• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar

Davide Tommasin ዳቪድ

Pensieri Sparsi di Uno Qualsiasi

  • Bio
  • Blog
  • Cosa faccio
  • Contattami
    • Privacy e Cookie
    • Disclaimer
  • Archivio Etiopia Tigray
You are here: Home / Focus On Africa / Etiopia, i buoni propositi del governo non convincono la UE e Josep Borrell

Etiopia, i buoni propositi del governo non convincono la UE e Josep Borrell

20/06/22 by Davide Tommasin

Dopo l’incontro odierno del Consiglio dell’Unione Europea, l’Ue ha deciso che sebbene ci siano “alcuni progressi” in Etiopia, “non sono sufficienti per la piena normalizzazione” dei rapporti tra Ue ed Etiopia.

Intervenuto dopo l’incontro, Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e Vicepresidente della Politica di Sicurezza, la situazione in Etiopia è stata “la grande discussione”. Il Consiglio ritiene che “ci siano dei progressi, ma non sufficienti per la piena normalizzazione delle nostre relazioni”.

Insomma, i buoni propositi del governo etiope come per esempio la creazione del nuovo comitato per gestire i potenziali negoziati di pace per il Tigray con il TPLF, non convince Josep Borrell che ha dichiarato:

“La UE dovrebbe essere cauta e qualsiasi mossa dovrebbe essere condizionata e transazionale, a seconda del miglioramento dell’accesso umanitario”.

In particolare, l’Alto rappresentante ha affermato che è necessario compiere progressi urgenti per “il ripristino dei servizi di base in Tigray, a partire dalla revoca delle restrizioni su carburante e fertilizzanti” sottolineando che “Questa è la questione più urgente per salvare milioni di persone dalla morte”.

Il Tigray, stato regionale del nord Etiopia, e i suoi più 6 milioni di residenti, dal novembre 2020 sono sotto assedio ed hanno vissuto tra abusi, violenze, massacri, repressione, arresti di massa in mezzo ad una guerra non loro. Guerra svoltasi nel totale blackout elettrico e comunicativo col resto del mondo. Ancora oggi l’accesso umanitario sia per l’insicurezza dell’area, ma anche per osstruzionismo per scelte e volontà politiche, nonostante la tregua umanitaria indetta il 24 marzo dal governo centrale, non sta funzionando. Sono stati ditrutti l’80% degli ospedali del Tigray già nei primi mesi di conflitto (imputabile a crimine di guerra) e quei pochissimi rimasti attivi con le poche risorse oggi invece hanno chiuso per mancanza di materiale medicale e sanitario. Sono stati denunicati a tutte le forze sul terreno di battaglia crimini. La guerra è sconfinata anche nelle regioni vicine Afar e Amahara.

Il Tigray continua a rimanere bloccato ed inacessibile. La quantità di carbutante arrivato da fine marzo in questi ultimi mesi con i pochi cargo a Mekellé, non è bastato nemmeno per trasportare il materiale umanitario dalla capitale tigrina alla periferia. Il 90% dei riesidenti in regione dipende dal supporto umanitario (cibo, acqua, medicinali e cure mediche) che ancora oggi non riceve. UNOCHA riferisce che ci sono ancora persone che testimoniano di nutrirsi di foglie. Ci sono milioni di sfollati in attesa di aiuto salvavita.

Stime e numeri sulle atrocità sistematiche in Tigray

Gli abusi come arma di guerra, gli stupri per vendetta denunciati e documaentati sulle donne etiopi di etnia tigrina di ogni età e ceto sociale sarebbero 120.000, la punta dell’iceberg. Uno studio dell’università belga di Ghent a metà marzo 2022 ha stimato un possibile scenario di 500.000 civili morti a causa della guerra, di cui 150/200.000 per fame o mancanza di cure mediche. Sono morti almeno 1900 bambini sotto i 5 anni causa malnutrizione nello Stato Regionale del Tigray, regione settentrionale dell’Etiopia: decessi registrati tra giugno 2021 ed aprile 2022. Migliaia di morti tra i civili non solo tigrini, ma anche rifugiati eritrei in Tigray e bambini: uccisi da attacchi aerei e per mezzo droni.

Nulla possono i soldi per la pace se non si da priorità ai diritto umanitario e la tutela della vita

Senza il rispetto del diritto umanitario, non c’è stabilità. Senza stabilità, la pace avrà vita breve.

Tutti i finanziamenti di questo mondo per la crescita e lo sviluppo non possono nulla se prima di tutto non si rispettano il diritto umanitario e i diritti del singolo individuo tutelando la vita come bene più prezioso e procedendo con azioni concrete per dare accesso totale al supporto umanitario in maniera capillare verso tutte le persone che richiedono assistenza urgente. Sono passati 20 mesi ormai.


Dettagli: 2 anni di approfondimenti ed analisi sulla catastrofe umanitaria in Tigray e la crisi in atto nel nord Etiopia

Davide Tommasin
Davide Tommasin

Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia

http://www.tommasin.org

Filed Under: Focus On Africa

Primary Sidebar

Un po' nerd, un po' ciclista con la voglia di tornare a girare l' Etiopia.
Twitter
Mastodon
Facebook
Github
Vuoi sapere altro?

Etiopia, a quasi un anno di cessate il fuoco, gli esperti ONU mettono in guardia da abusi e violazioni in atto, inclusi crimini di guerra e contro l'umanità.

Etiopia, a quasi un anno di cessate il fuoco, gli esperti ONU mettono in guardia da abusi e violazioni in atto, inclusi crimini di guerra e contro l’umanità.

Adem Osman ambasciatore eritreo in Svizzera, richiede asilo politico

L’ambasciatore eritreo avrebbe chiesto asilo politico in Svizzera

il corpo del giornalista Teshager Tsigab torturato dalla polizia.

Etiopia, la polizia del Tigray picchia brutalmente e arresta numerosi manifestanti pacifici

Getachew Reda, presidente ad interim dello stato regionale del Tigray (Foto: Tigrai Television)

Etiopia, leader del Tigray comunica grave crisi politica e di sicurezza in mezzo alle tensioni per manifestazioni degli oppositori non consentite

Kidane Amene (a sinistra) e Tesfamichael Nigus, massimi leader del Congresso Nazionale del Grande Tigray o Baytona (Foto: Congresso Nazionale del Grande Tigray)

Tigray, membri e leader dei gruppi di opposizione arrestati a Mekelle prima della prevista manifestazione di protesta

Altri aggiornamenti dall'Etiopia

Categorie

  • Focus On Africa
  • NOTE
  • Pensieri Sparsi
  • Racconti in bici
  • Traduzioni

Archivi

  • Settembre 2023 (7)
  • Agosto 2023 (21)
  • Luglio 2023 (12)
  • Giugno 2023 (7)
  • Maggio 2023 (6)
  • Aprile 2023 (3)
  • Marzo 2023 (15)
  • Febbraio 2023 (14)
  • Gennaio 2023 (28)
  • Dicembre 2022 (29)
  • Novembre 2022 (13)
  • Ottobre 2022 (16)
  • Settembre 2022 (16)
  • Agosto 2022 (14)
  • Luglio 2022 (13)
  • Giugno 2022 (19)
  • Maggio 2022 (6)
  • Aprile 2022 (14)
  • Marzo 2022 (10)
  • Febbraio 2022 (7)
  • Gennaio 2022 (18)
  • Dicembre 2021 (19)
  • Novembre 2021 (18)
  • Ottobre 2021 (20)
  • Settembre 2021 (20)
  • Agosto 2021 (16)
  • Luglio 2021 (16)
  • Giugno 2021 (7)
  • Maggio 2021 (17)
  • Aprile 2021 (35)
  • Marzo 2021 (52)
  • Febbraio 2021 (21)
  • Novembre 2020 (1)
  • Luglio 2019 (3)
  • Giugno 2018 (1)
  • Dicembre 2017 (2)
  • Novembre 2017 (1)
  • Agosto 2017 (4)
  • Luglio 2017 (2)
  • Febbraio 2017 (1)
  • Gennaio 2017 (4)
  • Ottobre 2016 (3)
  • Settembre 2016 (1)
  • Agosto 2016 (4)
  • Luglio 2016 (1)
  • Giugno 2016 (1)
  • Maggio 2016 (2)
  • Aprile 2016 (1)
  • Marzo 2016 (3)
  • Febbraio 2016 (1)
  • Gennaio 2016 (2)
  • Novembre 2015 (1)
  • Ottobre 2015 (2)
  • Settembre 2015 (1)
  • Agosto 2015 (5)
  • Luglio 2015 (3)
  • Giugno 2015 (5)
  • Maggio 2015 (1)
  • Aprile 2015 (6)
  • Marzo 2015 (8)
  • Gennaio 2015 (3)
  • Dicembre 2014 (3)
  • Novembre 2014 (8)
  • Ottobre 2014 (10)
  • Settembre 2014 (6)
  • Agosto 2014 (7)
  • Luglio 2014 (3)
  • Maggio 2014 (1)
  • Gennaio 2014 (1)
  • Luglio 2013 (1)
  • Settembre 2012 (1)
  • Agosto 2012 (1)

Copyright © 2023 · Genesis Sample - Powered by Davide Tommasin - Privacy & Cookie - N - Disclaimer - Log in