Il ministro dell’informazione dell’Eritrea ha detto venerdì che il suo governo aveva convocato un diplomatico britannico per protestare contro le osservazioni dell’ambasciatore britannico in Etiopia che esortava Asmara a ritirarsi dalla regione etiope del Tigray.
Le truppe eritree hanno sostenuto le forze etiopi durante la guerra di due anni del governo federale contro il Tigray People’s Liberation Front (TPLF) e sono state accusate dagli Stati Uniti e dai gruppi per i diritti di alcune delle peggiori atrocità del conflitto.
La guerra si è conclusa con un accordo di pace (CoHA accordo di cessazione ostilità) firmato nel novembre dello scorso anno che prevedeva il ritiro delle forze straniere, ma Asmara non era parte dell’accordo e le sue truppe continuano a essere presenti nelle zone confinanti con il Tigray.
L’inviato britannico in Etiopia Darren Welch mercoledì 9 agosto, in un’intervista pubblicata online, ha detto all’emittente Tigrai TV che il governo del Regno Unito ha sostenuto “le richieste verso forze eritree di ritirarsi completamente ai propri confini”.
L’ambasciatore del Regno Unito ha anche promesso finanziamenti per promuovere le attività di indagini sulle responsabilità per le violazioni dei diritti umani in Tigray.
Giovedì 11 agosto 2023 il ministero degli Esteri dell’Eritrea ha convocato l’incaricato d’affari britannico ad Asmara “per trasmettere un messaggio forte a Whitehall sulle osservazioni ingiustificate dell’ambasciatore britannico in Etiopia… apparentemente a sostegno delle affermazioni irredentiste del TPLF”, ha dichiarato il ministro dell’Informazione Yemane Gebremeskel su X, precedentemente Twitter.
Da diverse fonti è giunta la notizia che i soldati eritrei hanno continuato ad accedere al Tigray via Humera in questi giorni di agosto, specialmente domenica 13 agosto che è stato giudicato come il maggior afflusso (stime 100/200 soldati).
Da Arab News si legge che:
“L’Eritrea si è staccata dall’Etiopia nel 1993 e ha combattuto una guerra di confine di due anni con il suo vicino – allora governato dal TPLF – che ha avvelenato le relazioni fino a un accordo di pace nel 2018, dopo che il primo ministro Abiy Ahmed è salito al potere ad Addis Abeba.
Soprannominata la “Corea del Nord” dell’Africa, l’Eritrea è stata sanzionata dagli Stati Uniti nel 2021 dopo aver inviato truppe nel Tigray.
Le sue forze sono state accusate di omicidio, stupro e saccheggio, secondo i residenti che affermano che i soldati eritrei sono ancora nel Tigray, più di nove mesi dopo la fine della guerra.
Durante una rara conferenza stampa in Kenya all’inizio di quest’anno, il presidente eritreo Isaias Afwerki ha respinto le accuse di violazioni dei diritti da parte delle truppe eritree nel Tigray come “fantasie”.
Human Rights Watch a febbraio ha chiesto nuove sanzioni contro l’Eritrea, accusandola di aver radunato migliaia di persone, compresi i minori, per il servizio militare obbligatorio, durante la guerra del Tigray.
Il paese si trova in fondo alla classifica mondiale per la libertà di stampa, così come per i diritti umani, le libertà civili e lo sviluppo economico.”
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia