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Davide Tommasin ዳዊት

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LETTERA APERTA al Sig. Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati

Pubblicato il 20/03/25, 8:22 am

Oggetto: Appello urgente sulle violazioni dei diritti umani contro i rifugiati in Libia

Caro Alto Commissario Grandi,

Vi scrivo per portare alla vostra attenzione con la massima urgenza le continue e gravi violazioni dei diritti umani contro i rifugiati e i richiedenti asilo in Libia. Rapporti recenti indicano un’inquietante ondata di arresti di massa, detenzioni arbitrarie, abusi e trattamenti disumani di rifugiati vulnerabili, molti dei quali sono presumibilmente sotto la protezione dell’UNHCR.

Nel fine settimana, sono stati effettuati arresti di massa a Tripoli, Gergarish, Medina, Zanzur e altre aree, prendendo di mira migliaia di richiedenti asilo e rifugiati, tra cui donne incinte e bambini. Questi individui sono stati portati in località non divulgate e la loro ubicazione rimane sconosciuta. Molti degli interessati sono rifugiati eritrei, etiopi e sud sudanesi, tutti sottoposti a persecuzioni mirate.

Abbiamo ricevuto due videoclip dalla Libia che mostrano rifugiati inseguiti per le strade dalle auto, mentre altri vengono portati via con la forza su camion verso luoghi sconosciuti. Alcuni hanno riportato ferite mentre cercavano di scappare. Queste azioni allarmanti fanno parte di una più ampia campagna in corso del governo libico contro rifugiati e migranti, alimentata da un crescente incitamento all’odio e da una retorica xenofoba sui social media. È profondamente preoccupante che questi individui, che dovrebbero essere protetti ai sensi del mandato dell’UNHCR, siano invece sottoposti a trattamenti violenti e degradanti.

Agenti delle forze dell’ordine e civili stanno collaborando per dare la caccia ai richiedenti asilo e ai rifugiati. Case e beni sono stati dati alle fiamme. Per paura di essere catturati, molti sono fuggiti dalle loro case e ora vagano, diventando di fatto senzatetto e indigenti. Alcuni proprietari stanno sfrattando i rifugiati per paura di ripercussioni.

La comunità internazionale, incluso l’UNHCR, ha la responsabilità di garantire la sicurezza e il benessere di queste persone. Pertanto, esorto voi e il vostro ufficio ad agire immediatamente per:

  1. Chiedere al governo libico di porre fine agli arresti di massa e alle detenzioni illegali di rifugiati e richiedenti asilo.
  2. Collaborare con le autorità libiche per garantire la sicurezza dei richiedenti asilo e dei rifugiati sfollati.
  3. Fornire alloggi di emergenza a coloro che sono rimasti senza casa e indigenti a causa della crisi in corso.
  4. Garantire il rilascio di tutti gli individui detenuti e garantire che ricevano un supporto adeguato, compresa l’assistenza sanitaria.
  5. Affrontare il problema dell’aumento dei discorsi d’odio e della xenofobia in Libia, che stanno alimentando maltrattamenti diffusi nei confronti di rifugiati e migranti.
  6. Rafforzare gli sforzi dell’UNHCR per proteggere coloro che rientrano nel suo mandato in Libia.
  7. Collaborare con la comunità internazionale per fornire aiuti umanitari e un rifugio sicuro.
  8. Facilitare il trasferimento dei rifugiati in un paese terzo sicuro, se le autorità libiche rifiutano di ospitarli.

La continua negligenza e persecuzione dei rifugiati in Libia è una grave violazione dei loro diritti umani fondamentali che sicuramente non può essere tollerata da tutti coloro che mantengono i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani. Confido che voi e l’UNHCR adotterete misure rapide e decisive per affrontare questa crisi e fornire il supporto necessario a chi ne ha bisogno.

Grazie per l’attenzione a questa questione urgentissima. Attendo con ansia la vostra pronta risposta e le misure che il vostro ufficio adotterà per proteggere queste persone vulnerabili.

Cordiali saluti

Elisabetta Chirum

Direttore

Human Rights Concern – Eritrea (HRCE)

eritrea.facts@gmail.com


FONTE: https://hrc-eritrea.org/open-letter-to-mr-filippo-grandi-the-united-nations-high-commissioner-for-refugees/

Davide Tommasin
Davide Tommasin

Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia

http://www.tommasin.org

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