, forse per troppi cambi di ritmo, forse per la diversa pedalata tra pignone libero e fisso (come un po si dice “mai mescolare bianco e rosso” 🙂 ), sta di fatto che verso Corno di Rosazzo abbiamo fatto una tappa ad una chiesetta dove c’era una fontanella per rabboccar le borracce e riprendermi un attimo.
Ciò nonostante le gambe di Dario tiravano un po troppo per i gusti delle mie e quindi ad un certo punto raggingendo la zona di Gradisca, Sagrado in direzione Pieris ho gridato a Dario e Giuseppe di prendere il loro passo e che ci saremo rivisti a Fiumicello e/o Aquileia per salutarci: ho puntato la velocità di crociera a 32km/h e non mi sono mosso di li fino a Fiumicello dove, Giuseppe era già sparito all’orizzonte e Dario che mi attendeva sulla soglia di Fiumicello.
Ultima birra in centro a Fiumicello, antistante a Calzature Pozzar, due chiacchere, saluti e via verso casa.
130km , 2 g.p.m. 1 panino con salsiccia, un 5 birre e tanta bella compagnia.
La mia tappa del Friuli del giro d’Italia 2016 in Scatto Fisso 🙂
NAGAYE NAGAYE 🙂
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia