L’attacco è avvenuto nel pomeriggio, un convoglio di ambulanze che provava a raggiungere Togoga, circa 25 chilometri a ovest di Mekel, è stato rimandato indietro da soldati vicino Tukul, riferiscono alcuni operatori sanitari. E diverse altre ambulanze sono state mandate indietro successivamente durante il giorno e anche mercoledì mattina, ma un gruppo di personale medico è riuscito a raggiungere il posto martedì sera tramite un cammino diverso. Due medici e un infermiere a Mekele, capoluogo regionale del Tigray, hanno detto ad Associated Press che non sono in grado di confermare quante persone siano state uccise, ma un dottore ha fatto sapere che operatori sanitari sul posto, coperti dall’anonimato, riferiscono appunto di “oltre 80 civili morti”.
Alcuni pazienti feriti che vengono curati nell’ospedale Ayder di Mekele hanno raccontato che un aereo ha sganciato una bomba sulla piazza del mercato di Togoga. Tra i 6 feriti c’è un bambino di 2 anni con un trauma all’addome e uno di 6, ha riferito l’infermiere. Inoltre fra i morti c’è un bambino: un’ambulanza che lo trasportava a Mekele mentre era ferito è stata bloccata per due ore e il bimbo è morto per strada. Le notizie giungono mentre l’Etiopia lunedì ha tenuto elezioni federali e regionali: il voto è stato pacifico nella maggior parte del Paese, ma non si è votato in Tigray. Il voto era stato ritardato l’anno scorso a causa della pandemia di Covid-19 e della tensione alta fra governo federale e Tplf (Fronte popolare di liberazione del Tigrè), che è andato avanti con le sue elezioni regionali a settembre.
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia