Il Ministero degli Affari Esteri dell’Etiopia, ha affermato di aver emesso oggi lettere che dichiarano una “persona non grata” per sette persone che, secondo il Ministero, stanno lavorando per varie organizzazioni affiliate alle Nazioni Unite che lavorano in Etiopia “per ingerenza negli affari interni del paese.
“Secondo le lettere indirizzate a ciascuna delle 7 persone elencate di seguito, tutte devono lasciare il territorio dell’Etiopia entro le prossime 72 ore”, ha affermato il ministero.
Le persone sono: Sig.ra Adele Khodr, Rappresentante UNICEF in Etiopia; Mr. Sonny Onyegbula, responsabile del team di monitoraggio, reporting e advocacy per l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite; Sig. Kwesi Sansculotte, Consigliere per la pace e lo sviluppo, UNOCHA; Sig. Saeed Mohamoud Hersi, Vice Capo dell’Ufficio, Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari in Etiopia; Mr. Grant Leaity, Vice Coordinatore Umanitario, Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari in Etiopia; Sig.ra Ghada Eltahir Mudawi, Vice Coordinatore Umanitario facente funzione, Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari in Etiopia; e la Sig.ra Marcy Vigoda, Capo dell’Ufficio, Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari in Etiopia.
La notizia dell’espulsione è arrivata il giorno dopo che l’UNOCHA ha riferito che “c’è ancora un divieto di accesso nel Tigray per i camion con carburante e forniture mediche, con camion in attesa a Semera per trasferirsi a Mekelle”, e tra le crescenti preoccupazioni per la carestia che ha colpito il Tigray regione.
“La scorsa settimana [tra il 21 e il 28 settembre], 79 camion con rifornimenti umanitari sono arrivati nel Tigray attraverso il corridoio Semera-Abala-Mekelle. Questo porta il numero totale di camion umanitari che sono entrati nel Tigray dal 12 luglio a 606 camion. Sono necessari cento camion al giorno”, ha detto ieri l’UNOCHA.
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia