Questo weekend é stato intensamente pedalatorio, sabato in bicicletta con GialloMelone, scatto fisso, da Aquileia a Trieste per aggregarmi agli amici URSUS FXD Ts ed accompagnarli per un pezzo di strada durante la corsa TRIESTE – LUBIANA.
Ieri, domenica, un evento NAGAYE Project – Bici per il Sociale, una pedalata estemporanea tra soci e non da Aquileia verso Punta Sdobba, passando per l’isola di Grado e tornando a casa passando per Isola Morosini.
Partiamo con ordine 🙂
Venerdì sera decido di prepararmi già tutto il necessario per potermi svegliare con tutta calma il sabato, fare il minimo per poi salire in sella e iniziare subito a pedalare verso quel di Trieste, ritrovo Piazza Unità.
Tutto a posto, la mattina sveglia alle 7.00, partenza alle 8.00 con il GialloMelone e… via che si va. Nulla da eccepire, temperatura e meteo gradevolissimi, non faceva tutto sto caldo, così i 50 km di “riscaldamento” Aquileia, costiera, centro Trieste scorrono come un fulmine e in 1 ora e 40 sono a destinazione: ci sono già i ragazzi in attesa, Enrico, Alice, Michela, Dj, Diego e conosco dal vivo Andro, tipo assai eclettico ma nel senso positivo del termine,pelle timbrata e baffoni a manubrio 🙂
4 chiacchere, tempi di attesa, aspettando Cesare da Bologna, Andrea dei Ciclofissati Udine e Jaksa che era venuto appositamente giù da Lubiana per aggregarsi allaprima tappa, quella del sabato: si, perché l’evento pedalata era spalmato su due giorni, una corsa per bici a scatto fisso, in cui si potevano aggregare anche bici di altri tipi, che andava da Trieste a Lubiana sabato e percorrendo il percorso all’inverso il giono dopo.
Corsa, ok, ma cosa si vinceva? Nulla, solo gloria, fama e voglia di pedalare e condividere insieme un paio di giorni con amici con la stessa passione per la bici e la voglia di stare insieme. Ovviamente il sabato sera, conclusa la gara, festa a Lubiana dagli amici di Pici-Bici e RetroRats13.
Un saluto prima della partenza anche a Mike e Anna che sono passati di la a salutare e poi via da Piazza Unità verso l’Università e su su in direzione Basovizza.
Mike che ci aveva accompagnato fino zona università ci saluta.
Giulio al primo bivio svolta a sinistra e scompare, io col resto del gruppo continuiamo dritti, a salire, media subito alta visto che gli altri erano belli freschi, ma comunque cerco di tener botta pure io anche se avevo già 50km sulle gambe: guardo il Garmin, velocità media 30km/h al 3/4% di pendenza e via avanti a pestare sui pedali.
Alice e Cesare non li vedo più, io sono in coda al gruppo, davanti a me Enrico, Andrea, Jakso, Andro.
Dopo che la strada ha iniziato a presentarsi un po vallonata e superato un tornantino lascio alle spalle Andro, con cui mi ero staccato dai tre davanti ma riesco pia piano nuovamente a raggiungerli pensando che “O mi accodo adesso o ‘sti qua non li becco più :)” così qualche centinaio di metri spianati mi hanno permesso di mettermi in presa bassa e accellerare quel poco che bastava per tornare a ruota di Jakso.
E’ stato un bell’andare fino a qualche km da Postumia, precisamente in zona Senozece se non ricordo male, ci siamo fermati per aspettare Alice, Cesare e vedere se Giulio si sarebbe fatto vedere su quel tratto di strada che si ricongiungeva con quella che aveva preso lui a Trieste o se effettivamente era già passato spiazzandoci tutti e andandosi a prendere potenzialmente la prima posizione.
Eravamo in modalità “rifarci dei liquidi persi”, grazie ad Andrea della birretta fresca, e mentre sorseggiamo seduti comodamente al fresco ed all’ombra vediamo passare Alice che con la sua flemma e costanza di pedalata ci guarda, sorrisino e cenno della mano in segno di saluto e di “Mi intanto vado avanti, se bechemo più in la” 😀
Arriva di la a un minuto anche Cesare, si ferma, riempie borracce con acqua e un po di sali e riparte anche lui. I 4 del “fu gruppetto di testa” riprende dopo poci secondi direzione Postumia. Io guardo il Garmin e vedo che ormai sono quasi alla soglia dei 90km e all’andatura che tengono i ragazzi mi dico che sarà dura per me al ritorno se dovessi aggiungere ulteriori km a quelle velocità… poi da considerare anche la temperatura che stava salendo e, anche se le srtrade sono belle scorrevoli, poche macchine, bisognava considerare che sono sotto il sole con l’asfalto cocente che amplifica ancora di più la sensazione di calore.
La fermata ha fatto in maniera anche di spezzarmi le gambine secche secche che mi ritrovo così che appena tornati in strada non arrivo più a stare agganciato al gruppetto e dopo qualche chilometro arrivo ad affiancarmi ad Andro e gli dico che saluti gli altri da parte mia e che sono arrivato al chilometraggio di non ritorno. Non sapendo quanto mancava per arrivare/passare il centro a Postumia, decido drasticamente di mollare, lasciarli andare fare dietro front e pedalare in direzione bivio, appena fuori Postumia, dove ci eravamo divisi triestini e furlanat al giro dell’ Anello del Nanos, così da fermarmi un attimo ai piedi del monte e ponderare se tornare a casa per la strada a ppena fatta oppure proseguire in direzione Ajdvuscina, Nova Gorica, Gorizia, Aquileia… e così in un lampo di follia ho optato per questa ultima soluzione.
Bella storia, la strada per Gorizia sapevo che era o vallonata, o discesa o totalmente pianeggiante in mezzo ai monti, ma mai un muretto o pendenze impossibile. Infatti i primi 5/7 km sono stati sul 5% di pendenza tutti in discesa ed é stato un bellissimo andare, solo qualche curva, ma nemmeno tornanti stretti da dover decellerare e quindi ho lasciato andare il GialloMelone lasciandomi guidare. Grazie a questo tratto di strada sono risucito a riprendermi un attimo godendomi quei panorami di vallate e cielo azzurro che era un po di tempo che non riuscivo ad ammirare.
Ormai avevo superato i 100km e dando una veloce occhiata ho notato che ero a 29km/h di media, ma le mie gambe giravano bene, nonstante le tirate in salita con gli amici fissati.
Sapevo anche che per Ajdovscina mancava relativamente poco e da li in avanti solo 25 km circa mi avrebbero separato da Rozna Dolina, Valico della Casa Rossa, per sconfinare in Italia, Gorizia.
Faceva caldo, se ci si fermava sul cicglio della strada si poteva sentire lo sfrigolare della gomma della ruote sull’asfalto 😀 ma temperatura passabile in pedalata visto che c’era quel filo di arietta che smorzava un po la calura. Arrivato ad Ajdovscina mi fermo al primo distributore, non per far benzina, ma per rifarmi dei liquidi persi, una Redbull bevuta sul posto e due mezzi litri di bibita gelata al limone come scorta per il rientro.
Da li in poi mi sentivo già a casa.
Il panorama in cui ho pedalato da Postumia fino al confine con Gorizia erano in mezzo ad una valle, prati verdi e a destra i monti, sembrava di essere all’interno di una cartolina.
Per sconfinare a Gorizia mi é sembrato un attimo, poi la decadenza é avvenuta sul tratto di strada Lucinico Gradisca, ed arrivato in centro, mi sono fermato in piazza al mio punto strategico dove ero sicuro di trovare ombra e soprattutto una fontanella d’acqua fresca per potermi ritemprare un attimo.
Trangugiato quel paio di litri d’acuqa fatta la doccia dentro la fontana per passare da 90° a una temperatura consona per poter riprendere a pedalare, mi rimetto in sella in direzione Sagrado, Pieris, Papariano e via avanti per Aquileia.
Mi accorgo che le gambe continuano a girare senza problemi e stranamente torno pedalo gli ultimi chilometri sulla ciclabile San lorenzo di Fiumicello, Aquileia, casa ad una media dei 30 all’ora spaccati raggingendo un chilometraggio totale di 187km per 1300mt di dislivello: pienamente soddisfatto sia di aver condiviso la strada con gli amici fissati, sia per aver potuto pedalare e ripercorrere stade già viste ma con occhi diversi.
La bici come mezzo di condivisione, amicizia e libertà 🙂
Ah si, e la pedalata sociale di NAGAYE Project di domenica? Te lo racconto un’altra volta 🙂
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia