La guerra genocida che ha coinvolto il nord Etiopia dal 3 novembre 2020, il 2 novembre 2022, dopo 2 anni si è fermata per la firma di un accordo di cessazione ostilità firmato a Pretoria.
Con la mediazione dell’ Unione Africana, il governo federale etiope e i rappresentanti del Tigray, i membri del partito del TPLF – Tigray People’s Liberation Front hanno siglato l’accordo di tregua.
Un punto fondamentale era l’accesso immediato e incondizionato al supporto umanitario per i milioni di persone martoriate e sfollate dalla guerra.
Dopo ormai 5 mesi le consegne di materiale alimentare e igienico sanitario sta considerevolmente rallentando.
Riguardo all’accordo di cessazione ostilità, manca un trasparente ed aggiornamenti sul sistema di monitoraggio. Monitoraggio che serve a constatare i progressi di quanto pattuito nell’accordo: compito assegnato alla gestione dell’Unione Africana – UA.
Manca ancora tutto per la maggior parte delle aree rurali dello stato regionale del Tigray.
Manca anche un monitoraggio ufficiale da parte dell’UA di tali attività che ne indichi aggiornamenti costanti e trasparenza.
Recentemente abbiamo segnalato su Focus on Africa le gravi condizioni di vita e le denunce degli IDP, degli sfollati interni.
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Di seguito riportiamo le dichiarazioni di MSF- Medici Senza Frontiere (giovedì 9 marzo 2023) che indicano da una parte il suo gran lavoro per supportare la popolazione e le persone nelle aree di Shire e Shiraro e dall’altra le grosse lacune, le tante mancanze sia logistiche sia materiali per quanto riguarda strutture sanitarie e farmaci.
Nel novembre 2022, MSF – Medici Senza Frontiere ha riavviato le attività medico-umanitarie nella zona nord-occidentale del Tigray.
MSF fornisce servizi sia alle comunità ospitanti che agli sfollati interni a Shire e Shiraro.
Ecco cosa stiamo facendo.
A Shire, MSF sta supportando l’unica struttura sanitaria secondaria funzionante nel nord-ovest, mentre a Shiraro stiamo sostenendo un centro sanitario completo.
Il nostro sostegno all’ospedale di Shire e al centro sanitario di Shiraro si concentra sui programmi nutrizionali per i bambini, sulla salute materna e infantile, nonché sulla salute sessuale e riproduttiva, inclusa la risposta alla violenza sessuale.
Supportiamo anche la prevenzione e il controllo delle infezioni.
Inoltre, il mese scorso, le équipe di MSF nel nord-ovest del Tigray hanno fornito più di 6.300 visite, curando 2.300 pazienti affetti da malaria.
È stata fornita assistenza a oltre 200 vittime di violenze sessuali, probabilmente solo una frazione di coloro che attualmente necessitano di cure.
Gestiamo anche cliniche mobili e supportiamo postazioni sanitarie e centri sanitari, fornendo forniture mediche e riferimenti.
In queste aree, i bisogni sono immensi e l’accesso all’assistenza sanitaria è fortemente limitato poiché le persone devono fare viaggi lunghi o difficili per raggiungere le strutture sanitarie.
Dopo la fine dei combattimenti attivi nell’area, le persone che sono fuggite nelle zone rurali o nelle foreste in cerca di sicurezza stanno gradualmente tornando nelle piccole città e nelle aree urbane. Tuttavia, i raccolti sono andati perduti e ci sono pochi strumenti o semi da piantare.
Molte strutture sanitarie non funzionano perché gli edifici sono stati parzialmente distrutti e/o saccheggiati.
Alcuni hanno ricevuto rifornimenti insufficienti, altri nessun rifornimento, mentre i bisogni rimangono considerevoli.
Significa un accesso inadeguato all’assistenza sanitaria nel Tigray:
- Le donne incinte faticano ad accedere al sostegno pre e post parto o ad un luogo sicuro dove partorire
- I bambini non dispongono di servizi di base come le cure preventive di routine e le vaccinazioni
- Le persone con malattie croniche non possono ricevere farmaci
I nostri team segnalano enormi carenze di articoli medici, anche forniture salvavita come
- alimentazione terapeutica
- anestesia per intervento chirurgico
- farmaci contro la malaria e apparecchiature per i test
Le équipe di MSF stanno ora tornando a Mekele, con l’obiettivo di aumentare l’accesso all’assistenza sanitaria primaria e secondaria salvavita, in particolare per la popolazione che vive nelle zone remote e di difficile accesso del Tigray.
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia