Il 24 marzo il governo etiope dichiara “tregua umanitaria” per il Tigray. Stato regionale del nord Etiopia martoriato da 17 mesi di guerra, violenze, abusi, mancanza di supporto umanitario per la quasi totalità dei 6 milioni di etiopi. Una guerra che si è combattuta nel blackout elettrico e di comunicazione col mondo esterno.
A fondo articolo AGGIORNAMENTI sulle Consegne Umanitarie in Tigray
La tregua umanitaria è stata accolta positivamente anche dal governo del Tigray che ha visto subito l’opportunità per il bene del popolo tigrino, ma tornando sui suoi passi nei giorni seguenti recriminando al governo centrale che non si erano viste le azioni pratiche della tregua umanitaria: non ci sono state alcune consegne di materiale umanitario in Tigray nella prima settimana.
Tutte quelle avvenute nell’arco dei 17 mesi precedenti, sono state una goccia nel mare: troppi pochi accessi del personale umanitario, bloccato nel suo operare da volontà politiche e insicurezza delle aree bombardate dai raid aerei e droni. Alcuna consegna di materiale bloccate totalmente per molti mesi in quanto le vie di accesso artificiosamente chiuse. Quelle poche consegne non sono riuscite a sopperire il bisogno per quelle troppe persone bisognose di supporto, non solo nei grossi centri urbani come Mekellè, ma soprattutto nell’irraggiungibilità della maggior parte delle zone rurali del Tigray. Irob ancora occupato dalle truppe eritree e il nord ovest del Tigray occupato da soldati amhara, rivendicando quell’area come loro territorio storico.
Dopo l’arrivo a Weldiya (Woldia – in amarico: ወልደያ) sabato 26 di 32 bus carichi di soldati dell’esercito etiope e nuovi armamenti pesanti, giunge in queste ultime ore notizia che negli ultimi tre giorni sarebbero stati dislocati nuovi uomini, le indiscrezioni parlano di 90.000 soldati tra forze speciali amhara e nuove reclute partite da Gondar e giunte a Humera, zona nord occidentale del Tigray. Nel contempo anche le truppe eritree starebbero movimentandosi al confine nord del Tigray. Non è dato sapere la reale motivazione di questo alto dispiegamento militare considerando anche lo stato indetto di tregua umanitaria per il Tigray. C’è da tenere alta l’attenzione in quanto per alcune alte cariche militari e politiche sia etiopi che eritree, l’annientamento dei “ribelli” non sarebbe ancora conclusa: questa potrebbe essere la preparazione ad una nuova ondata, un nuovo attacco nella regione del Tigray.
Di seguito una breve ricostruzione delle poche forniture umanitarie dopo la dichiarazione governativa di tregua umanitaria.
Le Nazioni Unite affermano che a causa del conflitto c’è una grave carenza di cibo e forniture umanitarie, con oltre il 90% della popolazione che ha urgente bisogno di assistenza. Sono arrivate molte segnalazioni già diversi mesi fa di morti per fame. La situazione si sta deteriorando.
Fino all’arrivo di questo primo convoglio del 1 aprile, le uniche consegne di aiuti da metà dicembre erano state per via aerea.
Samantha Power, dell’agenzia di sviluppo internazionale statunitense (USAID) afferma che:
“Gli aerei trasportano meno merci a 25 volte il costo dei convogli di camion”.
Durante la prima settimana di marzo, secondo le Nazioni Unite, solo 100 tonnellate di aiuti umanitari sono state trasportate via aerea a Mekelle, la capitale regionale del Tigray, molto meno del necessario.
Si stima che nel Tigray circa mezzo milione di bambini manchi di cibo, di cui oltre 115.000 gravemente malnutriti.
Le famiglie stanno esaurendo tutti i mezzi rimanenti per accedere al cibo, con tre quarti della popolazione che hanno riferito di utilizzare strategie di coping estreme per sopravvivere, afferma l’ONU.
“Il livello di insicurezza alimentare dovrebbero peggiorare nei prossimi mesi, poiché le scorte alimentari rimanenti dell’ultimo raccolto, che rappresentava la metà della normale produzione annuale, si esauriranno”.
30 marzo 2022 – 4.46pm William Davison – Analista senior di Crisis Group – Etiopia
Alcuni camion del WFP *possono* finalmente arrivare a Mekelle il sabato. Anche se sarebbe molto positivo, per combattere la carestia, e quindi promuovere la pace, deve essere seguito da una consegna quotidiana costante di cibo, carburante e medicine sufficienti, nonché dal ripristino delle banche, delle telecomunicazioni e dell’energia elettrica.
https://twitter.com/wdavison10/status/1509180338769055744
9.45pm William Davison
Dati i bisogni e la capacità, qual è un’aspettativa ragionevole [in quantità n.d.r.] per la consegna di aiuti su larga scala al Tigray? Per mesi, il flusso è stato regolato per diminuire la pressione su Addis e aumentarla su Mekelle. Il vero progresso sarebbe la consegna di X importo di aiuto per Y settimane.
https://twitter.com/wdavison10/status/1509255492106788865
10.49pm Tim Vanden Bempt – Ricercatore
- Il Tigray ha bisogno di: 90.000 tonnellate di cibo
- 30.000 tonnellate di forniture nutrizionali (SAM)
- 15.000 MT di integratori di vitamina A
- 5.500 tonnellate di forniture mediche
- 60.000 tonnellate di fertilizzante
- 55.000 tonnellate di semi
- 75.000 l di fungicida e insetticida
- 800.000 litri di carburante
- 1,2 miliardi di birr
- E questo è solo per aprile.
1 aprile 2022 – 2.00pm Getachew Reda – portavoce del TPLF – Tigray People’s Liberation Front
20 camion del WFP sono arrivati alla nostra linea di controllo e sono diretti a Mekelle. Questo è un buon passo nella giusta direzione; la linea di fondo, tuttavia, non riguarda il numero di camion ammessi, ma se esiste un sistema in atto per garantire un accesso umanitario illimitato ai bisognosi!
https://twitter.com/reda_getachew/status/1509863774144061440
1 aprile 2022 – 6.00pm WFP – World Food Programme – Etiopia
13 camion sono arrivati sani e salvi in Mekellé . Altri camion e carburante seguiranno in mattinata. Questo è il primo convoglio umanitario ad arrivare nella regione Tigray scorso dicembre. Buoni progressi, molto più necessari: abbiamo bisogno che i convogli giornalieri arrivino in sicurezza per soddisfare le esigenze di 5 milioni di persone.
WFP ed i nostri partner ringraziano il governo federale e il governo regionale di Afar e le comunità Afar per aver supportato il passaggio sicuro del convoglio per fornire l’assistenza urgentemente necessaria alla popolazione del Tigray.
Dobbiamo mantenere questo slancio e abbiamo bisogno di continue assicurazioni da parte di tutte le autorità per mantenere i rifornimenti che fluiscono in sicurezza attraverso il corridoio di Afar su larga scala.
Il convoglio arriverà domani nelle aree colpite dal conflitto della zona 2 Afar .
WFP e i partner continueranno a rispondere alle urgenti esigenze alimentari di oltre un terzo della popolazione di Afar e delle famiglie sfollate fino a quando non saranno create condizioni sicure affinché possano tornare alle loro vite e ai loro mezzi di sussistenza.
https://twitter.com/WFP_Ethiopia/status/1509931971664879629
2 aprile 2022 – 12.11pm WFP – World Food Programme – Etiopia
La prima auto cisterna ad entrare Tigray in 8 mesi ha appena tagliato il traguardo in Mekellé. Oltre 47.000 litri stanno ora facendo rifornimento. WFP ed i nostri partner operano per raggiungere i più vulnerabili. Abbiamo bisogno di 200.000 litri di carburante ogni settimana per soddisfare i bisogni umanitari nella regione.
https://twitter.com/WFP_Ethiopia/status/1510198283376939015
2 aprile 2022 7.23pm ICRC – International Committee of the Red Cross
Un convoglio della ICRC – International Committee of the Red Cross è arrivato nella regione Tigray, attraverso la regione Afar. Ha consegnato medicinali, attrezzature mediche, cibo di emergenza, pompe dell’acqua e prodotti chimici per il trattamento dell’acqua, insieme a articoli per la casa essenziali come taniche, lampade solari, materassi e set da cucina.
E’ il primo convoglio del CICR che raggiunge la regione su strada da settembre 2021.
Prima dell’arrivo del convoglio, il CICR ha condotto quasi 40 voli cargo nel Tigray da gennaio, fornendo farmaci salvavita come insulina, emodialisi, ossitocina, tossoide tetanico, guanti e materiale chirurgico.
Nel frattempo, nella regione di Afar, 9.000 sfollati interni (IDP) hanno recentemente ricevuto cibo consegnato dal CICR, tra cui farina di frumento, piselli spezzati, sale e olio. Altri 9.000 sfollati interni ad Afar sono attualmente assistiti con articoli di emergenza per i bisogni quotidiani.
https://twitter.com/ICRCEthiopia/status/1510307048482820100
Per 6 mesi, alla Croce Rossa è stato negato l’accesso stradale al Tigray. I 40 voli consentiti da gennaio rappresentano solo l’equivalente di 5 camion. Speriamo che questa volta l’accesso rimanga permanente e sufficiente. La vita di milioni di etiopi dipende da questo.
Si stima che siano necessarie 2.200 tonnellate di forniture sanitarie di emergenza per rispondere a bisogni sanitari urgenti in Tigray. Finora sono state consegnate solo 221 tonnellate, appena il 4% circa del necessario.
Le Nazioni Unite hanno stimato già mesi fa che dovrebbero dovuto accedere in maniera costante e quotidiana 100 camion al giorno in Tigray per sopperire i bisogni di cibo, acqua, materiale sanitario e medicale. La tregua umanitaria avrebbe dovuto far riattivare i conti correnti bancari, far ripristinare le infrastrutture per le comunicazioni, cose di cui ancora oggi, dopo ormai una dozzina di giorni non si hanno ancora dichiarazioni ufficiali e men che meno evidenze di riattivazioni anche parziali.
Al momento della pubblicazione di questo articolo, lunedì 4 aprile 2022, non si hanno avuto nuovi aggiornamenti o comunicati di altre consegne umanitarie in Tigray.
Aggiornamenti sulle consegne umanitarie in Tigray
14 aprile 2022 5.00pm ICRC – International Committee of the Red Cross Etiopia
La ICRC etiope segnala che “Il nostro secondo convoglio per #Tigray questo mese, che trasporta articoli medici, cibo di emergenza e forniture per il trattamento dell’acqua insieme a articoli per la casa essenziali è arrivato oggi a Mekelle. Il convoglio trasportava anche le attrezzature essenziali per il centro di riabilitazione ortopedica.”
Anche se è una buona notizia ed ogni singolo aiuto è di vitale importanza e prezioso, non è indicato esplicitamente il numero di camion o la quantità del tonnellaggio del materiale umanitario consegnato. Dalla foto allegta al tweet, che non è indicato se di repertorio o di quella data, si ipotizzano siano arrivati a Mekelleé 8 camion.
https://twitter.com/ICRCEthiopia/status/1514619623987023881
15 aprile 2022 4.36pm WFP – World Food Programme – Etiopia
Sono stati consegnati 50 camion di cui 47 con aiuti alimentari e 3 autocisterne, medicinali e materiale di primo soccorso.
- 1000mt di frumento e legumi;
- 70mt di per la salute, alimentazione ed igienici;
- 115.000lt di carburante;
Con questa consegna è stimato che potrà aiutare:
- 43.000 persone con cibo di emergenza
- 24.000 madri e bambini vulnerabili con cibo nutrizionalmente fortificato.
Il WFP inizierà a distribuire questi prodotti alimentari/nutritivi questa settimana nel nord-ovest del Tigray.
https://twitter.com/WFP_Ethiopia/status/1514975996570710020
16 aprile 2022 12.42pm UNHCR Etiopia
“Questa settimana, l’UNHCR ha trasportato in aereo il primo lotto di 75 tende familiari nella regione Tigray per ospitare gli sfollati interni più vulnerabili nello Stto Regionale tigrino. Presto verranno consegnate altre 1.700 tende!” si legge dal tweet. Dopo 18 mesi dall’inizio della guerra con attività di pulizia etnica, crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati che ha prodotto milioni di sfollati interni.
https://twitter.com/UNHCREthiopia/status/1515272536401055744
25 aprile 2022 2.27pm WFP Ethiopia
Arrivati 74 camion con oltre 2000mt di materiale umanitario e 5 autocisterne di carburante.
https://twitter.com/WFP_Ethiopia/status/1518567470801502209
30 Aprile 2022 7.26pm ICRC Etiopia
Un convoglio di 20 camion del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) contenente assistenza umanitaria vitale tra cui cibo, semi, materiali per il trattamento dell’acqua e forniture mediche ha raggiunto Mekele sabato 30 aprile 2022.
https://twitter.com/ICRCEthiopia/status/1520454451806494720
Credit foto di copertina: © UNICEF/Mulugeta Ayene – Un bambino viene sottoposto a screening per malnutrizione in un centro sanitario a Tigray, in Etiopia.
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia