Oggi si pedalava la Crono Carsica a Trieste, evento ciclistico all’ interno della tre giorni dedicata alla bicicletta e organizzata dalla Gran Fondo d’Europa.
L’ URSUS FXD, il gruppo di ciclofissati di Trieste, si, quelli che pedalamno su biciclette da pista a scatto fisso, era il gruppo di apertura della gara. Grazie all’ invito diretto di Andrea Bicidermico, mi sono aggregato anche io alla pedalata ed ho portato orgogliosamente i colori di NAGAYE Project assieme allo sponsor MOTOSTILE Nadalin di Aquileia.
Arrivo a Trieste ore 12.50 via treno, così mi son risparmiato 2 orette di sgambettata Aquileia Trieste.
Contatto Andrea ed in men che non si dica é davanti alla stazione, manca ancora un’ora abbondante per la partenza della crono carsica, quindi ci dirigiamo verso casa di Andrea per cambiarsi e poi, dopo un buon caffé dopante io e un bicchiere di cocacola Andrea, partiamo per metterci in strada e scaldarci un po prima della partenza 🙂
Arriviamo allo start dopo 5 minuti, intanto che ci guardiamo un po attorno, sono i classici momenti di attesa dove l’aria é frizzante ed elettrica, in attesa del botto delle prime pedalate per scatenare tutto sui pedali, intanto in lontananza vedo qualcuno di conosciuto, arriva Roberto: con sommo piacere penso che:
“E’ bello, alla mia prima vera gara, vedere anche facce conosciute e poter condividere la stessa pedalata :)”
Dopo un attimo riparto con Andrea per pedalare le prime decine di metri del percorso, già tutto in salita e con tornantini, e penso:
“…e che pendenza, e che tornantini… ma se adesso é così… verso la fine che mi hanno anticipato essere il tratto più duro… che sarà? un muro vewrticale? Ce la farò? Andrò a piedi e spingero? poco male, se devo proprio, sarà quel che sarà!”
Si avvicina l’orario di partenza e arrivano tutti gli altri, Enrico, Alice e Michele… con altro sommo piacere vedo arrivare anche Giovanni, lui é pro, uno che gareggia ufficialmente come Roberto e pedala forte in bdc e mtb.
Ok, sono le 14.00 orario di posizionarsi sulla linea di partenza, partenze staccate di 30 secondi da ciclista a ciclista, primo assoluto Andrea, Enrico, Alice, Michele e poi sarebbe toccato a me…
3 …2 …1 …vai!!!
Gola secca, borraccia piena d’acqua, primi 200 metri quasi a tutta, in salita e con battiti che sicuramente superavano la soglia… ma chissene ho pensato… finisco la prima rampa e ripiglio Michele, dopo qualche altra pedalata saluto Alice, ma pedala e pedala non vedo nemmeno l’ombra ancora di Enrico e Andrea… che siano andati via come siluri?!?!?! Si, ma pian piano a 300 metri vedo la schiena di Enrico, butto giù la testa ed in presa bassa per farmi un poco più areodinamico continuo apedalare, dopo 10 secondi tiro su la testa e lo vedo un po più vicino, così per due tre volte, fino ad arrivare al bivio H in cui Andrea, Enrico ed io siamo il gruppo di testa, e din lontananza dietro a noi inizia a vederesi un paio di bici da corsa… ma poco male si continua imperterriti a pedalare.
Dopo un po, qualche centinaio di metri prima di arrivare all’ ultimo tratto, quello più duro, quello dove butta su veramente bene e la strada d’asfalto si trasforma in sampietrini, in quel di Conconello, sterzo a destra e mi trovo letteralmente davanti al muro di sanpietrini, mi alzo subito, ma veramente subito, sui pedali ed inizio a pedalare cercando di mantenere l’inerzia e cerco di concentrarmi ed ottimizzare ogni singola pedalata.
Non ho cognizione di dove, come, quando, chi, perché… degli ualtimi 300 metri, so solo che a metà sono arrivato ad una piazzetta, centro abitato?, ed ho visto che iniziava un’altra rampetta bella simpatica… e che purtroppo mi ha battuto perché non ne avevo più, l’inerzia di prima si era fatta in forza bruta di gambe sfinite e fiatone… era uscito pure il sole e il caldo si faceva sentire… alché, senza paura, vergogna e con tutto l’orgoglio che potevo metterci, ho messo il peide a terra pensando di poter riprendere cercando di zizzagare per aiutarmi nella pedalata spezzando le pendenze, ma non é stato così, ho dovuto scendere dalla bici e spingere per 20/30 metri tanto era la pendenza, così da riportarmi su un tratto d’asfalto che era un attimo più abbordabile ed ho ripreso a pedalare quando ho sentito un grido d’ncitamento:
“Vai così, vai che sei arrivato!!!”
Alzo la testa, sempre bassa per non distrarmi dal contorno, faccio l’ultima curva ed ecco che vedo a una venitna di metri il traguardo!!! Non ci posso credere!!! Ero arrivato!!! Solo!!! Forse solo un altro ciclista in bdc prima di me!!! FANTASTICO
Grandissima soddisfazione, complimenti e stretta di mano da chi stava ad aspettarci al traguardo, visto l’ impresa in scatto fisso.
Ora aspettavo solo gli altri ragazzi dell’ URSUS FXD, non vedevo l’ora di poter condividere l’arrivo, far ciacole e rilassarci 🙂
Non siamo messi in classifica ufficialmente, ma avendo Stravato tutta la pedalata ho fatto un tempo di 32.03 per 11 chilometri e quardando la classifica mi sono accorto che su un centinaio di ciclisti mi sarei piazzato intorno al 53/54esimo posto… prima cronoscalata, in fissa, rapportono da 48/16 con quelle pendenze, non sono un pro ma mi piace pedalare e pedalo quotidianamente, devo dire che sono più che soddisfatto del risultato!!!
Un ringraziamento speciale a tutto il Team dell’ URSUS, alla bella organizzazione dell’ A.S.D. Gran Fondo d’Europa, un augurio di ANTI IELLA a Bastianella Spartacus 31, e…
bravi tutti, nessuno escluso!!! 😀
La prossima? Rampigada Santa.. .ma questa volta penso in bdc che in fissa mi spaccherei gambe e tutto il resto 🙂
Tutto il corollario di battute, ciacole o momenti vissuti ed assaporati durante la giornata non li descrivo, ci vorrebbe troppo e non avrebbe senso: la prossima volta aspetto anche te che mi leggi, in sella ad una bici a pedalare, magari non in gara, ma anche e possibilmente in assoluta allegria e relax senza pretese di battere tempo o avere obiettivi, ma solo per il gusto di condividere una pedalata insieme magari tra i sali scendi sloveni, le osmize o su per i monti e passi in Carnia 🙂
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia