Le autorità di Jubaland hanno sospeso tutti i voli per Raskamboni, una città di confine strategica tra Kenya e Somalia, in mezzo alle crescenti tensioni con Mogadiscio. La decisione segue le segnalazioni di mobilitazioni di truppe nella regione, mentre il governo federale contesta l’esito delle recenti elezioni a Jubaland, sostenendo violazioni costituzionali, tra cui elezioni dirette contestate.
Il ministro di Stato per i trasporti e l’aviazione di Jubaland, Abdullahi Dubad Shill, ha emanato una direttiva che vieta alle compagnie aeree che operano in Somalia di atterrare a Raskamboni, citando preoccupazioni per la sicurezza. “Il governo dello Stato di Jubaland avverte tutte le compagnie aeree di non atterrare all’aeroporto di Raskamboni. Una pericolosa situazione di conflitto in quell’area potrebbe rappresentare una grave minaccia per la sicurezza”, si legge nella dichiarazione del ministro, che avverte le compagnie aeree della potenziale responsabilità per eventuali conseguenze della non conformità.
Raskamboni è diventata un punto critico mentre le truppe federali entrano nella città, presumibilmente per prendere il controllo delle basi lasciate libere dalla Missione di transizione dell’Unione Africana in Somalia ( #ATMIS ). I funzionari di Jubaland, tuttavia, hanno respinto questa giustificazione come insincera, accusando Mogadiscio di aumentare le tensioni.
Il ministro della Difesa somalo, Nur Adde, ha criticato la posizione di Jubaland, avvertendo che la politicizzazione dei movimenti delle truppe federali indebolisce la lotta nazionale contro Al-Shabaab.
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia