La visita in Tigray del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che avrebbe dovuto svolgersi lunedì prossimo, 20 febbraio 2023, è stata sospesa a tempo indeterminato per ragioni sconosciute: questo quanto dichiarato da Tigrai Television che riporta la notizia di una sua fonte.
Antonio Guterres si era recato precedentemente in Etiopia per presenziare all’ IGF – Internet Governance Forum dove si era incontrato anche con il Premier Abiy Ahmed Ali. Il Segretario dell’ONU in quel contesto ha ribadito il suo pieno sostegno all’attuazione dell’accordo di cessazione delle ostilità (COHA) e alla dichiarazione sulle modalità per la sua attuazione, che è stata mediata dall’Unione Africana.
Il Segretario ONU, nella sua seconda visita in Etiopia dalla firma dell’accordo di pace avvenuta a Pretoria il 3 novembre, si trova ora nella capitale dell’Etiopia, Addis Abeba, per partecipare al vertice dell’Unione Africana.
Sarebbe poi dovuto volare in Tigrai, a Mekelle, per esaminare le distruzioni causate dalla guerra di due anni e la situazione umanitaria sul terreno. Come riporta Tigrai TV, si sarebbe dovuto spostare in seguito nelle regioni confinanti, Amhara e Afar, anch’esse territori con la sua gente che hanno subìto le atrocità del conflitto. La causa dell’annullamento non è nota.
La guerra è iniziata il 3 novembre 2020 in Tigray ed è stata combattuta nel totale isolamento territoriale regionale e in un blackout elettrico e delle comunicazioni (telefono, internet) tagliando via dal resto del mondo lo stato regionale etiope. Il blackout comunicativo è stato il più lungo della storia, la guerra genocida è stata dichiarata una delle più atroci del XIX secolo con una stima di più di 600.000 vittime. Tutte le forze sul campo, i membri del TPLF – Tigray People’s Liberation Front con il TDF – Tigray Defence Forces e l’esercito federale con gli alleati, forze speciali regionali amhara, milizia Fano e l’esercito invasore eritreo sono state denunciate responsabili di crimini. Il governo etiope è stato accusato di aver creato un blocco “de facto” all’accesso umanitario. Le truppe eritree non sono state mai ufficialmente “invitate” alla guerra dal governo etiope, ma si sono macchiate di crimini sistematici sui civili in Tigray, cosa che recentemente il leader eritreo Isaias Afwerki ha negato pubblicamente.
Foto: Il segretario generale António Guterres delle Nazioni Unite, a sinistra, stringe la mano al primo ministro etiope Abiy Ahmed ad Addis Abeba nel 2019. Credit: EPA, via Shutterstock
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia