LA BBC Africa Eye ha scoperto le prove di dove è avvenuto un massacro eseguito in Tigray dalle truppe etiopi dell’ ENDF.
Ad inizio marzo 2021 hanno iniziato a girare per i social e nel web diversi video crudi e senza censura di esecuzioni da parte di soldati con divisa ENDF verso civili, persone in borghese e disarmati.
L’azione è stata svolta in un altopiano e diversi soldati sparavano a distanza ravvicinata per poi gettare i corpi esanimi dal dirupo.
Qualcuno guardando i video aveva ipotizzato che l’area fosse una zona vicina a Mahbere Dego.
La BBC Africa Eye in collaborazione con gli analisti Bellingat e Newsy come team investigativo hanno dato un luogo a questo massacro avvenuto in Tigray, grazie allo studio dei profili montuosi confrontati e triangolati con immagini satellitari e foto.
Sul sito della BBC nell’ articolo a cura di Africa Eye si può leggere:
“La direzione e la lunghezza delle ombre proiettate dagli uomini armati hanno aiutato a individuare l’ora del giorno probabile e hanno mostrato che la scarpata era orientata da nord a sud, consentendo ad Africa Eye di identificare una probabile posizione.
Una linea di cresta nel filmato è stata quindi sovrapposta a una mappa topografica del luogo per confermare che si trattava di una corrispondenza esatta. Un letto asciutto del fiume, una fascia di vegetazione e un disegno di alberi hanno ulteriormente confermato la corrispondenza.”
Sempre nello stesso articolo si può leggere che la BBC ha raccolto diverse testimonianze, tra cui quella di un uomo residente a Mahbere Dego che ha dichiarato che nel mese di gennaio 2021 soldati con divisa e colori dell’ ENDF – Ethiopian National Defence Force avevano portato via 73 uomini di cui 3 suoi parenti e che poi non se ne è più saputo nulla da quel giorno.
La BBC mettendo in relazione la testimonianza di un’altro uomo residente in un villaggio vicino ha detto che anche suo fratello è stato ucciso a Mahbere Dego in quel massacro riportando la stessa periodo di gennaio 2021 ed sottolinenado il fatto che:
“Li hanno uccisi sulla scogliera”
Africa Eye non è potuta risalire alle generalità dei soldati, ma studiando attentamente i dettagli (motivo mimetico e colori del distintivo sulla manica del braccio, il taglio e lo stile delle tasche ed anche il berrettino indossato da uno dei militari filmati) ha potuto accertare che erano colori dell’ ENDF, dell’ esercito etiope.
Nei video i civili sono seduti a terra ed i soldati che sono tutti intorno si sentono parlare tra di loro in amarico, la lingua principale etiope.
Nella prima clip si sentono le parole:
“Non dovremmo liberare queste persone. Nemmeno una di loro dovrebbe essere risparmiata”, dice una voce fuori campo.
“Dobbiamo vedere in video come muoiono queste persone”, dice un’altra voce.
Nelle altre 4 clip video si possono vedere gli uomini disarmati che sotto minaccia dei soldati e delle loro armi uccidono alcuni prigionieri e gettano i loro corpi oltre il bordo del dirubo.
Ci sono dei fotogrammi in cui si può notare che alcuni soldati sparano ai corpi esanimi a distanza ravvicinata ed in altre parti dei video si sentono i soldati, in maniera orribile e disumana deridere ed insultare i prigionieri morti:
“Vorrei che potessimo versare del gas su di loro e bruciarli”, dice una voce fuori campo in una clip.
“Sarebbe stato fantastico se ci fosse del gas per bruciare queste persone”, risponde una seconda voce.
“Brucia i loro corpi come fanno gli indiani.”
Non è nota l’identità dei civili prigionieri dei soldati, ma si sentono parlare in tigrino, la lingua della Regione del Tigray.
I soldati sentendo parlare i prigionieri in tigrino (Tigrinya) sembrano suggerire che secondo loro facciano parte del TPLF – Tigray People’s Liberation Front (ህዝባዊ ወያነ ሓርነት ትግራይ).
“Questa è la fine del woyane“, dice una voce di uno degli uomini armati, usando un termine gergale per indicare il TPLF.
“Non mostriamo pietà.”
Laetitia Bader, direttrice del Corno d’Africa per Human Rights Watch ha dichiarato alla BBC che gli osservatori avevano notato in questi ultimi mesi nella Regione del Tigray “tutta una serie di abusi molto gravi” ma che quella clip video era “ovviamente particolarmente allarmante”.
“Vediamo quelli che sembrano essere uomini detenuti disarmati, che vengono giustiziati”, ha detto.
“Questo è assolutamente un incidente che richiede ulteriori indagini, perché ciò che vediamo qui in questi video potrebbe equivalere a crimini di guerra”.
La BBC ha fornito le prove raccolte al governo etiope, il quale ha affermato in una dichiarazione che “i post e le affermazioni sui social media non possono essere presi come prove”, aggiungendo che la regione del Tigray era “aperta a indagini indipendenti da intraprendere”.
NOTE finali dell’ articolo sulla BBC redatto da AfricaEye:
Indagine di Aliaume Leroy, Giancarlo Fiorella (Bellingcat) e Jake Godin (Newsy).
Segnalazione aggiuntiva di Daniel Adamson, Joel Gunter, Chiara Francavilla, Bertram Hill, Carlos Gonzales, Mohammed Osman e Samir.
Approfondimento tecnico di Bellingcat Investigation Team:
Mahbere Dego: Clues to a Clifftop Massacre in Ethiopia
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia