
La Corte penale di Singa ha emesso oggi, domenica, una sentenza per giustiziare tramite impiccagione l’avvocato Abu Bakr Mansour, dopo che era stato precedentemente condannato all’ergastolo ai sensi degli articoli (50) e (51) del Codice penale del 1991, oltre ad altre accuse descritte come di natura politica.
L’Emergency Lawyers Group ha dichiarato, in una dichiarazione visionata da Radio Dabanga, che il team difensivo aveva presentato ricorso contro la condanna all’ergastolo alla Corte d’Appello, che ha deciso di ritirare alcune delle accuse e di rinviare il caso alla Corte Generale per l’esame di ulteriori prove. Tuttavia, il giudice Abdel Latif Adam Mohamed Ali, specificamente incaricato di esaminare casi di natura politica, ha emesso la condanna a morte senza esaminare le prove richieste e senza avvisare il team difensivo né consentire loro di presenziare all’udienza di condanna, nonostante la data precedentemente fissata per il 9 ottobre 2025.
Il gruppo ha spiegato che cinque giorni prima dell’emissione del verdetto, le forze di sicurezza hanno arrestato l’avvocato Abu Bakr Al-Mahi, membro del team difensivo, impedendogli di svolgere i suoi doveri legali o di comunicare liberamente con il suo cliente.
Violazione e infrazione
Il gruppo ha ritenuto che la sentenza costituisca una violazione diretta della decisione della Corte d’Appello e una chiara violazione del diritto alla difesa e delle garanzie di un giusto processo garantite dalla Costituzione transitoria e dalle convenzioni internazionali. Essa riflette inoltre una chiara politicizzazione delle istituzioni giudiziarie e un’interferenza diretta dei servizi di sicurezza nell’attività della magistratura, compromettendone l’indipendenza e minacciando lo stato di diritto.
Il gruppo ha sottolineato che questo caso si inserisce nel contesto di una crescente repressione del lavoro per i diritti umani in Sudan, che prende di mira avvocati e difensori dei diritti umani attraverso processi e procedure arbitrarie che sono incompatibili con gli obblighi internazionali del Sudan ai sensi del Patto internazionale sui diritti civili e politici e della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli.
Diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per il processo sommario che si sta svolgendo in Sudan