Punto cardine dell’accordo di Pretoria è l’uscita, la ritirata delle “forze esterne” dallo stato regionale settentrionale etiope. Accordo siglato il 3 novembre dai portavoce del governo federale etiope e dai rappresentanti dello stato regionale del Tigray.
Ad oggi, mentre vari media internazionali indicano una tiepida movimentazione ed uscita delle truppe eritree da varie aree del Tigray, testimonianze (anche per mezzo video e foto) parlano di storie diverse.
In questo periodo molto delicato in cui si cerca di portare avanti i negoziati pattuiti, se il governo etiope non riuscirà a dare garanzie e farsi carico della responsabilità di ritirata delle “forze straniere”, la variabile eritrea potrebbe destabilizzare l’accordo di cessazione ostilità tra governo federale e partito del TPLF.
Da considerare che l’Eritrea è stata protagonista nella guerra genocida del Tigray e continua ad essere un attore attivo in quella regione.
Se l’accordo di Pretoria ha sancito dal 3 novembre 2022 anche l’immediato accesso di supporto e consegna di materiale umanitario e salvavita per i milioni di persone in Tigray, di convogli ne sono entrati, dopo 1 mese, ma ad oggi, gennaio 2023, è stata disatteso l’obiettivo.
UNOCHA Ethiopia il 3 gennaio segnala che:
“2.470 camion di forniture alimentari e 309 camion di forniture non alimentari hanno raggiunto #Tigray , #Ethiopia da metà novembre 2022. La risposta è in graduale aumento, ma è ancora inadeguata a soddisfare le vaste esigenze. Alcune aree rimangono inaccessibili”
Il livello degli aiuti supera appena quello precedente durante la tregua non ufficiale e un terzo della regione è ancora inaccessibile alle agenzie umanitarie a causa dei blocchi militari.
La risposta verso il Tigray è in calo dall’inizio di dicembre 2022 con 719 camion in arrivo la prima settimana del mese, 469 e 323 la terza e solo 315 camion l’ultima settimana del mese.
Una delle aree ancora inacessibili per esempio è quella di Irob (Erob), Tigray nord orientale. Il collettivo di attivisti della diaspora IACS – Irob Anina Civil Society, commenta il comunicato di UNOCHA Ethiopia con un aggiornamento ed un appello:
“A partire dal 15 dicembre, UNOCHA classifica il distretto di #Irob in #Tigray come weredas [distretto n.d.e.] con priorità operativa 3, indicando un basso impatto della siccità e/o livelli molto alti di risposta umanitaria nel 2022. La realtà: > il 50% di #Irob è inaccessibile da novembre 2020.
Il resto del distretto di #Irob non ha ricevuto aiuti umanitari significativi negli ultimi 2+ anni, a parte gli altissimi livelli di risposta umanitaria nel 2022. Nemmeno un singolo giro di distribuzione di aiuti 2 mesi dopo #CoHA [accordo di Pretoria n.d.e.]. Mettiamo in dubbio il rapporto e chiediamo aiuto immediato per le persone che ne hanno un disperato bisogno.
Le forze #Eritree continuano ad occupare violentemente > il 50% del distretto #Irob e continuano a saccheggiare, stuprare, uccidere, rapire e bloccare gli aiuti umanitari alle persone bisognose – in blocco e assedio da più di 2 anni.”
Approfondimenti:
- Etiopia, la zona di Irob in Tigray sotto il controllo delle forze eritree
- Tigray, rischiano di sparire le minoranze etniche Irob e Kunama
Presenza eritrea in Tigray
29 dicembre 2022
Il giornalista Dawit Kebede pubblica un post via facebook dove segnala che:
“Oggi, il disgustoso Ara*wit dell’Eritrea sta dispiegando centinaia di veicoli speciali shumen #Obama_FSR per ritirare le sue truppe da diverse città nelle regioni centrali e nord-occidentali. Secondo le ultime informazioni, si sono ritirati completamente da Adwa, Aksum, Shire, Sheraro, Endabaguna, Selekleka, Upper e Lower Adiyabo, Lower Koraro e Medebay Zana woreda.”
Dal report di Martin Plaut si apprende che:
“Gli eritrei continuano inoltre a riferire di essere chiusi fuori dalle loro case perché i loro figli o mariti non si sono presentati alle loro unità militari.
Le famiglie sono chiuse fuori dalle loro case e le case sono chiuse a chiave.”
30 dicembre 2022
Aljazeera rilancia la notizia di Reuters sul ritiro dei soldati eritrei da varie aree del Tigray.
“I soldati eritrei, che hanno combattuto a sostegno del governo federale etiope durante i due anni di guerra civile nella regione settentrionale del Tigray, si stanno ritirando da due grandi città e si stanno dirigendo verso il confine, hanno riferito testimoni e un funzionario etiope all’agenzia di stampa Reuters.
Venerdì il ministro dell’Informazione dell’Eritrea, Yemane Gebremeskel, ha detto a Reuters che non può né confermare né smentire l’informazione. Un altro funzionario etiope, parlando a condizione di anonimato, ha confermato che le truppe eritree si stavano ritirando da Axum e Shire.
Getachew Reda, portavoce delle forze tigrine, non ha risposto immediatamente alle richieste di commento.”
Un mio contatto mi ha chiesto se ero a conoscienza del ritiro delle truppe eritree segnalandomi l’articolo di Reuters: me lo ha chiesto perché a lui suonava strano visto la testimonianza ricevuta direttamente da Shire.
“Oggi ho chiamato Shire e mi è stato detto che i soldati eritrei sono ovunque lungo la strada, nelle aree rurali e sulle strade dentro e intorno a Shire. Sulle strade di Axum e Adwa.”
Approfondimento: Mercoledì 14 dicembre 2022 il Direttore del OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che:
” lo zio è stato assassinato in Etiopia
Il direttore generale dell’OMS afferma di non essere “in buona forma” dopo aver appreso che le truppe eritree hanno ucciso suo zio nel Tigray”
Sempre il 30 dicembre 2022, un rapporto di un comitato delle autorità del Tigray, delle Nazioni Unite e di ONG ha affermato che le organizzazioni della società civile del Tigray hanno documentato che le forze eritree e amhara hanno ucciso 3.708 civili nel Tigray dal 3 novembre 2022, giorno in cui è stato siglato l’accordo di tregua a Pretoria.
(img condivisa il 6 gen.2023 da William Davison – Analista Senior Crisis Group)
2 Gennaio 2023
Il Premier etiope Abiy Ahmed Ali ha detto che l’Etiopia avrebbe utilizzato il porto eritreo di Assab. Un paese del Medio Oriente doveva ricostruire il porto, ma il dittatore eritreo Isayas Afewerki non sta rispettando questo accordo. L’Etiopia doveva fornire energia elettrica all’Eritrea, ma Isayas rifiutò. Abyi ha detto che l’Eritrea sta addestrando la milizia amhara Fano, Afar e OLF – Oromo Liberation Front, che mina il governo etiope.
3 gennaio 2023
Dimitsi Weyane segnala per mezzo social che:
“Brutalità indicibile dell’esercito eritreo !! La bestia dell’esercito eritreo ha continuato il suo obiettivo di sterminare il popolo del Tigray e oggi ha brutalmente assassinato due giovani innocenti nella città di Aksum. Hanno deliberatamente brutalmente ucciso giovani innocenti che stavano pedalando sull’asfalto della loro città natale nel primo pomeriggio. Ci sono ancora alcuni membri dell’esercito di stanza nell’area dell’ospedale Araya Kahsu nella città di Aksum.”
Lo stesso giorno Tghat condivide un video in cui si vedono soldati con divisa eritrea camminare e pascolare asini, animali utilizzati per trasportare materiale rubato ai civili tigrini:
“Le truppe eritree continuano a saccheggiare il Tigray ea trasportare il bottino in Eritrea. Anche gli asini e i cammelli che usano per il trasporto vengono saccheggiati dal Tigray. Mentre le truppe eritree continuano a spostarsi da un’area all’altra, la notizia della loro partenza dal Tigray è falsa.”
e due foto con la descrizione:
“Truppe eritree che vagano per le strade di Shire.”
Riguardo al video, un utente prova a geolocalizzare dove potrebbe essere stato filmato e indica:
“Penso che questo sia stato girato ad Adwa (14°09’45″N 38°54’03″E)”
4 gennaio 2023
Tghat per mezzo social, segnala la presenza di forze esterne alla regione tigrina, soldati eritrei ed amhara:
“A Shire, le forze eritree e amhara rapiscono persone che vedono provenire dalle banche e confiscano i loro soldi. Fanno lo stesso anche con chi arriva in aereo. Queste forze scompaiono e uccidono chiunque vogliano. La gente chiede aiuto all’ENDF, ma senza successo.”
Con le notizie ed indiscrezioni di questi giorni, diversi osservatori della situazione in Tigray si chiedono come sia possibile avere garanzie della ritirata dell’esercito eritreo da qeul territorio e dal resto d’Etiopia, visto che la storia precedente parla di una presenza radicata anche in altre zone etiopi.
Dimitsi Weyane riporta le dichiarazioni dell’ambasciatore tigrino Wendmu Asaminew:
“Le forze d’invasione stanno ancora commettendo atrocità sul suolo del Tigray – Ambasciatore Wendmu Asaminew
L’ambasciatore Wendmu Asaminew, un membro della squadra di negoziazione della pace del governo del Tigray, ha affermato che la recente visita di funzionari etiopi e ambasciatori di vari paesi nella città di Mekelle ha dimostrato in pratica che il popolo del Tigray è in cerca di pace.
L’Ambasciatore ha affermato che la lotta del popolo tigrino è stata cruciale affinché l’accordo di pace raggiunga la sua fase attuale.
L’ambasciatore Wendmu ha affermato che il governo etiope dovrebbe adempiere alla propria responsabilità di ritirare l’esercito del dittatore Isayas e dei militanti di Amhara dalla terra del Tigray in conformità con l’accordo di pace di Pretoria-Nairobi.
L’ambasciatore ha detto che queste forze d’invasione stanno ancora commettendo atrocità nel Tigray.“
6 Gennaio 2023
Soldati eritrei che camminano liberamente nel mercato. Minacciano e intimidiscono la gente del posto, soprattutto le donne.
FONTE: https://twitter.com/GualJeganu/status/1611394352051552261
Militari eritrei non solo in Tigray
Nel novembre fu indetto dal governo federale lo stato di emergenza nazionale in Etiopia, dichiarata nel novembre 2021, mentre in Tigray era in atto ancora la guerra genocida.
Approfondimenti:
- Etiopia, stato di terrore per la popolazione tigrina mentre l’esercito avanza
- Etiopia: censura, stato di emergenza e chiamata alle armi
Nel dicembre 2021 segnalai un aggiornamento su Focus On Africa riguardo scontri su linea di confine tra esercito etiope, ENDF e quello sudanese che erano avvenuti sabato 28 novembre 2021. In quella data è stata segnalata da fonti militari ascoltate da Sudan Tribune la presenza di truppe eritree, come alleate dell’esercito etiope e delle forze speciali amhara, stimate in 6000 unità.
Sudan, scontro con le truppe etiopi ed eritree nell’area contesa di Fasqha: 23 morti
Nel Luglio 2022 Martin Plaut segnalava che:
“I rinnovati scontri a Fashaga, quali che siano le loro apparenti scuse, sono vere minacce alla pace regionale. Gli scontri di Fashaga hanno coinvolto un vigoroso alleato dell’Eritrea: le milizie Amhara “Fano”, gli acerrimi nemici delle forze tigrine.
L’Eritrea è attualmente impegnata nell’addestramento e nell’armamento di queste milizie. Gli eritrei stanno mettendo in stand-by le loro forze. Le fonti di Radio Erena da Asmara hanno confermato che le divisioni delle forze di difesa eritree sono attualmente impegnate in pesanti addestramenti notturni e marce attraverso il paese.
L’addestramento intensivo coincide con i rastrellamenti nei villaggi e nelle città e il richiamo delle truppe in pensione. Insieme a queste misure, la polizia ha rilasciato più di 500 prigionieri dal carcere di Adi Abeto ad Asmara e li ha inviati immediatamente ai campi militari per l’addestramento.“
Soldati eritrei con uniformi dell’esercito federale etiope
Gennaio 2021
Nel gennaio 2021 nel report di Martin Plaut, viene segnalata la presenza di militari eritrei a Mekelle.
“Situazione di guerra segnalata (come confermato al 27 gennaio)
- Arbi Harnet (un gruppo di fonti clandestine in Eritrea) avverte che i preparativi sono in corso e sono già “quasi completati” per una “rinnovata offensiva finale” nel Tigray.
- L’offensiva è in fase di finalizzazione e gli implementatori vengono informati che questa sarà “l’offensiva finale per annientare il TPLF”, orchestrata come quella che viene chiamata “l’offensiva finale”, afferma il gruppo.
- Segnala che ieri un gran numero di uniformi etiopi è arrivato a Mekelle e che i soldati eritrei stavano cambiando le uniformi durante la chiusura delle telecomunicazioni. Altri soldati eritrei sono arrivati a Mekelle.
- Si teme che i soldati eritrei possano essere istruiti a combattere in uniformi etiopi in alcuni luoghi. Le truppe eritree erano vestite con uniformi ENDF nelle battaglie di Hawzen e Nebelet e furono catturate dalle forze regionali del Tigray che indossavano queste uniformi.
- All’aeroporto di Mekelle, le truppe eritree, che effettuano la sicurezza, sono vestite con uniformi ENDF.
- La notizia arriva mentre altre fonti riferiscono che il generale di brigata Abraha Kassa, direttore della sicurezza nazionale dell’Eritrea, era ad Addis Abeba il 25/1. C’è stato un disaccordo tra alti funzionari eritrei ed etiopi durante l’incontro al 4 Killo Palace, sede e residenza del PM. Diverse fonti hanno riferito di alterchi, con alcuni che hanno riferito di colpi di arma da fuoco e un rapporto di persone colpite, forse anche uccise; il numero esatto delle vittime è sconosciuto a causa della varianza nei rapporti .”
Fin dall’inizio della guerra genocida in Tigray, dal 4 novembre 2020, il Premier etiope Abiy Ahmed Ali ha negato la presenza di soldati e dell’esercito eritreo in Etiopia, più specificatamente in Tigray. Per mesi ha sostenuto questa tesi anche rispondendo in sede internazionale. Dopo mesi, in sede parlamentare etiope, sotto pressione della comunità occidentale, USA ed Europa, ha confessato quello che era già confutato e confermato da vari osservatori della guerra genocida in Tigray.
Febbraio 2021
Con il massacro di Axum del 28-29 novembre 2020, le investigazioni, confutazioni e conferme da parte di Amnesty Int. che ha prodotto e condiviso un report nel febbraio 2021, hanno appurato la presenza di soldati eritrei che hanno preso parte alle uccisioni di massa e che si sono macchiati di crimini verso i civili etiopi di etnia tigrina.
Maggio 2021
Le truppe eritree travestite da militari etiopi stanno bloccando gli aiuti critici nel Tigray
Così titolava un articolo della CNN del 13 maggio 2021, frutto di approfondimenti della giornalista Nima Elbagir e del suo team che erano riusciti ad accedere in Tigray, territorio, regione isolata dalla linea telefonica, internet, elettrica e dall’accesso umanitario bloccato e politicizzato per volontà politiche.
Queste riportate solo alcune evidenze per far notare quanto radicate siano le forze militari eritree nel territorio etiope e quanti dubbi possano creare dall punto di vista delle garanzie di ritirata dei soldati.
Settembre 2022
Durante la grande ed ultima offensiva in Tigray, in quel periodo ci sono state mobilitazioni importanti di truppe eritree e reclutamento forzato. Il 5 settembre govani studenti presi dai loro dormitori nella chiesa di Medhanie Alem e portati via dall’esercito PFDJ – People’s Front for Democracy and Justice. COstretti con la forza all’addestramento militare.
Approfondimenti:
- Etiopia, nuovo scontro tra le forze governative ed eritree contro le forze di difesa del Tigray
- Etiopia, coinvolgimento dell’Eritrea nel nuovo fronte di guerra in Tigray
- Eritrea, appello di HRW sui diritti umani violati nel paese e nella guerra in Tigray
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia