- Etiopia, guerra genocida e voci dal Tigray [di Ximena Borrazás]
- Etiopia, testimonanza delle donne vittime della guerra genicida in Tigray
- Etiopia, gli atti di un genocidio sul corpo di una donna in Tigray [testimonianze]
- Etiopia, stupro come atto di genocidio durante la guerra in Tigray [testimonianza]
- Etiopia, voci di donne violentate durante la guerra genocida in Tigray [Testimonianze]
Quanto segue è l’ennesima testimonianza di una delle tanti voci dal Tigray che, grazie al lavoro di approfodnimento giornalistico di Ximena Borrazás, riescono ad essere condivise e raccontate. La speranza è che possano portare alla luce le atocità e le violenze subìte dalle persone durante la guerra genocida dimenticata dal mondo, così da intesificare l’appello di giustizia per tutte le vittime del genocidio iniziato in Tigray il novembre 2020.
Secondo le autorità dell’ufficio per le questioni femminili della città di Adwa, sono stati denunciati 1.374 casi di stupro durante la guerra. I test per le malattie sessualmente trasmissibili hanno evidenziato 86 casi positivi all’HIV, di cui 72 bambini.
Il problema dell’emarginazione degli sfollati interni e dei campi profughi è trasversale a tutti i settori. La stragrande maggioranza delle vittime di violenza sessuale vive in condizioni subumane in questi luoghi con un accesso molto limitato o nullo al cibo e alle medicine.
Secondo gli operatori sanitari dell’ospedale Ayder di Makele, uno dei maggiori problemi affrontati dalle vittime di violenza sessuale è l’impossibilità di curarsi per le “malattie sessualmente trasmissibili” a causa della mancanza di cibo.
“Non puoi prenderli a stomaco vuoto. Come puoi riempirti lo stomaco se non hai cibo? Alla fine sono costretti a interrompere le cure”, ha detto uno dei medici.
Mukesh Kapila (autore, medico, professore e filantropo senior. È uno specialista in gestione di crisi e conflitti, affari umanitari, post-conflitto e sviluppo, HIV/AIDS) in una sua recente dichiarazione via social riguardo a tale testimonianza, ha sottolineato:
“Abbiamo visto l’epidemia di HIV decollare anche nel genocidio del Ruanda, quando furono violentate mezzo milione di donne. La violenza genocida non finisce solo quando cessano i combattimenti in #Tigray . Il motivo per cui il genocidio è definito un crimine contro l’umanità è in parte dovuto al fatto che la sua eredità continua a plasmare/alterare le generazioni.”
FONTE:
- https://x.com/XimenaBorrazas/status/1800577360129110248
- FOTO: copyright di Ximena Borrazás
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia