Mi viene segnalato che sulla pagina facebook di Tezeta Abraham, il 2 febbraio 2021 viene pubblicato un video in diretta insieme a Aster Carpanelli.
Di che si sta parlando?
Vado a vedere perchè si dice che si stia parlando della situazione in Tigray ed in Etiopia.
Per tutti vale il diritto di espressione e di parola, come citato anche da Tezeta durante la diretta, in cui spiega che l’ha voluta fare ed espressamente con la Sig.ra Carpanelli, per spiegare il perchè il Tigray e l’Etiopia oggi si trovano in questa situazione di instabilità spiegando e ripercorrendo la storia geo politica degli ultimi trent’ anni, quando c’erano “gli altri” a governare, quando è stato ilperiodo che ci sono stati abusi di potere per perpetuare violenze sugli etiopi per rivalsa? per potere?…
Tezeta sottolinea anche che persegue la pace tra i popoli e la voglia di un’Etiopia unita.
Sottolinea anche il fatto che quella diretta è per confutare la propaganda che, partita dal Tigray, sta inondando i social ed anche le piazze e le strade negli USA, in Canada, a Roma dove i tigrigni stanno manifestando in maniera troppo plateale.
La Sig.ra Carpanelli conferma le parole di Tezeta.
Viene puntato anche il dito sulla raccolta fondi fatta dagli attivisti in giro per il mondo a favore del Tigray, che velatamente nel video, si chiedono “chissà dove andranno a finire quei soldi”.
La Carpanelli ad un certo punto dice che le violenze sulle donne, la situazione di disagio che stanno subendo, gli stupri alle ragazze ed alle donne, madri e mogli, purtroppo ogni giono se ne legge e se ne senti in tutti i Paesi del mondo anche in Italia e che è cosa “normale”, o meglio, è intrinseca della situazione di guerra quindi anche in Tigray non se ne può fare a meno.
Tutte e due rinnegano la propaganda che dall’ alto del Tigray (TPLF? mi chiedo) viene gestita e promossa in giro per il mondo.
Chiunque può parlare perchè esiste il diritto di espressione (forse)
Fortunatamente per me che vivo in Italia, posso avvalermi di questo diritto, posso esprimere la mia opinione, come hanno fatto loro, senza paura di essere represso, censurato o ancor peggio incarcerato (senza accusa apparente) o fatto sparire come è accaduto per Dawit Kebede pochi giorni dopo la sua scarcerazione a Mekelle, o come quegli altri 4 giornalisti e traduttori per grossi media come BBC e FT che sono stati fermati con la violenza, imprigionati anche loro solo per il fatto di essere giornalisti (altre accuse palesi non ci sono) e ieri scarcerati, come nulla fosse.
Venendo al dunque, penso che il video e le parole di Tezeta e Aster, siano da condannare perché secondo me non sono andate al punto della questione, spiegare cosa sta accadendo in Tigray.
Non hanno espresso bene il concetto ed esplicitato con prove ufficiali (come ha fatto Amnesty Int. con il report sul massacro genocida di Axum (che oltre ad Avvenire, sono stato forse l’unico a tradurle in italiano – cercando su Google news non ne ho trovati altri), come sta facendo quotidianamente Martin Pault con i suoi report punto punto con prove fattuali e testimonianze direttamente dall’ Etiopia, come fa Fulvio Beltrame nei suoi articoli approfonditi sul Farodiroma.it o su Indro… e tanti altri accreditati e credibili giornalisti ed attivisti che cercano di approfondire e di portare testimonianze e prove sul campo per far conoscere realmente quello che sta accadendo al popolo del Tigray, ai civili, alle singole persone, non solo per parlare di questioni geopolitiche e strategie di partiti o delle milizie ed eserciti in gioco)
Purtroppo ce ne sarebbe da dire, ma io la mia opinione me la sono fatta, e specifico che è la mia opinione personale e specifico che anche io sono per la pace tra i popoli e le etnie, ma sono anche per l’ UNITA’ dell’ Etiopia, per la sua democrazioa in cui non vengano cancellate o snaturate le singole etnie, la loro cultura e la loro storia attraverso una guerra genocida come quella iniziata il 4 novembre (punta dell’ iceberg e culmine di una instabilità che come braci coperte covava da anni)
Ci può essere UNITA’ della e nella diversità e nella pluralità di culture: purtroppo il Premier Abiy , non ne conosco la causa e presumo la sappiano nemmeno i più alti statisti del momento, si è fatto sfuggir la situazione di mano per la sua stessa voglia di un’ Etiopia sotto un’unica bandiera combattendo e mettendosi contro i suoi stessi fratelli (così per generazioni ed a cicli).
Concludendo, le due signore del video secondo me si sono fatte sfuggire l’occasione di poter dare un messaggio forte con le loro opinioni, portare un reale messaggio di pace tra i popoli e le etnie come dichiarato da loro, ma purtroppo mi sono sembrate faziose, di parte (forse ho visto ed ascoltato io male il video) non hanno portato in maniera neutrale le prove per accreditare le loro tesi, ma hanno fatto ipotesi, che secondo me tante volte (e non dico per questo caso specifico) possono essere additate come mera propaganda.
Questa è la mia umilissima opinione.
FONTE VIDEO: https://www.facebook.com/TztaAbraham1/posts/281660686656362
Per memoria storica o per chi non ha Facebook
Link alternativo: https://www.youtube.com/watch?v=JlvZU3uHod0
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia