In una registrazione video datato 21 aprile 2022 il capo di stato maggiore etiope Berhanu Jula, in un’intervista con un giornalista dell’ESAT che predica il genocidio, ha detto che il suo esercito è pronto per la guerra con il Tigray. Ha anche detto che il Tigray sta attraversando una crisi umanitaria e che è stato distrutto dalla guerra come mai prima nella sua storia.
Questo potrebbe dar credito anche all’insediamento liungo il confine esterno tigrino in regione Amhara di decine di migliaia di soldati dell’ ENDF, della difesa etiope e del posizionamento di truppe eritree al confine nord. Dispiegamento di soldati avvenuta qualche settimana fa.
Il 27 aprile qualcuno twitta:
“Secondo quanto riferito, i gruppi ribelli del Tigray dell’Etiopia (TPLF) stanno raggruppando le sue forze, comprese quelle ritirate questa settimana dalla regione di Afar, per un nuovo round di offensive contro le forze di Amhara a Welkait e Humera, al confine con l’Eritrea.”
Tweet ripreso da Martin Plaut che chiede se qualcuno ha conferma.
Mi è stato segnalato recentemente un audio condiviso e trapelato molto probabilmente da una “talpa” che voleva che uscissero tali dichiarazioni. Riporta la data del 21 aprile 2022.
https://www.youtube.com/watch?v=OcHgScPaEgM
E’ una conversazione interna e che doveva restare tale.
Parole ed evento non formali, incontro colloquiale, amichevole e con metafore comprensibili tra partigiani.
E’ la voce del Generale tigrino Tsadkan, oggi parte dei partigiani del TDF – Tigray Defence Forces (considerati gruppo terroristico e “ribelli” dal governo etiope) che parla ai presenti di strategia bellica.
Commenta dicendo che sono in contatto stretto e diretto con il Generale Berhanu Jula delle forze di difesa etiopi dell’ ENDF – Ethiopian National Defence Forces.
Si parla di una richiesta ben precisa rivolta al generale etiope ovvero quella di far uscire gli occupanti dal Tigray, le forze speciali e le milizie amhara e le truppe eritree.
Il generale Tsadkan aggiunge ed informa i presenti che se non sarà per mano delle forze di difesa etiopi, le forze tigrine non avranno problemi a risolvere loro la questione.
Viene anche dichiarato che le truppe Shabia, l’ EPLF – Eritrea People’s Liberation Front (presenti fin dall’inizio della guerra iniziata il nov. 2020 ed alleate con ENDF e forze amhara) sono stanche e disgregate sul territorio tigrino: anche per questo Shabia ha timore di soccombere al TDF.
NOTA: Ad oggi sappiamo che sono presenti pesantemente nell’area orientale del TIgray, territorio di Irob. Le forze speciali e milizie amhara invece sono occupanti in maniera importante il Tigray occidentale.
Altro punto importante dell’audio è che viene specificato che l’America ha chiuso i battenti con gli eritrei.
NOTA: è la conferma della presa di posizione USA di diversi mesi fa quando aveva avanzato la prima vera sanzione ad un alta carica militare eritrea come “mandante” dei crimini di guerra perpetrati nella guerra genocida in Tigray.
Ironizzando, viene anche detto dal generale tigrino che “Anche Shabia sono dalla parte della Russia. Che Dio li benedica, c’hanno aiutato.”
NOTA: si riferiva alla votazione di settimane fa, quando all’assemblea delle Nazioni Unite l’Eritrea ha votato contro alle sanzioni ed all’uscita dalla commissione umanitaria UN della Russia. Aggancio favorevole, motivazione utile per gli USA di Biden per poter procedere con azioni ancor più motivate la chiusura dei rapporti, o comunque sfavorirli, con l’Eritrea considerata paese guerrafondaio.
Alla battuta del generale Tsadkan, mentre i presenti ridono, si sentirebbe dire dalla persona che ha registrato l’audio “Ridono pure.” Queste parole fanno ipotizzare che l’audio sia stato registrato allo scopo di far trapelare volutamente queste dichiarazioni, ma senza la complicità di chi è stato registrato.
In tutto questo c’è da considerare la recente ritirata dal’ Afar dichiarata in queste ultime ore. 2 ipotesi sul piatto: ritirata per rispondere alla richiesta del governo etiope per far accedere gli aiuti umanitari in Tigray, o anche mossa strategica delle forze partigiane tigrine per cacciare una volta per tutte gli occupanti amhara dall’area occidentale tigrina. Area occupata dalle forze speciali amhara e rivendicata come loro territorio storico.
Purtroppo la fine dell’agonia e dell’assedio per 6milioni di tirgini non sono ancora finiti, dopo 18 mesi dall’inizio della guerra dai risvolti genocidi ed etnici.