Mercoledì scorso, reduce da diversi giorni e tanti km sui pedali, avevo appuntamento con Fabio a cui avevo promesso di farmi portare sulla cima del Taiano: 30km in salita zona slovena, tutta su sterrato e altrettanti poi in discesa.
Il meteo era buono, partenza alle 8.00am da Aquileia per trovarci sotto casa di Fabio verso le 10.00am, e guarda caso, ho la gamba o il CX multi marcia, un po il vento, un po la paura di far tardi, sono arrivato in anticipo di quasi 25minuti: tempo tutto recuperato per la pedalata in compagnia partendo dalla ciclabile del Cottur in avanti.
Io ero sul mio fido CX KONA Jake equipaggiato per l’occasione e per comodità con la sacca sotto sella del’ APIDURA, quella da 17,5lt in cui, come escursione inaugurale, avevo provato a caricarlo con un po di roba (viveri, un kway, attrezzi per riparazione forature…) mentre Fabio ha utilizzato la MTB RockRider 8.1
Passare da strade cittadine, centro città di Trieste a vie pedalabili come la ciclabile che si immerge pian piano in mezzo al verde, passando poi sopra Val Rosandra e che ti porta a vedere panorami sempre più completamente diversi da cubi di cemento, ma che si apre su colline verdi, cielo azzurro e in lontananza squarci di mare… non ha prezzo.
I primi km di ciclabile sono serviti solo di riscaldamento a Fabio, visto che per me si sommavano solo ai 50km che avevo già fatto per arrivare a Trieste 🙂 Poco male, non dovevamo battere il tempo, la pedalata aveva come obiettivo la cima del monte Taiano, che poi anche per questo, niente pretese perché Fabio mi ha rassicurato “Se con le marce e/o con le gambe non ci arrivi, si può anche tornare indietro a un certo punto, non ci obbliga nessuno ad arrivare in cima!” … Seeee! Credigli!!!
Arrivati “ai piedi” del Taiano, ormai già in zona slovena, e sorpassato un tratto di strada, di asfalto, inizia una stradina sterrata, di ghiaia… e Fabio prontamente mi fa sapere che da qui inizia… io penso fra me e me che, ok, se va su così va tutto bene, ho i pignoni con i denti giusti e le mie gambe rispondono bene, fa caldo, e il cielo é limpido… poi se l’aveva già fatta in solitaria Fabio che ha un allenamento minore del mio…
Ho dovuto ricredermi perché a un paio di km dall’ inizio la strada ha subito fatto sentire la sua pendenza… il Garmin di Fabio sputava numeri che si aggiravano tra il 10 e il 14%.. su sterrato era tutto da ridere, ma fortunatamente con marcia rampichino e le ruote tassellate si poteva spingere sui pedali in maniera costante, trovando il ritmo giusto, per non bruciarsi subito ma nemmmeno rischiando di slittare sul terreno spingendo troppo.
La strada era quella appena descritta, in più la temperatura si stava alzando, era intorno ai 25° e la strada purtroppo non é la classica via alberata in mezzo ai boschi, la vegetazione più si pedalava avanti più si diradava lasciandoci sotto il sole.
NOTA: tu ciclista che stai leggendo, se decidi di imbarcarti in questa avventura, assicurati di avere scorte d’acqua, di portarti dietro non la solita unica borraccia, ma eventualmente di averne una piena di scorta o uscire con uno zainetto con sacca idrica con acqua in abbondanza… perché se comincia a far caldo tutti i 15 km di ascesa sono duri e lunghi a passare e senza liquidi diventerebbe un calvario, se non peggio ancora, rischiando anche di trovarti disidratato in mezzo al nulla.
La strada, la via verso la cima del Taiano é desolata, però percorribile da 4ruote, quindi, come é successo a noi, é il caso di fare attenzione perché é possibile incrociare macchine.
Ad un certo punto ho chiesto a Fabio quanto mancasse… e lui guardando il Garmin, mi fa
- “Siamo a 1/3 del percorso”
- Io “Bene dai, per il tempo che ci abbiamo messo fin qua…”
- Lui “No scusa… abbiamo percorso poco meno di 1/3, metti 2/6, no anzi scusa, 2/7…”
Io da li sono andato in palla, ho cercato di farmi una mappa mentale di cosa stesse dicendomi, cercando di farmi coraggio, perché pensavo già di non averne più sulle gambe per arrivare fino su… ma, testa bassa io , testa bassa Fabio, imperterriti stavamo avanzando senza mollare…
Ad un certo punto del percorso, circa a metà, la strada molla un po le pendenze quasi proibitive della partenza e ci regala un po di sali scendi per alcuni centinaia di metri per poi risalire, ma fortunatamente con pendenze leggermente più abbordabili… ci fermiamo a riprender fiato, mangiucchiare qualcosa e fare qualche scatto in una specie di radura da cui si vede il golfo di Trieste ed alle spalle ci permette di vedere le antenne appolaiate sulla cima del Taiano. Io mi rincuoro ed esplodo con un:
“Ok, ormai é fatta, ripartiamo prima di raffreddarci troppo!”… le mie ultime parole famose, perché l’ ultimo km ci ha ridato alcuni muretti che tiravano su al 14/15% ma poco male, ormai almeno io mi sentivo già in cima perché ad ogni pedalata sapevo che era mezzo metro in meno per arrivare all’ obiettivo: farci un panino in cima al monte Taiano! …giusto finale, prima della discesa verso casa sulla strada del ritorno 🙂
Per finire mi son complimentato con Fabio per la sua tenacia e resistenza, perché l’ allenamento é “quasi” pari a zero visto la moltitudine di impegni lavoro e famiglia, e perché l’avevo sottovalutato a livello di gamba.
Io invece sono tronato a casa con 100km Aquileia Trieste e ritorno, altri 60 per arrivare e tornare dalla cima del monte Taiano.
Qualche foto del Ciclocross Jake by Kona, sacca APIDURA, mtb RockRider 8.1 e foto dei fantastici panorami che ci ha regalato la zona slovena e come al solito la traccia GPS by STRAVA.
NOTA finale: giro in bici molto bello, ricordarsi sempre di portare un kway o gaccchetta anti vento perché anche se si parte con 25° ai piedi, in cima se soffia fa freschetto e ricordarsi scorte d’acqua per non rimanere a secco a metà percorso: una salita non per tutti, sicuramente non per il cilista della domenica.
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia