Ognuno combatte le sue battaglie, così dico sempre e lo sa chi mi conosce.
Davanti a casa mia, non a 5, 10 o 100km di distanza, costruiranno 4 palazzine ATER per 16 alloggi popolari.
La storia è lunga da scrivere in 2 paragrafetti, è lunga più di 10 anni, sono passate 2 amministrazioni e “mezza” (ed il discorso è ancora aperto – si sta aspettando la risposta di un avvocato che sta visionando da dic. 2020 tutto l’incartamento – mandato fornito dall’ attuale Amministrazione) in cui si è deciso terreno, area, proposte contro proposte a livello amministrativo, cittadino (con un apio di petizioni… e avanti…) quindi salto a piè pari, consiglio di riferirsi alle persone di competenza per chiedere eventuali delucidazioni e vado a rispondere una volta per tutte a quella domanda che mi è arrivata da più fronti.
“Se non avessero costruito, usurpato l’area verde davanti casa tua ti saresti mosso creando così tanto hype, cercando di smuovere gli animi dei cittadini, ti saresti dato da fare così tanto come per la petizione e la raccolta firme?”
Potrei rispondere e liquidare la questione copiando ed incollando la frase iniziale, ma cerco di articolare e poi mi taccerò con chi ancora mi chiederà ‘sta cosa rimandandolo e linkandogli questo post.
Il 22 Luglio 2020 davanti a casa mia viene piantato uno dei primi paletti che serviranno alla recinzione di cantiere.
Scrivo un post “emozionale” su Facebook, non avevo ancora metabolizzato che quel paletto era solo la punta dell’ iceberg di una cementificazione totale di quell’area verde da +5000mq di prato, cespugli, alberi e serenità tra il cinguettio di qualche passerotto seduti comodamente sulle varie panchine gialle sparse per il parco e pubblico in allegato una foto in cui ritrae la zona verde, il paletto su citato, colonizzato dalla bandiera del Rototom Sunsplash (bandiera collegata al discorso di Exodus, di espatrio da parte di questa associazione per un sopruso ricevuto diversi anni prima n.d.r.), lo descrivo come segno di “resistenza”.
Nel giro di 24 ore quel post riceve non molti, ma diversi like.
Nel giro delle 24 ore successive ricevo anche la telefonata del Sindaco Zorino che mi dice che ha letto il mio posto e mi informa che c’è una raccolta firme in corso e mi consiglia, visto la mia esperienza nel campo comunicazione e web, di mettermi in contatto con i diretti responsabili, Egidio e Marisa che mi spiegano cosa stanno facendo e come si stanno muovendo (raccolta firme porta a porta e passa parola da circa una settimana prima).
Per la serie “Fai tu che sei bravo…”
Da li ho iniziato a dare una mano, chiamala “militanza” nel comitato (non è mai stato creato formalmente un comitato, ma siamo rimasti sempre un gruppo di cittadini), “attivismo”, chiamala come vuoi, sta di fatto che sono stato coinvolto e chiamato in causa.
Come sono solito fare do’ sempre fiducia a chi mi sta davanti, fino all’osso, fino a farmi anche male andando a sbattere il naso contro il muro il più delle volte.
Mi sono trovato catapultato in questa situazioni: ho attivato la pagina facebook, ho realizzato in mezza giornata il sito AquileiaNoCa.org, realizzato il “logo” colori, creato un gruppo wathsapp invitando i diretti interessati promotori della petizione e qualche altro in più lasciando chiaramente carta bianca a chi PRIMA di me ha ideato la petizione visto che presumevo che avessero più visione della situazione: io mi ero prestato per puro spirito collaborativo, perché sapevo che potevo dare il mio contributo con quello che so fare.
Il sito web e la pagina Facebook dovevano essere inizialmente solo per la pubblicazione della lettera allegata alla petizione, ok, no prob. 50euro/anno, registro il dominio, spazio web AquileiaNoCa.org – Aquileia No Ca’ – Non Qui… e avanti.
Mi sono accorto che mancava la storia di tutto il processo che ha portato alla firma ultima per concedere ad ATER il terreno per costrure le 4 palazzine.
Ho iniziato così il mio colloquio diretto con il Comune di Aquileia per richiesta atti, tra mail, scartabellando sull’ albo pretorio online per recuperare la doc senza disturbare e per cercare di prendersi per tempo. (ho una cartella sul Mac che ormai ha preso dimensioni mastodontiche tra scansioni, PDF, immagini, progetti, doc vari… e ad oggi NON sono riuscito a raccogliere tutto quello che credevo servisse a sapere, a capire tutta la filiera logica dei discorsi.)
Mi sono imbattuto in un ambito che non era e non è il mio, a leggere atti, lessico burocratichese… che evitavo da sempre, ma mi son detto “Ok, ma è per una giusta causa” (leggasi, dare fiducia e supportare chi chiede una mano n.d.r.)
Il sito quindi ho iniziato a rimpolparlo di tutte le copie degli atti, creando una timeline cronologica, per cercare di rendere leggibili ed accessibili tutti quegli atti che parlano solitamente una lingua diversa dalle persone che scambiano due parole al bar.
La pagina Facebook nel frattempo ho cominicato a popolarla dei link al sito (come contenitore ordinato e con filo logico), pubblicando diverse cose direttamente perchè secondo me importanti e degne di nota.
Nel mentre aspettavo qualche input anche dal “gruppo whatsapp”, dal gruppo promotore.
Pagina e sito sono stati sempre gestiti in prima persona dal sottoscritto: non recrimino nulla a nessuno, il tempo é mio e l’ho gestito e lo gestisco come voglio io, era solo per precisare e per non essere frainteso.
Mi sono offerto anche come “punto di raccolta firme fisica” davanti a casa mia per la prima volta, per la seconda è stata pagata la tassa per occupazione di suolo pubblico nel contempo che avevo fatto la richiesta formalmente all’ ufficio tecnico come richiesto da iter e regolamento comunale (a nome mio visto che non esiste un comitato/associazione… cittadina ufficializzata formalmente).
Ho fatto stampare un 100naio di volantini da distribuire per distribuiirli e farli distribuire a chi stava raccogliendo le firme per cercare di sensibilizzare i contatti dei firmatari. Anche qui non recrimino, ma riporto i fatti delle cose.
Siamo riusciti a raccogliere + di 600 firme (io penso che si poteva far di più sotto diversi punti di vista, ma questa è opinione personale).
L’ idea era anche un sit in pacifico di tutti i firmatari davanti al cantiere per farci vedere, io appoggiavo l’idea, ma dal punto decisionale, organizzativo non ero solo, non sarei dovuto essere io a dire cosa fare, ma nello spirito democratico e di gruppo sarebbe stato il caso di essere più coesi e decisi iniseme.
Non serve dire che il sit in, la manifestazione per dare visibilità fisica sul territiroio e magari attirare l’attenzione dei concittadini e dei media non c’è mai stata, come sappiamo tutti.
Ho passato notti insonni con i pensieri che mi ronzavano in testa e che mi davano l’adrenalina contro il sonno pensando, cercando di collegare le parole di un atto, dell’altro e pensare cosa avrei dovuto approfondire o scrivere il giorno dopo, o cercando un appiglio su cui ci si poteva appellare per bloccare tutto l’ambaradam… o per lo meno rivedere le carte in tavola di un progetto di 10 anni di iter e che in tutto questo tempo la scoietà e le esigenze possono cambiare più volte.
Ho chiesto anche parere per capire meglio sfaccettature della questione anche a persone “addette ai lavori” che erano informate sulla questione, come qualche domanda via facebook a Gabriele Spangero o anche di persona a Roberta Ventura: sempre per lo spirito successivamente di condividere tali informazioni per trasparenza, per ricostruire la storia e per informare i cittadini firmatari e non (cercando di essere il più neutrale possibile – ovviamente se c’è una resistenza di fondo, ogni tanto si sfocia nel “di parte” e ci sta, ma NON deve diventare PROPAGANDA) su come siamo arrivati ad oggi a questo punto.
Sempre per la questione, o sei dentro o sei fuori ed io ed io mi sentivo dentro fino al collo, ho deciso di continuare a promuoverre, lavorare e cercare di portare avanti la “resistenza”.
Sono arrivato al punto in cui però ero consapevole che l’ ultima firma da parte del Sindaco al tempo Gabriele Spanghero decretava la chiusura dei discorsi perchè concedeva ad ATER terreno e diritto di costruire.
La mia personale battaglia nell’ultimo periodo è stata una battaglia (lo so) utopistica, verso quel sistema che ci siamo creati è che per tante cose ci è stretto, sarebbe da riformare, ottimizzare così sul sito ho aperto una rubrica “Evidenze” dove ho publbicato diversi “editoriali”(?) in cui descrivevo criticità riscontrate ed eventualmente proposte o dubbi in merito (sempre riportando la mia firma, sempre dal punto di vista personale – il comitato/gruppo cittadino ne era al corrente e sul sito c’era una pagina dedicata che esplicitava chi faceva cosa e come)
Ad oggi tutto si è raffreddato, sul gruppo Whatsapp cì anche chi ha mollato e deciso di togliersi.
Le petizione di +600 firme è stata proptocollata dal Comune di Aquileia.
Ieri, 26/03/2021 c’è stato il disboscamento, il taglio, lo sradicamento degli alberi ed è rimasta solo l’erba e le tracce delle ruote della ruspa e del camion che hanno portato via tutto, hanno fatto piazza pulita, fra un po tutto cemento.
Per me il cpitolo è chiuso perchè sono svuotato di tutto e non ho più nulla da voler aggiungere: mi sento di aver dato il mio supporto.
Per il resto lascio ai posteri.
Ognuno Combatte le Sue Battaglie
Un po’ nerd, un po’ ciclista con la voglia di tornare a girare l’ Etiopia