L’inviato personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ramtane Lamamra, ha invitato l’esercito sudanese e le Forze di Rapid Support (RSF) a partecipare a colloqui indiretti volti ad affrontare la crisi umanitaria e a proteggere i civili in Sudan.
L’invito fa seguito alla risoluzione 2736 (2024) del Consiglio di sicurezza, adottata il 13 giugno, che chiede ulteriori raccomandazioni sulla protezione civile e ha incoraggiato l’impegno coordinato di Mr. Lamamra con attori regionali per promuovere la pace in Sudan.
Nelle lettere del 26 giugno viste da Sudan Tribune, Mr. Lamamra ha invitato il presidente del Sovrano Consiglio e il Comandante in Capo dell’esercito sudanese, nonché il comandante della RSF, a discutere le misure per garantire la distribuzione degli aiuti umanitari e proteggere i civili in tutto il Sudan.
“L’obiettivo di queste discussioni sarà quello di individuare le vie per l’avanzamento dell’aiuto umanitario identificato e la protezione delle misure civili attraverso possibili cessate il fuoco locali, come richiesto dal Consiglio di sicurezza”, ha sottolineato.
Le delegazioni di alto livello si riuniranno a Ginevra, in Svizzera, a partire dal 10 luglio 2024, per discussioni in un “formato di prossimità” facilitato dalle Nazioni Unite.
“La conferma della partecipazione e della composizione della delega è richiesta entro il 2 luglio 2024”, ha aggiunto la lettera.
Nel febbraio 2024, Martin Griffiths, sottosegretario delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, disse ai giornalisti che i due comandanti delle parti in conflitto in Sudan gli assicurarono che avrebbero partecipato a una riunione in Svizzera per discutere di questioni umanitarie e protezione dei civili.
L’invito arriva in mezzo al continuo conflitto e a un recente rifiuto da parte dell’esercito sudanese di un’offerta di cessate il fuoco a El Fasher. Il comandante dell’esercito, il generale al-Burhan, ha dichiarato che i negoziati con la RSF saranno presi in considerazione solo una volta che avrebbero lasciato le case e le proprietà civili.
Il tenente generale Yasir al-Atta, assistente comandante in capo dell’esercito, ha delineato quattro condizioni per la negoziazione, tra cui la resa delle forze RSF, il loro trasferimento in campi designati e l’evacuazione di edifici sequestrati.
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Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia