Il prof. Jan Nyssen sottolinea la sua presa di posizione (fin dal’linizio del conflitto nov2020) per rendere giustizia alle centinaia di migliaiai di vittime della guerra genocida in Tigray, Etiopia.
Rik Van de Walle, rettore di una prestigiosa università belga, ha annuncia che Ghent University porrà fine alla collaborazione istituzionale con università e istituti di ricerca israeliani. Il rettore afferma che ciò avviene sulla base del parere del Comitato per la politica dei diritti umani e la ricerca sui duali usi (CHRPDUR) dell’Università di Gent in riferimento alle violazioni dei diritti umani e al coinvolgimento delle istituzioni israeliane in relazioni alla Palestina.
Le università etiopi con cui l’Università di Gent ha rapporti istituzionali sono state pesantemente coinvolte nella guerra del Tigray [regione dell’ Etiopia ubicata a nord e confinante con l’Eritrea] e in palesi violazioni dei diritti umani.
Come sottolinea il database segnalato da TGHAT:
“Le università etiopi hanno fornito sostegno finanziario e materiale all’esercito etiope e alle forze alleate, hanno praticato discriminazioni nei confronti dei loro studenti e membri del personale di origine tigrina, comprese molestie e limitazioni della libertà accademica”.
In questo contesto è coinvolto anche il Ministero etiope della Scienza e dell’Istruzione superiore.
Nonostante queste chiare e palesi violazioni dei diritti umani e il coinvolgimento in una guerra genocida da parte delle università etiopi, l’Università di Ghent non ha interrotto i suoi rapporti con loro.
I diritti umani vanno tutelati in quanto diritti inviolabili e in tutela di ogni individuo. Se invece quei diritti sono parziali o faziosi bisogna chiamarli privilegi. ecco perché se si tratta di diritti umani, allora ci si sarebbe aspettati che l’Università di Ghent prendesse anche posizione per le università e il contesto del Tigray preso di mezzo ad una guerra genocida, come attualmente è accaduto per il contesto di Gaza e il popolo palestinese.
In tal senso il professor Jan Nyssen ha risposto e ricordato all’università belga di riconsiderare i loro rapporti con le università etiopi alla luce del loro coinvolgimento nella guerra del Tigray, ma senza aver sortito alcun risultato.
Il professor Nyssen, vedendo il progetto dell’università di porre fine ai rapporti con le università e gli istituti di ricerca israeliani sulla base del coinvolgimento in violazioni dei diritti umani, ricorda nuovamente all’università di Ghent le università etiopi e fa notare la presa di posizione dell’università belga con l’approccio del doppio standard.
Contesto
La guerra genocida ha prodotto 600.000 civili uccisi di etnia tigrina (stime al ribasso) tra il novembre 2020 e il novembre 2022 (data in cui è stato firmato il CoHA a Pretoria, Sud Africa, accordo di cessazione ostilità. Come testimoniato da vari agenzie internazionali quali HRW – Human Rights Watch e Amnesty Int, crimini, abusi, violenze e pulizia etnica, fame e stupri come armi e crimini di guerra sono continuate anche dopo novembre 2022.)
Archivio di 3 anni sulla guerra genocida in Tigray, sottaciuta dai media italiani.
Di seguito le comunicazioni integrali di Jan Nyssen al rettore.
La risposta del Prof. Jan Nyssen alla comunicazione del rettore:
“Caro Rettore,
Egregio Rik,
A parte il Medio Oriente, non avete effettuato uno screening così accurato per altre università nel mondo in una situazione simile. Ricordi Etiopia / Tigray? Le nostre università partner Bahir Dar, Gondar, Ambo, Addis Abeba University sono state tutte coinvolte nella guerra genocida sul Tigray. Concettualmente e in pratica, con il supporto intellettuale e materiale. Ve lo ho segnalato dall’inizio del 2021. Perché avete distolto lo sguardo da tali università etiopi che desideravano semplicemente sostenere la guerra nel Tigray, dove il numero delle vittime civili è stato un ordine di grandezza maggiore rispetto a Gaza? Apprezzerei se potessi tagliare i legami anche con quelle università. Spiega per favore.
Migliore,Jan”
La comunicazione del rettore dell’Università di Ghent
“Cari colleghi e studenti
Il Comitato per le politiche sui diritti umani e la ricerca sui prodotti duali (CHRPDUR) dell’Università di Ghent si è riunito nuovamente ieri per una valutazione delle collaborazioni in corso con i partner israeliani. Per ciascuno dei partner accademici, il CHRPDUR ha esaminato se vi sia un coinvolgimento in violazioni dei diritti umani. Il CHRPDUR mi ha poi fornito i suoi consigli riguardo a queste collaborazioni.
Oltre alle collaborazioni con le tre università e istituti di ricerca israeliani per le quali già due settimane fa era stato deciso che sarebbero stati presi i passi necessari per interromperle, ieri il CHRPDUR ha raccomandato che anche le collaborazioni con altre quattro università e un istituto di ricerca vengano essere interrotto.
Ho deciso di seguire integralmente questo consiglio. Ciò implica che l’Università di Ghent intende interrompere tutte le collaborazioni istituzionali in corso con università e istituti di ricerca israeliani. All’interno dei consorzi verranno adottate le misure necessarie per valutare se la cooperazione con i partner israeliani coinvolti possa essere interrotta. Se così non fosse, l’Università di Gand dovrebbe adottare le misure necessarie per ritirarsi dai progetti stessi. Ciò, ovviamente, avverrà con la massima attenzione nei confronti dei ricercatori e dei promotori coinvolti, nel rispetto degli obblighi contrattuali.
Ci sono (potenziali) partner per i quali il CHRPDUR ha formulato in passato un parere positivo, ma con i quali attualmente non è in corso alcuna collaborazione. Qualora venga presa in considerazione una nuova collaborazione con uno di questi partner, il CHRPDUR esaminerà nuovamente quel partner. Solo con un esito positivo di questo nuovo screening sarà possibile avviare la cooperazione.
Oltre alle università e agli istituti di ricerca, l’Università di Gent è partner di collaborazioni in corso che coinvolgono aziende israeliane o altri partner non accademici. Anche il CHRPDUR ha rivalutato queste collaborazioni. Laddove si scopra che il partner israeliano è intrecciato con il governo, il CHRPDUR raccomanda di adottare le misure necessarie per porre fine alla collaborazione.
Laddove il CHRPDUR non abbia riscontrato alcun coinvolgimento in gravi violazioni dei diritti umani, la collaborazione può continuare. In un caso, il CHRPDUR condurrà ulteriori ricerche sul possibile coinvolgimento del partner israeliano con il governo.
Anche io seguo integralmente questi consigli.
Infine, il CHRPDUR rileva che la partecipazione dei paesi ai programmi di ricerca europei si fonda sull’idea che gli stati membri partecipanti rispettino e tutelino i diritti umani, come menzionato, tra l’altro, nell’accordo di cooperazione tra l’Unione Europea e Israele. Considerata la portata, la durata e la natura delle violazioni dei diritti umani da parte del governo israeliano, il CHRPDUR raccomanda che venga avanzata una richiesta attraverso i canali appropriati per sospendere la partecipazione di Israele ai programmi europei di ricerca e istruzione. Il CHRPDUR ritiene che l’Università di Ghent, insieme ad altre università in patria e all’estero, potrebbe assumere un ruolo di primo piano in questo. Anche con questo sono d’accordo.
Desidero esprimere esplicitamente il mio apprezzamento e la mia gratitudine per il lavoro svolto dai membri del Comitato per le politiche sui diritti umani e la ricerca sul duplice uso.
Distinti saluti
Rik Van de Walle
Rettore”
Approfondimenti:
- Ethiopian universities have infringed on human rights during the Tigray war
- List of Ethiopian Universities Supporting the War on Tigray and Their Types of Support
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia