
Circa 350 famiglie hanno camminato per circa 50 km per quattro giorni, fuggendo dalla città sudanese assediata di El Fasher, e sono arrivate nella città di Tawila in condizioni disastrose, hanno affermato martedì gli operatori umanitari delle Nazioni Unite.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha dichiarato che domenica e lunedì, alle oltre 600.000 persone sfollate da El Fasher, la capitale dello stato del Darfur settentrionale, e dalle aree circostanti che ora ospitano Tawila, si sono aggiunte soprattutto donne, bambini e anziani, alcuni dei quali feriti lungo il cammino.
L’OCHA ha affermato che decine di giovani fuggiti con il gruppo risultano ancora dispersi e che l’escalation di violenza aggrava la già devastante crisi umanitaria nel Darfur settentrionale del Sudan, mentre le Nazioni Unite e i suoi partner continuano a intensificare i loro sforzi di risposta laddove l’accesso lo consente.
“Le Nazioni Unite e i suoi partner umanitari hanno fornito cibo, acqua e cure mediche di base ai nuovi arrivati, ma le necessità superano di gran lunga le risorse disponibili”, ha affermato l’ufficio. “Molte famiglie sfollate non hanno un riparo, cibo adeguato o acqua potabile. L’OCHA si sta coordinando con le autorità, i donatori e i partner per mobilitare ulteriori capacità, risorse e supporto”.
FONTE: https://english.news.cn/africa/20251022/94d86024f6c64d44a4f5874889a0b6fa/c.html