Un articolo di AnalisiDifesa del dicembre 2020 aveva già ipotizzato la balcanizzazione del Tigray grazie alla guerra partita tra il 3 ed il 4 novembre scorso.
Il G7 e l’ EU si sono riuniti per discurtere su molti (forse “troppi”?) argomenti, tra cui anche la situazione in Etiopia ed in Tigray.
Una frase è emblematica:
“We remain committed to the unity and territorial integrity of Ethiopia.”
“Restiamo impegnati per l’unità e l’integrità territoriale dell’Etiopia.“
NON più la guerra tra TPLF e Governo centrale di Abiy, ma le persone del TIgray ormai hanno superato la soglia di sopportazione e non si sentono più rappresentati dal governo etiope.
Questo implica che stanno lottando, resistendo per rendersi indipendenti, perché vogliono l’indipendenza: totalmente in antitesi con la visione di Etiopia unita del democratico Premier e della visione del G7 e dell’ Europa. In questa maniera nessua delle parti riuscirà ad uscirne.
Il compromesso con queste posizioni sarà difficile se non impossibile trovarlo: questa è una grossa importante evidenza dell’ ipotesi di balcanizzazione dl Tigray.
Irob e Kunama, le minoranze etniche cattoliche del Tigray che rischiano di sparire (di Fulvio Beltrami e Davide Tommasin)
Nota personale: Un argomento che per i media italiani sembra essere tabù, forse perché troppo di “nicchia” e per la serie “storia dell’ Africa: questa sconosciuta” non attira clic?
O forse a qualcuno comoda che sia così?
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia