NAIROBI (Reuters) – Gli scontri al confine tra le regioni dell’Afar e della Somalia in Etiopia hanno ucciso almeno 100 persone, ha detto martedì un funzionario regionale, l’ultimo scoppio di violenza in vista delle elezioni nazionali di giugno.
Circa 100 civili sono stati uccisi da quando gli scontri sono scoppiati venerdì e sono proseguiti fino a martedì, ha detto al telefono a Reuters Ahmed Humed, vice commissario di polizia per la regione di Afar. Ha accusato la violenza di un attacco da parte delle forze regionali somale.
Ali Bedel, portavoce della regione somala, ha detto che venerdì 25 persone sono state uccise e un “numero imprecisato di civili” è morto in un successivo attacco delle stesse forze martedì.
Entrambe le parti negano di aver avviato gli attacchi e accusano l’altra per le violenze. Reuters non ha potuto verificare se i 25 decessi dichiarati dal funzionario somalo fossero in aggiunta ai 100 decessi o inclusi in quella cifra.
Gli scontri lungo il confine precedono il conflitto di sei mesi nel nord che ha contrapposto il governo federale all’ex partito al governo della regione del Tigray.
Eppure la violenza si è intensificata proprio mentre il governo del primo ministro Abiy Ahmed sta cercando di affermare il controllo sul Tigray, sottolineando come il vincitore del Premio Nobel per la pace 2019 stia lottando per mantenere unito il paese. L’elezione è considerata una cartina di tornasole per la fragile unità del paese, contestata da molti partiti regionali ed etnici di recente ripresa.
“Le forze speciali della regione somala … hanno attaccato le aree di Haruk e Gewane usando armi pesanti tra cui mitragliatrici e granate a propulsione a razzo. Bambini e donne sono stati uccisi mentre dormivano “, ha detto Ahmed.
Nel 2014 il confine tra i due stati è stato ridisegnato dal governo federale, allora guidato da una coalizione di governo multietnica, l’Ethiopian People’s Revolutionary Democratic Front (EPRDF). Tre piccole città sono state trasferite ad Afar dalla Somalia, che da allora ha cercato di riconquistarle.
Di conseguenza le milizie dei due stati orientali si sono scontrate prima sui loro confini contesi. Nell’ottobre dello scorso anno 27 persone sono state uccise in un’ondata di scontri oltre il confine, con ciascuna delle parti che incolpava l’altra.
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia