I colloqui di pace organizzati dall’Unione Africana tra governo etiope e del Tigray sono stati rinviati.
L’invito era stato sottoposto ai due governi l’1 ottobre e avrebbero dovuto avvenire in Sud Africa l’8 e i 9 ottobre 2022. Le due parti avevano accettato, il governo tigrino chiedendo dettagli in merito.
Il 7 viene riferito che non avranno luogo. Lo segnala Reuters che ha appreso la notizia da due funzionari che ha tenuto anonimi: hanno riferito che si trattava di problemi logistici.
Il reale motivo arriva direttamente da Uhuru Muigai Kenyatta con l’invio di giustificazione all’African Union: impossibilitato ad organizzarsi causa impegni precedenti. Ha anche chiesto esplicitamente dettagli e chiarimenti come per altro aveva lecitamente fatto il governo del Tigray:
“Sarei grato di ricevere ulteriore chiarezza sulla struttura e le modalità dei colloqui, incluso ma non limitato alle regole di impegno, aiuto nei preparativi per il mio impegno e partecipazione.”
Kenyatta, insieme a Olusegun Obasanjo, è figura chiave per i tavoli di mediazione e nei colloqui che avrebbero dovuto tenersi il passato weekend.
Diversi osservatori si sono chiesti come mai questo intoppo procedurale. Peculiari anche le tempisitche così strette tra invito ed incontro: evento così importante quanto delicato proprio dalle fasi organizzative e che dovrebbe creare il terreno fertile per una reale tregua o ancor più, sancire la fine di quasi 2 anni di guerra genocida.
Guerra diplomatica
L’ente governativo Ethiopian Current Issues Fact Check ha avvertito ed intimato:
“Espressioni come “Governo di” o “Stato del Tigray”, “Servizio esterno del Tigray” non sono solo semplici errori, ma minacciano la sovranità dell’Etiopia e devono essere verificate.
Gli amici dell’Etiopia o coloro che affermano di rispettare la “Sovranità, integrità territoriale e costituzione” dell’Etiopia dovrebbero astenersi dall’usare termini illegali nei prossimi colloqui di pace per risolvere il conflitto nell’irrequieto nord dell’Etiopia.”
Aggiungendo:
“Alla luce di questi colloqui di pace, i nostri amici e alleati dovrebbero ricordare che i due partiti sono fondamentalmente diversi: uno un governo legittimamente eletto democraticamente e l’altro, il gruppo armato TPLF.
Allo stesso modo, espressioni come “Amministrazione del Tigray” o “Governo regionale del Tigray” sono inaccettabili perché non vi è alcuna entità nella regione del Tigray che sia stata eletta secondo la costituzione etiope.”
Screditando così la mediazione che l’Unione Africana sta cercando di fare. Infatti proprio sul sito dell’ente africano si legge un comunicato che titola:
”AU Commission Chairperson welcomes the Call by the Government of Tigray for peaceful resolution of the Ethiopian conflict”
Mentre l’ Ambasciatore eritreo Beyene Russom in Kenya e Tanzania inasprisce i potenziali dialoghi di pace con il messaggio di speranza che per i rappresentanti tigrini nei colloqui di pace possano ricevere il “biglietto di sola andata”
Alto funzionario dell’ Eritrea coinvolta in prima linea nella guerra e invaditrice dal novembre 2020 del Tigray: ancora oggi presente e protagonista nell’attuale pesante fronte di guerra iniziato il 24 agosto 2022.
Analisi: Etiopia, coinvolgimento dell’Eritrea nel nuovo fronte di guerra in Tigray
Proroga del mandato per investigare crimini di guerra e contro l’umanità
Lo stesso giorno il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (ONU) ha adottato il progetto di risoluzione A/HRC/51/L. 19 che proroga il mandato della Commissione internazionale degli esperti dei diritti umani sull’Etiopia – ICHREE – per indagare sui crimini di guerra e contro l’umanità.
Il mese scorso un report preliminare del team di esperti di diritti umani ONU ha affermato di avere ragionevoli motivi per ritenere che la negazione dell’accesso all’assistenza sanitaria e ad altri aiuti da parte del governo federale costituisca un crimine contro l’umanità.
Approfondimento: Etiopia, report ONU sui crimini di guerra e violazione dei diritti umani in Tigray
Gli altri aiuti, anche riguardo al cibo.
Nonostante le giustificazioni del governo etiope in Tigray ci sono centinaia di migliaia di persone in stato di grave malnutrizione e bolle di carestia.
Germania e Francia hanno offerto il loro sostegno al WFP – World Food Programme per trasportare e distribuire 50.000 tonnellate di grano donate dall’Ucraina per Etiopia e Somalia. Un sostegno di 14 milioni di dollari. “La Germania coprirà i costi per la consegna in Etiopia, mentre la Francia coprirà i costi per la consegna in Somalia”.
Il governo per aumentare l’introito delle casse di stato dissanguate dalla guerra nel nord Etiopia, recentemente ha siglato un accordo con il vicino Kenya del Presidente William Ruto per esportare grano extra. Accordo confermato durante la recente visita del presidente kenyota ad Addis Abeba. Non è stata dichiarata la data di inizio dell’attività di export.
La missione etiope in Unione Europea nonché ambasciata in Belgio e Lussemburgo riguardo alla proroga dell’ICHREE ha espresso:
“profondo rammarico per l’ultima risoluzione sull’Etiopia adottata oggi dal Parlamento Europea. La risoluzione ancora una volta non ha riconosciuto la miseria di milioni di persone causata dalla belligeranza del TPLF in Afar e Amhara.”
Gli attacchi aerei e i bombardamenti continuano incessanti
Mentre è in corso una guerra diplomatica continuano gli attacchi aerei.
Venerdì sono stati segnalati 2 attacchi.
Uno a Dengolat a qualche decina di km dalla capitale tigrina. Lo comunica il Dr. Kibrom, direttore esecutivo dell’ Hayder Hospital:
“L’attacco dei droni di oggi alla città di Dengolat (30 km da Mekelle) ha provocato decine di morti e feriti. Numero totale di vittime non ancora noto. Abbiamo ricevuto 42 vittime, cinque di loro sono morte.”
Altro attacco riportato dal media Dimtsi Weyane è avvenuto a Debre Kerbe (Zana) uccidendo una madre e ferendo gravemente i suoi due figli. Ha anche ferito altre persone e distrutto la casa e la proprietà.
Ad Alitena, nella zona di Irob, le forze militari di Etiopia ed Eritrea da fine agosto le hanno iniziate a bombardare come anche i luoghi vicini. Sono giunte le immagini dell’attacco e della distruzione dell’ospedale: ospedale di eccellenza che nel 2013 vedeva l’inaugurazione della sala chirurgica con ancora la strumentazione pronta per essere disimballata, ed oggi distrutto.
La distruzione di infrastrutture sanitarie e da considerarrsi crimine di guerra.
Lo aveva citato anche nel suo ultimo ed ennesimo appello (4 ottobre 2022) Abune Tesfaselassie Medhin, Vescovo dell’Eparchia di Adigrat.
“I bombardamenti continui e brutali di città e villaggi nei distretti del nord e dell’est del Tigray hanno portato distruzione e perdita di vite incalcolabili tra la popolazione. I distretti di Mekelle, Wukro, Adyabo, le città di Sheraro, Shire, Rama, Adi Daero, Dedebit, Adigrat, Gulomekada, la zona di Irob, di Dawhan e Alitena”.
Approfondimento : Etiopia, Eritrea bombarda il Tigray durante la festa di Meskel, celebrazioni della Croce
Non sono le uniche atrocità del giorno perché dalla comunità tigrina arriva notizia che le forze etiopi ed eritree hanno fatto violenza su anziani e bambini impossibilitati a scappare dalla città di Shiraro. Ci sarebbero prove video documentali, ma che non si vogliono condividere. Sono immagini di violenza inaudita che rischierebbero di diventare virali in rete propagando ulteriore dolore e sofferenza. Notizia che apprendiamo e riportiamo per dovere di cronaca, ma che non è stato possibile confutare in maniera indipendente.
Il Tigray dopo più di 700 giorni è ancora inaccessibile ai media ed ai giornalisti per veto governativo etiope.
Approfondimento VIDEO: ARTE Tv ha prodotto un Video doc sul massacro di civili di origine tigrina che anche Focus On Africa aveva segnalato nel 2021 – Etiopia, prove suggeriscono che l’esercito abbia compiuto massacri nel Tigray. (link VIDEO Doc)
La catastrofica situazione sanitaria in Tigray
Arriva anche il comunicato ufficiale dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità:
“La situazione sanitaria nel Tigray, in Etiopia, è triste. La capacità di soddisfare i bisogni di salute è estremamente limitata. L’OMS non ha forniture sanitarie disponibili nel magazzino di Mekelle. Non c’è stata alcuna strada umanitaria o accesso aereo per 6 settimane. Continua la cronica carenza di carburante e denaro. A seguito dell’ultimo attacco aereo nel Tigray che ha ucciso oltre 60 persone, l’OMS è molto preoccupata per la mancanza di accesso all’assistenza sanitaria per i feriti ad Adi Daero. Abbiamo distribuito le poche cure traumatiche rimaste e le forniture sanitarie essenziali nell’area di Shire, una città vicino ad Adi Dearo. Le forniture distribuite sono insufficienti e, a causa della situazione di sicurezza prevalente, sono in vigore restrizioni alla circolazione. Senza forniture, le strutture sanitarie potrebbero fare poco per aiutare i pochi feriti che sono riusciti a raggiungerle. Alcuni sono morti. Questo crea una doppia tragedia. Oltre all’OMS, anche altri partner sanitari stanno affrontando difficoltà nel rispondere ai bisogni sanitari nel Tigray. Abbiamo tutti urgentemente bisogno di un passaggio sicuro e duraturo per fornire forniture sanitarie e cure essenziali ai feriti e ai più vulnerabili.”
24 ore prima l’ Ayder Hospital di Mekellé aveva condiviso un appello urgente per poter ricevere insulina per le decine di migliaia di pazienti diabetici che non può curare per mancanza proprio di quel materiale salva vita. Numeri che fanno rabbrividire visto che solo l’Hayder Hospital ha 26768 pazienti registrati di cui 16420 dipendenti completamente dal farmaco. 8224 bambini sotto i 14 anni e 10348 pazienti con diabete di tipo 2.
Viene sottolineato che:
“Sono in aumento nuovi pazienti e molti arrivano da tutta la regione con una DKA e relative complicazioni dove siamo nella posizione di non poter fornire una sola fiala di insulina né ipoglicemizzanti orali, nessun servizio di dialisi né una fornitura per sottoporsi a correttivi amputazioni per pazienti diabetici bisognosi.”
Sabato 8, giorno in cui avrebbero dovuto iniziare i colloqui di pace in Sud Africa, il WFP – World Food Programme Etiopia segnala che è stato effettuato il primo volo, ma non per portare forniture mediche e materiale sanitario:
“WFP invia il primo volo di passeggeri umanitari in Tigray dopo oltre 6 settimane, portando 34 soccorritori fuori dalla regione. Ulteriori voli dell’UNHAS sono previsti nei prossimi giorni per ruotare il personale in entrata e in uscita da Mekelle.”
Stesso giorno in cui la rappresentanza etiope a Ginevra emana il comunicato di disapprovazione verso la proroga del mandato dell’ ICHREE.
Alte cariche e funzionari governativi etiopi sono allineati e continua la guerra di propaganda per screditare credibilità ed attività della comunità USA ed Europa la cui intenzione è perseguire verità e giustizia: è il caso di Redwan Hussien, consigliere per la sicurezza nazionale del premier Abiy Ahmed Ali.
“L’UNHRC ha votato per la continuazione della mossa sgraziata contro l’Etiopia ore fa. Come si evince chiaramente dal modello di voto, nessun Paese africano ha votato “sì” per l’estensione del mandato della commissione di “esperti” politicamente falsificata. Molte grazie per gli amici della ragione.”
Il nuovo fronte di guerra si inasprisce
Domenica 9 il fronte di guerra si inasprisce: le forze dell’ENDF – Ethiopian National Defence Forces e dell’EDF – Eritrea Defence Forces hanno iniziato la loro offensiva sia sul fronte Adiqula Rama che sul fronte Zelambesa Adigrat. Offensiva completata dalle forze meccanizzate e di fanteria. Feroci battaglie segnalate anche nel fronte occidentale dell’Adihageray Shire.
Lo conferma il portavoce tigrino Getachew Reda in un tweet.
Manca tutto, medicinali, cure e ormai anche la speranza
Tutto il nord etiopia (Tigray, Ahamra ed Afar) sta soffrendo: le stime UNOCHA parlano di 13 milioni di persone dipendenti dal supporto umanitario. Le stime delle vittime in Tigray di due anni di guerra, crimini e violenze parlano di mezzo milione, 500.000 morti diretti o per conseguenze indirette, mancanza di cibo e forniture e supporto sanitari bloccati per intenzioni e volontà politiche.
Le persone in Tigray, senza corrente e reti di telecomunicazione attive, a parte quelle emergenziali satellitari di alcune realtà umanitarie, sono isolate dal mondo. Conti correnti bancari inaccessibili e mancanza di carburante che non permette l’utilizzo di veicoli per consegnare quel poco di materiale umanitario ai più bisognosi.
Le testimonianze dei pazienti
Teklit, un ragazzo di 16 anni affetto da leucemia. è stoico e calmo: sta cercando un contegno, ma non ci sono più farmaci contro il cancro e sua madre è fuori di sé per la rabbia e il dolore.
“Era così debole quando stavamo venendo qui che doveva essere portato in braccio” ha detto Medhin Bahta. “Guardare tuo figlio soffrire perché non ci sono medicine, è così difficile. Il pensiero che potrebbe guarire ma non lo farà… semplicemente mi uccide”
“Non ci sono farmaci; tutto ciò che era disponibile prima era scaduto” ha aggiunto Aaron, un altro ragazzo di sedici anni con un cancro nel sangue che soffriva di forti mal di testa. “Ma non c’è niente qui adesso. Tutto quello che stiamo facendo ora è aspettare”
Le testimonianze dei medici
“I nostri pazienti vengono qui solo per noi per vederli morire” ha affermato il dottor Kibrom Gebresilasie, direttore medico capo dell’Ayder Hospital di Mekelle. “Un pezzo dei dottori sta morendo ogni giorno.” ha detto a The Telegraph.
I medici hanno confermato che non c’è più quasi alcun reagente per eseguire nemmeno test di base.
I farmaci essenziali si stanno esaurendo e i tassi di vaccinazione sui bambini è crollato del 90%.
Le morti da parto sono andate fuori controllo a causa di attrezzatura chirurgica che manca e non può essere sterilizzata.
Il dottor Awoll Yemane, ostetrico e ginecologo ha dichiarato:
“Molti farmaci sono esauriti, anche il più semplice Misoprostolo [un farmaco usato per abortire o per indurre una gravidanza] e IV Fluid. Non siamo più in grado di eseguire rudimentali tagli cesarei. Abbiamo eseguito interventi chirurgici utilizzando strumenti non sterilizzati a causa delle frequenti interruzioni di corrente”
La mortalità materna in Tigray: la più alta a livello globale
Uno studio condotto all’inizio di quest’anno da ricercatori del Tigray ha scoperto che la mortalità materna è una delle più alte a livello globale, davanti a paesi come la Repubblica Democratica del Congo, la Siria e l’Iraq.
Prima della guerra civile, nel Tigray c’erano meno di 200 morti materne ogni 100.000 nascite. I ricercatori affermano che la cifra media è ora di 840, con alcuni distretti dilaniati dalla guerra fino a oltre 3.500 morti materne ogni 100.000, circa 500 volte superiore a quella del Regno Unito.
Il personale dell’ Ayder Hospital afferma che la cosa più difficile è vedere morire oggi molti dei loro pazienti che hanno curato per anni per patologie lievi.
Helen una ragazza di 20 anni che accudiva sua madre affetta da malattia mentale, è morta per mancanza di insulina.
“Veniva qui da quando aveva sedici anni” ha riferito il dottor Kibrom. “Tutti i medici e gli infermieri la conoscevano molto bene. È una perdita personale per loro.”
Uno studio del Tigray Health Bureau ha rilevato che il 90% dei 40 ospedali del Tigray e circa 1.000 cliniche più piccole sono stati danneggiati o saccheggiati: la percentuale di bambini che ricevono tre dosi del vaccino pentavalente – che protegge da difterite, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), pertosse e tetano – è crollata dal 99% nel 2020 al 7% quest’anno.
Il dottor Kibrom ha aggiunto:
“Non c’è modo per noi di confermare se i bambini che sospettiamo di avere la poliomielite ce l’hanno davvero. Ma alcuni bambini presentano una paralisi flaccida acuta, che indica la poliomielite e può causare una disabilità a vita”
Manca tutto.
E’ terminata anche la speranza.
Serve una tregua urgente e la collaborazione di tutti per poter tutelare e salvare le vite di milioni di persone.
Per tutte le persone, attivisti, giornalisti, media, realtà associative che volessero chiedere trasparenza e giustizia per il Tigray e unirsi così all’appello verso il governo italiano, possono inviare una mail a redazione@focusonafrica.info entro il 12 ottobre 2022 con Oggetto “Giustizia per il Tigray” indicando nome cognome se persona fisica o giornalista, nome dell’associazione o della realtà che rappresenta.
Come Focus on Africa Magazine diretto da Antonella Napoli, ci faremo carico e portavoce di spedire agli appositi uffici di governo la lettera sottoscritta.
Domande:
(A) Quanti soldi ha speso il governo italiano per lo sviluppo internazionale per le persone nella regione del Tigray tra il 25 settembre 2021 e il 25 settembre 2022;
(B) Qual è la ripartizione di (A) per programmi e progetti che hanno ricevuto il finanziamento, indicando quanto ha ricevuto ciascun programma o progetto;
(C) qual è la posizione del neo governo sulla recente ripresa dei combattimenti in Tigray;
(D) qual è la posizione del neo-governo sul raid aereo che ha preso come target un asilo nido in Tigray il 26 agosto 2022;
(E) il precedente governo ha rilasciato dichiarazioni direttamente al governo etiope in merito a (C) o (D) e, in tal caso, quali sono i dettagli e, in caso negativo, perché no;
(F) il governo sta valutando sanzioni contro qualsiasi persona o entità in Etiopia in relazione alle azioni intraprese nel Tigray e, in tal caso, quali persone o entità vengono prese in considerazione;
(G) il governo ha fatto offerte al governo etiope o a qualsiasi altra parte per mediare nel conflitto nel Tigray e, in tal caso, quali sono i dettagli;
(H) qual è la comprensione del governo della situazione relativa al fatto che l’esercito eritreo sia attivo o meno nel Tigray, (I) il governo ha presentato dichiarazioni al governo dell’Eritrea in merito al conflitto, (J) il governo sta valutando sanzioni contro qualsiasi persona o entità in Eritrea in relazione alle azioni intraprese nel Tigray e, in tal caso, quali persone o entità vengono prese in considerazione e (K) il governo ha parlato o sollevato domande sulla situazione nel Tigray in qualsiasi forum internazionale, e in tal caso , quali sono i dettagli, tra cui per ogni istanza la (i) data, (ii) il forum in cui è stato sollevato, (iii) chi ha parlato o sollevato domande, (iv) un riepilogo di ciò che è stato chiesto o detto?
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia