Questo é un post racconta delle mie ultime pedalate in sella alla bici, diversi tipi di bici, andando a zonzo in giro per il Friuli VG, partendo da Aquileia e toccando posti turistici e non, come Grado, Udine, zone collinari, Trieste, Carso e via avanti.
1. la pedalata a scatto fisso – Trieste, costiera e osmiza
(159 km) – Faggin Velomatic /scatto fisso
Ormai già un mese fa mi arriva un messaggio via Facebook da Andrea chiedendomi se mi aggregavo a lui nella pedalata che lo vedeva partire da Udine passando per Aquileia e poi direzione Trieste. Chiaramente risposta affermativa da parte mia.
Giornata splendida sotto ogni punto di vista, sia per il fatto di aver fatto da “apri pista” in zona ciclabile ad Andrea alla mattina, sia perché arrivando dalle parti di Sistiana ci siamo incrociati con i ragazzi ciclofissati di Trieste che ci sono venuti incontro stile “comitato d’accoglienza” e poi anche perché, oltre ad aver affrontato strade fatte in solitaria, ho potuto condividerle in pedalata con gente che sta in sella per far fatica ma sopprattutto perché gli piace far fatica pedalando a con lo scatto fisso che sia pianura, collina o montagna… e poi la visione di paesaggi e meteo non da poco, scrutando l’orizzonte dalla costiera triestina, il mare luccicante grazie alla giornatona di sole che ci ha accompagnato… prima tappa, dopo la costiera, allo 040 per reintegrare i liquidi e stringere la mano al Bicidermico Andrea, ed ultima tappa prima del ritorno a casa non poteva non essere una osmiza a Prepotto, per rifocillarci, stare un momento a raccontarcela in relax tra un “ovo duro, un bicer de bianco e qualche affettato”.
Abbiamo affrontato poi l’ultimo tratto di strada insieme percorrendo Strada Del Friuli, ripercorrendo il circuito della criterium che avevano organizzato il gruppo di fissati di Trieste, per poi arrivare all’ incrocio a Sistiana e salutandoci: i muli triestin hanno ripreso la costiera, io ed Andrea siamo andati verso Monfalcone, zona Fossalon, ed invece che dirigerci verso Grado, abbiamo girato passando davanti al ristorante al Ponte e ripercorrendo la strada pedalata la mattina. Pian pianino, almeno per me che ero ormai al limite per quel giorno, avevo già dato per benino visto il rapporto da criceto per star dietro ai mostri ciclisti che seguivo 🙂 ed accompagnato Andrea fino a Terzo di Aquileia, lui poi ha proseguito in direzione Udine ed io o fatto dietro front per tornarcene verso le rispettive casine.
Morale della favola? Ci deve essere sempre una morale? Per me no, ma sicuramente il ricordo di aver condiviso una bella giornata assieme ad altri appassionati di scatto fisso in luoghi in cui é anche bello guardarsi attorno.
Grazie ad Andrea, DJ, il prof, Alan 🙂
2. comitato d’accoglienza fissato – ciclabile Aquileia, Cervignano, Grado e ritorno
(25 + 35 km) – Faggin Velomatic / scatto fisso
Tracci STRAVA 1 – Traccia STRAVA 2
Prima pedalata
La settimana successiva mi contatta Riccardo diciendomi che l’ indomani sarebbe passato col suo Vetta blu cobalto per Aquileia, in direzione Grado assieme ad un’ amica, anche lei pedalatrice :), per un tuffo ed una nuotata e se avevo voglia di aggregarmi. Detto, fatto, almeno per quanto riguarda la pedalata.
Dovevamo trovarci ad Aquileia, in ciclabile, zona Ca’ Tullio, ed invece, essendo partito un po prima, gli sono andato incontro e ci siamo incontrati all’ entrata di Cervignano, per poi pedalare insieme ripercorrendo quel tratto e finendo, almeno io il mio giro, sulla diga di Grado.
Morale? Anche qui? No, nessuna morale, se vuoi trovatela tu :), per me solamente e nuovamente un altro bel ricordo che la bici ha potuto offrirmi in quanto ho potuto condividere del tempo in sella e far nuove conoscenze.
Un grazie a Riccardo “Masu” Masullo e Ofelia con la sua bdc 🙂
Seconda pedalata
La prima pedalata accadeva alla mattina, questa invece nel pomeriggio, visto che l’ indomani, domenica, avrei parteicpato ad una nuova sgambettata in zona Udine e dintorni, in modalità eroica, mi serviva dell’ abbigliamento adatto, le ciclostoriche di solito sono così, una norma del regolamento recita che oltre al mezzo coerente col tema dell’evento, anche l’ abbigliamento dovrà essere in tema e per questo mi sono affidato ad Alex di NonSoloVela di Grado, in quanto mio “fornitore personale”: Mi ha prestato una magliettina ad hoc, colore azzurro nazionale, con stemma dell’ Italia sul petto e le classiche 3 tasche sualla schiena. Quindi pochi, ma altri 20/25 km macinati dopo la pedalata mattutina con Masu ed Ofelia.
Un saluto a Alex e Roberto di NonSoloVela ed anche al ciclo fissato nonché orefice Alessandro Bean, incrociato a Grado in modalità “Preparativi per Sabo Grando” 🙂
3. la ciclostorica – una Wilier Triestina ramata ed una Bianchi classica azzurrina
(80km) – Wilier Triestina ramata
Percorso
Il giorno dopo, domenica, partenza alle 7.00 da Aquileia azzieme ad Angelo e caricate le bici in macchina, ci siamo diretti verso Udine per partecipare alla ciclostorica organizzata dall’ Ass. G.S.K2
La mia prima ciclostorica, evento a cui ho partecipato per capire lo spirito che si respirerà all’ Eroica ad ottobre, e per capire un attimo cosa mi aspetterà, che “personaggi” potrò trovare…
La mattina arrivati al piazzale, fatta l ‘iscrizione, abbiamo avuto la visione di un bel mare di bici storiche, Bianchi, Pinnarello, Wilier, Legnano, Bottecchia… qualcuna scintillante, dalle cromature lucide e colori fiammeggianti, alcune con della patina opaca che sprigionava tutta la credibilità e il vissuto dell’ epoca, come se il telaio dicesse “Ne ho passate tante di strade fino ad oggi…”. Assieme alle bici non poteva mancare la gente, le persone che agghindate con le classiche maglie d’epoca, con scritte, fonts e colori tipici degli anni d’oro della bici, del ciclismo.
Non mi dilungo nella descrizione della giornata perché abbiamo pedalato tutto il tempo, ma vorrei solo ringraziare Andrea Baldan e tutto lo staff del G.S.K2 per la splendida organizzazione senza intoppi della ciclostorica, la compagnia di Angelo e del resto delle persone incontrate all’evento per la pedalata fatta insieme.
4. da Aquileia a Trieste e ritorno
(170km) – bdc Torpado T2000
Nella giornata di ieri, previsioni meteo Sfavorevolmente contro, avrei dovuto svegliarmi verso le 5.00am, ma sarà stata l’ adrenalina, la paura di non svegliarmi in tempo, alle 3.50am ero già in piedi con appena un paio ore di sonno, aspettando e pregando che non piovesse, almeno per le 6.00, ora della mia partenza verso Trieste.
La mia idea, visto i meteorologi che hanno gufato alla grande dicendo “pioggia, nubifragi, vento su tutta la regione”, era quella di partire anche con una leggerissima pioggerellina, pedalare fino a Trieste, piazza Oberdan, trovarmi alle 8.00am con gli altri amici ciclisti e decidere sul da farsi. L’ idea di partenza lanciata da Andrea Bicidermico, era dirigerci verso il Monte Nanos, viene chiamato anche l’ altopiano della bora…e lascia già intendere tutto 🙂
Ok, la partenza é stata senza alcuna goccia, il meteo era del tutto nuvoloso, ma stabile, le strade alle 6.00 di una domenica così, erano deserte, neanche una macchina, un apio di persone fuori da qualche bar di paese che mi hanno visto sfrecciare in bici, nel mentre io già sapevo che stavano pensando qualcosa del tipo “Chi é quel matto che a sta ora é in sella ad una bici a pedalare per strade deserte e con sto tempo”… una bella sensazione 🙂
Zona Monfalcone soffiava un’arietta fresca che odorava di pioggia proveniente da Trieste/Slovenia… in lontananza infatti vedevo una striscia nera sopra la costa Trieste/Slo e con la classica nebbiolina di pioggia al di sotto e subito ho pensato: “Io continuo a pedalare nonostante tutto, voglio arrivare fin dove arrivo, il mio obiettivo é Trieste e poi si vedrà…”
Infatti in elegante anticipo, alle 7.40 ero in piazza Oberdan aspettando gli altri 4 ciclisti, Andrea Bicidermico, Enrico e Alice ed… Enrico 🙂
Appena ci siamo riuniti tutti, saluti di rito, abbiamo preso la decisione che sarebbe stato un po rischioso, visto il tempo e le zone, affrontare il Nanos, però comunque ci siamo diretti verso l’ interno, tra i vari sali e scendi del territorio… ed una volta in sella, dopo qualche minuto il cielo ha iniziato a schiarirsi fino a che ci siamo accorti che stavamo pedalando sotto il sole!!! Meteorologi gufi!!! 😀
Inutile raccontare che, sì, abbiamo pedalto, ci siamo divertiti, abbiamo fatto fondo come ultima tappa, in un’ osmiza tra affettati, vinello, pesche col vin… risate, compagnia… é scontato… le emozioni di questa pedalata non si possono raccontare, mi dispiace per chi non ha potuto viverla in prima persona…
ma tentare di scriverle e descriverle é come far vedere una foto di una strada di montagna in pendenza, non hai la totale percezione in due dimensioni della fatica, della soddisfazione che hai nell’ affrontarla, scalarla a piedi, o in bici arrivandoci in cima.
Solo una dichiariazione: un ringraziamento per la compagnia ad Andrea Bicidermico, Enrico e Alice ed Enrico 🙂
PER TUTTI QUELLI CHE PENSANO CHE LA BICI SIA SOLO FATICA E CHE NON CI SI POSSA DIVERTIRE SULLE DUE RUOTE!!!
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia