Lo stato regionale del Tigray, nel nord Etiopia, è martoriato, isolato da ormai 18 mesi, dall’inizio della guerra genocida: oltre l’attività bellica contro i membri del partito TPLF -. Tigray People’s Liberation Front. Azione di polizia legittimata dalla ricerca di stabilità e sicurezza nazionale da parte del governo centrale etiope, si sono innescati per volontà politiche, metodi di repressione, violenze ed abusi verso i tigrini: massacri su civili, stupri alle donne di ogni età e ceto sociale in segno di vendetta (per cancellare la progenie tigrina e quindi il loro popolo – sarebbero stimate 120.000 le vittime di abusi di genere, ma è la punta dell’ iceberg), arresti di massa (sarebbero ancora decine di migliaia, dislocati anche in posti non ben precisati), raid aerei su campi IDP di rifugiati interni etiopi ed eritrei (sono rimasti uccisi centinaia di civili tra cui bambini), saccheggio dei raccolti, campi incendiati e bestiamo ucciso o rubato, distruzione del’ 80% delle strutture sanitarie ed ospedali. Guerra nel totale blackout comunicativo ed elettrico. Nel silenzio del resto del mondo addormentato o distratto da altri conflitti: due pesi due misure.
Si stima che sarebbero 500.000 gli etiopi in Tigray ad essere morti, per colpa diretta della guerra, o come conseguenza, per mancanza di cibo e cure mediche. Sono stime, un numero che però determina la gravità della situazione ed il disastro umanitario ancora in atto. Nonostante la “tregua umanitaria” dichiarata il 24 marzo 2022, sono entrati meno di 80 camion con materiale umanitario, salvavita, emergenziale, sanitario e alimentare, in ormai 1 mese. Dovevano entrare 100 camion al giorno come dichiarato dalle Nazioni Unite per sopperire ai bisogni dei +6milioni di etiopi in Tigray. Stima dei 100 camion fatta ormai diversi mesi fa, metà 2021: oggi la situazione si è gravemente deteriorata e quindi quel nuomero sicuramente è aumentato.
Di seguito riporto alquini tweet, video che testimoniano la mancanza di risorse, di cibo e medicinali, all’ ospedale di Ayder Mekelle, capitale tigrina. Nel resto della regione è difficile capire come stiano vivendo, sia per mancanza di comunicazione, linee telefoniche, sia per inacessibilità diretta: mancanza di carburante per i mezi e per potersi spostare. Le zone rurali, che determinano la quasi totalità del territorio in Tigray, sono ancora isolate ed non raggiunte dagli aiuti, quei pochissimi aiuti, materiale e risorse ancora disponibili.
Dopo la guerra genocida, iniziata nel novembre 2020 in Tigray, c’è stato un forte aumento dei bambini nati prematuramente a causa della mancanza di farmaci e cibo. I genitori percorrono lunghe distanze per raggiungere l’Ayder Hospital a Mekelle. Le sciarpe che sono state donate dalla comunità vengono utilizzate come fasce per i neonati e garze per assistere durante il parto. Stanno riutilizzando e riciclando anche i guanti chirurgici. Manca tutto.
Mekelle Hospital says children being born.
—-#StopTigraiGenocide #StopTigraiSiege pic.twitter.com/DASreKrih3— Tigrai Television (@Tigrai_TV) April 16, 2022
Hewit è sieropositiva da più di 20 anni. A causa della guerra e del blocco degli aiuti umanitari (nonostante la dichiarata “tregua umanitaria” iniziata il 24 marzo 2022), ha fatto ricorso all’assunzione di medicinali scaduti. Prima della guerra ha lavorato con una ONG aiutando altri pazienti sieropositivi, 80-90 dei quali sono morti per mancanza di accesso a medicine e cibo.
ብሰንኪ ዕፅዋ ፋሽሽታውያን ልዕሊ 80 ምስ ቫይረስ ኤችኣይቪ ዝነብሩ ወገናት ሞይቶም፡፡
—-
For More https://t.co/OIQMKpNDYz#StopTigraiGenocide #StopTigraiSiege pic.twitter.com/1QC3w0vvPy— Tigrai Television (@Tigrai_TV) April 18, 2022
“Da un lato le persone muoiono di fame e, dall’altro, le persone muoiono perché non ricevono cure mediche. Questo ha anche a che fare con il fatto che anche gli operatori sanitari stanno soffrendo la fame”.
“Questo ospedale fornisce servizi per oltre quattro distretti. Più di 200 donne vengono qui ogni giorno per partorire, ma è difficile continuare a servire la comunità quando tu stesso non hai niente da mangiare. Gli operatori sanitari iniziano a sentirsi senza speranza.”
“On the one hand people are starving to death, and on the other, people are dying because they are not getting medical care. This also has to do with the fact that health professionals are also going hungry.” #EndTigraySiege #TigrayGenocide @who @JosepBorrellF @PowerUSAID #Tigray pic.twitter.com/64QENS6YAU
— Omna Tigray (@OmnaTigray) April 20, 2022
Ospedale Ayder – Mekelle: nessun servizio pasti ai suoi pazienti a causa dell’esaurimento delle scorte di cibo a causa dell’assedio. “Non possiamo nemmeno comprare il cibo perché non abbiamo soldi. Ieri ci hanno dato solo biscotti per l’intera giornata.”
🚨Ospedale Ayder #Mekelle: nessun servizio pasti ai suoi pazienti a causa dell'esaurimento delle scorte di cibo a causa dell'assedio.
"Non possiamo nemmeno comprare il cibo perché non abbiamo soldi. Ieri ci hanno dato solo biscotti per l'intera giornata."#EndTigraySiege pic.twitter.com/RMjBQihGWw— Davide Tommasin ዳዊት (@davide_tommasin) April 20, 2022
Tigray ancora assediato e isolato da 533 giorni.
- “Dei 6 medicinali che mi sono stati prescritti, ne ho trovati solo 2.”
- “Sono andato in tutte le farmacie di Mekellè. Ma NESSUN medicinale.”
- “Non riuscivo a trovare medicine per mia madre malata.”
Etiopia 🇪🇹
🆘Tigray ancora assediato e isolato da 533 giorni.
"Dei 6 medicinali che mi sono stati prescritti, ne ho trovati solo 2."
"Sono andato in tutte le farmacie di Mekellè. Ma NESSUN medicinale."
"Non riuscivo a trovare medicine per mia madre malata."#EndTigraySiege pic.twitter.com/7ow3ACLgcN— Davide Tommasin ዳዊት (@davide_tommasin) April 20, 2022
“Molti bambini muoiono a casa per grave malnutrizione”, afferma un medico del Semema Hospital di Adet wereda (distretto) in Tigray . Niente carburante significa niente trasporto. E i genitori sono troppo affamati per andare agli ospedali a piedi.”
"Many children die at home from severe malnutrition," says a doctor from Semema Hospital in #Adet district of #Tigray.
No fuel means no transportation. And, parents are too famished to walk to the hospitals.@DrTedros @MSF @unicefchief @PowerUSAID @antonioguterres @SecBlinken pic.twitter.com/TP3nwHzRyY
— Ƒìէաì | #FreeTigray |#EndTigrayGenocide | (@FitwiDesta) January 14, 2022
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia