Sabato scorso non potevo mancare alla seconda edizione dell’ URSUS Criterium organizzata dagli amici URSUS FXD Trieste.
NOTA: Questa storia di bici la pubblico con 9 giorni di ritardo, non sempre si ha l’ispirazione di scrivere subito di getto: ora é venuto il momento di raccontare il fine settimana ciclistico con quasi 300km macinati in due giorni.
Sabato ore 19.00 presso la Stazione Rogers, sulle rive a Trieste si aprivano le danze per il ritrovo dei ciclofissati, per le iscrizioni, riscaldamento e quattro chiacchere. Alle 21.00 ore della partenza su bici a scatto fisso, le track bike, quelle bici con cui si pedala in velodromo, in pista (quelle con cui Viviani quest’ anno ha vinto l’oro per intenderci) pedalando in un circuito cittadino, e che circuito, 1km piazzato sulle rive di Trieste vista mare.
Enrico e tutti i ragazzi che si sono sbattuti per organizzare hanno fatto un grande lavoro visto la location di non facile gestione (grazie all’appoggio dell’amministrazione cittadina sono riusciti a far chiudere le strade per un paio d’ore).
Io dal canto mio non potevo farmi mancare la partecipazione del GialloMelone 🙂 non tanto per vezzi di posizionarmi ai vertici della classifica, quanto piuttosto come occasione per rivedere amici che condividono la stessa passione delle due ruote.
Come l’anno scorso anche quest’anno ho deciso di prendermela comoda, partire con calma (o quasi 🙂 ) da casa in bici, correre il criterium, fare un po di festa e tornarmene in quel di Aquileia defaticando sempre in bicicletta 🙂
Ore 18.30 ero in strada, io, il GialloMelone in modalità bikepacking con la sacca sotto sella by Rusjan 🙂
Vista l’ora, arrivato in zona Sistiana mi fermo per un ristoro alla pizza al taglio, un paio di tranci di pizza, una bibita gassata zuccherosa e via verso la Costiera, luci accese, casco ben all’acciato e il meteo ottimale con vista panoramica serale sul golfo triestino.
Arrivo in men che non si dica in zona Barcola ed ormai mancano pochi chilometri per arrivare al punto X.
Le strade sono ancora aperte, ma da lontano si vede già un brulicare di gambette che… sgambettano, di gente che sta allestendo e presidiando l’area.
Prima gaff al banchetto iscrizioni non riconoscendo Alice! 🙂 Ritiro pacco gara, saluti e strette di mano un po a destra e un po a sinistra: fare la lista di tutti sarebbe lungherrima e magari rischio di dimenticarmi qualcuno che non é cosa bella… sappi che se leggi e c’eri quella sera a pedalare, fare il tifo o come organizzatore rientri in “questa lista” 🙂
Tornando all’evento, al criterium, quest’anno era completamente fuori dalle mie corde, anzi, dalle mie gambe cercare di posizionarmi. Se già l’anno scorso ho faticato a non farmi doppiare (che poi é andata a finire che ho mollato all’10/11esimo giro su 20) quest’anno men che meno avevo una possibilità, visto che si é iscritto il Team Bahumer, con Alvise Zanasca, due gambe al vertice della classifica mondiale Red Hook.
Il mio obiettivo principale allora qual’era? Arrivare a Trieste pedalando, partecipare all’ URSUS Crit, e tagliare il traguardo riuscendo a completare i 20 giri totali: sarebbe stata già un bel traguardo per me 🙂
Bella questa edizione anche per la partecipazione di nuova linfa vitale, del mondo scatto fisso da parte di Marco e Filippo e di alcune ragazze che sono riuscite a sopperire al vuoto della “categoria femminile” con Anna con già esperienza nel mondo dei crit, una ragazza slovena (mi dispiace ma non ricordo il nome :-/ ) ed Alice ed Elisa alla loro primo criterium.
La gara, il criterium si é svolto in questa maniera, dopo il riscaldamento, tutti i ciclofissati si sono posizionati nell’area partenza, il buon Enrico dell’ URSUS FXD ha chiamato uno ad uno i ciclisti per posizionarsi in griglia: per una serie di circostanze mi sono trovato in prima posizione, subito dopo Alvise Zanasca e viva via tutti gli altri…
Ore 21.00 eravamo tutti schierati, Enrico aveva dato tutte le direttive sullle regole e il comportamento da adottare durante la gara e… 3, 2, 1… partenza.
I primi 5 Giri sarebbero stati a velocità controllata e progressiva, per poi iniziare la vera e propria gara a partire dal sesto.
Al decimo giro c’era un traguardo volante, premiato il primo a sorpassare la linea d’arrivo e poi altri 10 giri per ultimare il criterium: 20 giri x 1 chilometro di circuito, 20 km a tutta.
Sono conscio di non avere l’allenamento adatto per affrontare questo tipo di gara, il mio fisico sopporta bene il fondo ma non gli sprint, riesco a mantenere una velocità di crociera dei 30km/h per molti km ma quando si devono fare sprint esplosivi o sparate a tutta per 20 km come in questo caso non ce la faccio e quindi la mia strategia é stata quella di “cercar di tener botta” finché ne avevo cercando di equilibrare energie e velocità per allungare il più possibile il tempo di essere doppiato, perché già lo sapevo sarebbe successo 🙂
Infatti penso sia stato sul nono o decimo giro, in concomitanza all’avvicinamento del traguardo volante dove chiaramente le velocità del gruppo di testa sono aumentate per cercare di passare per primi la linea d’arrivo… o almeno questa é stata la mia sensazione… ad un certo punto le gambe le sentivo dure come il legno così ho deciso di rallentare un po l’andatura quel tanto che bastava per riprendere un po le forze. Ormai le batterie erano quasi del tutto scariche.
Ad un certo punto mi passa anche la moto condotta da Michele che faceva da apripista per gli ultimi giri.
Ho cercato (in maniera del tutto ridicola) di ciuccargli un po la scia in un paio di rettilinei perché volevo arrivare alla fine con un po “di slancio”.
Vabbé, ultima cosa ce posso dire, io ho tagliato il “mio traguardo” (presumo al 18esimo giro) quando il gruppo di testa aveva già finito e si erano conclusi i giochi: poco male, mi sono divertito, distrutto, ma consapevolmente molto meno rispetto al’edizione dell’anno scorso.
Ci vuole allenamento fisico, anche specifico per certi tipi di gare come i criterium, ci vuole anche però un allenamento mentale per la strategia e per sapere come gestire forze e come poter attaccare o recuoperare nei momenti/attimi di crisi che possono prenderti durante il crit.
Finita la gara ecco il tanto atteso momento del party post crit, pasta e riso grazie ad Andro hce oltre a gareggiare e vincere il premio “Street creed” aveva preparato anche la parte mangereccia post gara per i ciclisti che chiaramente dovevano recuperare le energie 🙂
E’ stata una bella serata, faticosa, ma divertente e appagante.
Grazie al’ URSUS FXD che mi ha assegnato il “premio fedeltà” 🙂 per il ciclofissato che “vien e va” da più lontano in bicicletta, infatti sotto gli occhi increduli di qualcuno, quando salutavo per tornare verso casa e rispondevo ironicamente che sarei tornato pedalando per defaticare un po, più di qualcuno ha sgranato gli occhi, ma per me é bello così, non avendo vezzi agonistici, io non mi reputo ciclista, ma pedalatore, uno a cui piace condividere la passione della bici ma anche macinar chilometri per il gusto di andare, dove? Non so, ma andiamo 🙂
Così verso mezzanotte ho caricato pacco gara e premio (roba che l’ U-Lock della Kriptonite vinto, pesando quasi 1 chilo, mi ha zavorrato ben benino per la pedalata di ritorno 🙂 … altro che defaticamento 😀 ) e una volta chiusa la sacca sotto sella (17lt di capacità totalmente impermeabile e fissa tra tubo piantone e sella fa la differenza, aiuta molto per poter trasportare moooolte cose, mezza casa si può dire :)) ho ripreso la via di casa, costiera, Moinfalcone, Pieris, Fiumicello e destinzaione finale Aquileia.
Ho varcato la porta di casa alle 2e qualcosa, non prima di avermi fermato un attimo in Piazza Capitolo per scattare la foto dle GialloMelone sotto la Lupa capitolina con sullo sfondo la Basilica di Aquileia… la piazza e le luci mi hanno regalato un’atmosferam magica, solo io, la mia bici e un silenzio quasi irreale.
Arrivato a casa, preparatomi per andare a letto, ho chiuso la giornata con una pizza della buona notte, tanto sapevo che la sveglia la avrei avuta fra qualche ora, verso le 6.00am per prepararmi per un’altra avventura ciclistica, per un’altra pedalata, questa volta organizzata da NAGAYE Project: SconfiniAMO, una pedalata per la raccolta offerte per il supporto della O.N.G. etipe Chain of Love, una pedalata con partenza da Gorizia verso il Korada, passando per San Floriano del Collio e proseguendo poi verso la Valle dello Judrio, con tappa in località Ruttars per poi chiudere il giro tornando all’entrata di Gorizia.
Ma questa é un’altra pedalata, leggerai di SconfiniAMO nel prossimo post che pubblicherò nella rubrica Racconti in Bicicletta 🙂
Andata Aquileia Trieste verso L’ URSUS Criterium 2016
Riscaldamneto – mantenimento dei muscoli in caldo dopo i 50km Aquileia Trieste 🙂
URSUS Criterium 2016
URSUS Criterium 2016 – ultimi giri da doppiato
Ritorno a casa
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia