[Accorgimenti per pedalate lunghe con fixed gear in fondo all’ articolo]
Ieri sono andato oltre, sotto diversi punti di vista, perché é stata
- la pedalata più lunga che ho fatto: 160km
- il tempo più lungo di una pedalata: 6,30 ore
- la più lunga distanza col Velomatic, scatto fisso – 160km
Ieri mattina sono partito da Aquileia verso le 8.00 in una bella giornata soleggiata e fresca, per dirigermi con il Velomatic Faggin verso Trieste, più precisamente zona Rabuiese in cui mi sarei trovato con Fabio e Marco… e già per questo percorso di “riscaldamento” ho macinato circa 60km.
L’ idea di fondo della pedalata era per il sottoscritto provare a daffrontare TANTI km con il Velomatic per vedere fin dove sarei arrivato a spingermi e capire che effetto mi avrebbe fatto pedalando con una bici da pista, reattivo ma rigido come il Faggin e parallelamente testare da parte di Marco la sua MTB nuova accompagnati nella pedalata da Fabio.

Da Rabuiese ci siamo infilati subito sulla ciclabile, la Parenzana, dirigendoci verso Capodistria.
Non avevamo una meta precisa, quindi abbiamo percorso il lungomare fino a Isola e poi, dopo un attimo di relax abbiamo ripreso la via del ritorno.
Non é stato affatto una pedalata contro il tempo, anche se i tratti Aquileia Trieste e ritorno, via costiera in cui ho pedalato in solitaria, qualche scatto e un po di velocità sostenuta ho cercato di mantenerla.
Soddisfatto sia per il fatto della pedalata in compagnia, sia per l’ obiettivo dei 160km in scatto fisso, sia per il fatto che pensavo di tornare a casa distrutto, invece anche il fisico e le gambe hanno risposto bene, con un po di indolenzimento muscolare oggi, ma nulla di particolarmente doloroso nemmeno a schiena spalle o collo, vista la posizione in bici.
Da rifare 🙂
Accorgimenti per giri lunghi in scatto fisso (almeno per quanto ho potuto notare e fare mia da questa esperienza):
- ricordarsi di portarsi almeno una borraccia d’acqua ed una barretta;
- se quel percorso lo ripeterete anche in futuro memorizza eventuali fontanelle, fonti d’acqua da cui rifornirsi ed eventualmente rinfrescarsi se fa caldo (come ieri, al ritorno mi sono fermato sulla costiera triestina all’ altezza della galleria, dove adiacente c’é una fermata/terrazza panoramica e dove si trova una fontanella con acqua fresca);
- il telaio da pista non ha fori/viti per il supporto porta borraccia: buona alternativa é mettere la borraccia in una delle tasche della maglia ciclistica, o ancor meglio, se non c’é spazio, come farò, comprare un supporto porta borraccia per il sotto sella così si potrà applicare magari un porta borracce doppio come quelli usati solitamente sulle bici da triathlon;
- troppo sbattimento portarsi la chiave da 15 per smontare ruota nell’ eventualità di foratura, perché si dovrebbe portarsi anche camera d’aria e levette per smontare il copertone: la mia alternativa é portarmi una bomboletta “gonfia e ripara” da mettere in una delle tasche della maglia visto che occupa di meno e comunque nelle emergenze permette di pedalare agevolmente per una 20ina di km sicuri, lo scrivo perché l’ho testata sul campo 🙂 ;
- sono partito con l’ iPhone e Strava per tracciare, mappare la pedalata: purtroppo con pedalate lunghe (questa che ho fatto era quasi di 7 ore) la batteria si scarica quasi tutta (sono partito col 100% e sono arrivato a casa – fortunatamente – con l’ 1%, il tempo di salvare la traccia e il cellulare si é spento): per lunghe distanze, per non rimanere col patema d’animo della durata della batteria del cellulare (che può servire anche per chiamare nelle emergenze) l’ alternativa sarebbe un buon computerino, anche basilare, per poter registrare la pedalata – da ricercare quale fa per me;