Sabato si é pedalato tra Friuli VG e Slovenia, partendo da Aquileia, passando per Pieris per trovare Fabio, andando in direzione Monfalcone, San Giovanni di Duino per aggregarci con Andrea e proseguire allegramente tutti e tre insieme verso Nova Goriza, Slovenia, obiettivo Cepovan e poi improvvisare eventualmente la strada del ritorno.
Ritrovo con Fabio alle 7.30am a Pieris, quindi con il GialloMelone, il Velomatic by Faggin, con lo scatto fisso esco e parto da casa con la dovuta calmina alle 7.00am, mi godo le prime luci della giornata, anche se affettivamente la temperatura la preferivo con qualche grado di più, ma tant’é che mi riscaldo andando avanti a pedalare.
Arrivo a Pieris con 5minuti di anticipo, aspetto, arriva Fabio e insieme passiamo Ronchi, Monfalcone, siamo quasi arrivati al secondo checkpoint, sorpassando la cartiera ed eccoci arrivati al’ incrocio di San Giovanni di Duino, dove dal piazzale che sovrasta l’incrocio c’é gia Andrea che, come l’ uomo del monte, ci saluta 🙂
E’ arrivato in anticipo, si, anche perché ha il rapportone, due denti in meno sul pignone, monta il 15 denti e la costiera, come il giorno prima assieme a DJ, ci racconta che l’ha fatta a tutta, 35 km/h di media ieri, e la mattina di sabato penso avesse superato il muro del suono visto l’anticipo su me e Fabio 🙂
Prima di partire, visto l’obiettivo Cepovan e visto l’ itinerario, le strade da afrontare sia indiscesa che in salita, Andrea preferisce girare la ruota posteriore della sua scatto fisso #Dodici e utilizzare il pignone da 17 così é un po più morbido. Io proseguo sempre col mio 48/16 sul Velomatic, Fabio con la su Bianchi multi marcia 🙂
La giornata tra meteo e ruote che scorrono bene come le gambe, sembra andare per il meglio: più si pedala, più andiamo avanti e più ci immergiamo in un mondo tutto nostro, sia per panorami, che per meteo ed anche per la compagnia spassionata.
Passato Nova Gorica, un paio di gallerie, la strada ha iniziato a tirar su bene, e da li non si é più fermata, ci ha accompagnati col primo tratto discretamente pendente per rafforzare e riscaldare il nostro impegno e volontà di pedalata, abbiamo fatto una pausa per ammirare il panorama sottostante, per poi proseguire verso Cepovan… eravamo orami a metà strada dell’ andata.
Il panorama, più andavamo avanti, più si ridimensionava in modalità montana, verde dato dai pini e dalle creste dei monti che sembrava si potessero sfiorare con le mani, sia dall’aria frizzante, calda nei tratti soleggiati ed immediatamente fredda nei tratti in cui c’era l’obra data dagli alberi: eravamo ormai ai 600 metri s.l.m e si sentivano: l’ ambiente era totalmente diverso da qualche decina di km prima.
Qualche sprint di Andrea in salita, io cercavo sempre di tenergli corda, sempre con un occhio di riguardo per Fabio, non che non ce la facesse, ma la tipologia diversa di bici, a parità di gamba, una bici da corsa multimarcia e una a scatto fisso, hanno pedalate totalmente diverse… in salità l’effetto volano dello scatto fisso si sente e ti accompagna, a differenza della bici da corsa che, per ogni pedalata devi sempre rilanciare la potenza delle gambe.
Appena qualche km prima di Cepovan ci si apre uno spettacolo per occhi e anima, la luce del sole che sovrasta una vallata verde smeraldo, silenzio rotto solo da qualche cinguettio, una macchina che passa ogni ora, e la strada dritta che ci fa pedalare in questo paradiso.
Il ritorno non lo racconto, sarebbe solo riduttivo e banale rispetto a quello in cui ci siamo immersi negli ultimi chilometri e di cui ti lascio una carrellata di foto solo per poterti far assaporare un decimo di quello che potresti assaporare di persona in quelle zone.
Grazie a Fabio e Andrea per la compagnia 🙂
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia